L’ALTRA ANIMA DELLA CITTA’ di Francesca Cappelli

Nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, Elia Chiari, un liceale fiorentino, viene aggredito da una vecchia in Piazza Santa Croce. Da quel momento, inizia ad avere visioni di versioni alternative della città e a incontrare bizzarri personaggi che nessun altro vede.

Il ragazzo cerca di ignorare le strane presenze sovrannaturali, concentrandosi sull’imminente esame di maturità, sugli amici e sulla sua sgangherata rock band, ma “l’altro mondo” continua a presentarsi con prepotenza, finché il Raduno dei Magici Fiorentini non lo mette al corrente del suo ruolo: egli è una Memoria, custode delle storie e dei ricordi di Firenze e delle vite che vi sono vissute, e come tale ha il potere di viaggiare tra tutti i mondi possibili.Proprio quei mondi adesso sono in pericolo, minacciati da qualcuno che sta uccidendo tutte le Memorie, cancellando le storie e i ricordi dell’umanità. Davanti a Elia si apre una strada splendida e rischiosa, e percorrerla è l’unico modo per impedire il crollo dei mondi.

«Quindi io posso viaggiare liberamente tra le città?»

«Sì. Città che sembrano perse in epoche antichissime, ma che in realtà hanno avuto semplicemente una storia diversa da questa. Città magiche, città tecnologiche, città rumorose e città silenziose. Città guidate da uomini saggi e città nelle mani di tiranni. Città strabilianti, mediocri, all’avanguardia, degradate, invitanti, pericolose, piene di segreti, spaventose. Tante quante sono gli universi. E gli universi non finiscono mai.»

Link d’acquisto

  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 3285 KB
  • Lunghezza stampa: 255
  • Editore: NPS Edizioni (29 maggio 2020)

Recensione a cura di Sara Loiacono

L’altra Anima della Città si presenta già benissimo dalla copertina, che rappresenta lo skyline di Firenze, sdoppiato e legato al suo speculare capovolto da sottili volute di fumo con un ragazzo che vi salta nel mezzo, e mi evoca subito salti spaziotemporali, quando la osservo sono quasi dispiaciuta di non possedere la versione cartacea, e se è vero che un libro non si giudica dalla copertina è anche vero che spesso questa è solo il fiore all’occhiello di una bella storia, come in questo caso dove le aspettative partono alte e non vengono affatto deluse.

Il nostro principale protagonista è Elia, terzo figlio nato in un momento di crisi dei genitori, di venti anni più piccolo del primogenito e di quattordici del secondogenito, viene considerato da famiglia, professori e amici, come una sorta di buffone perdigiorno.

“Erano tutti affettuosi, ma nei loro discorsi gli sembrava sempre di cogliere, come un rumore di fondo, un’accusa al suo essere sempre in ritardo sulla vita. Lo punzecchiavano perché non aveva voti perfetti, perché mischiava l’amore per la cultura “alta” a quello per la cultura pop, o perché i suoi troppi interessi lo distraevano dalle cose davvero importanti.
La verità era che non le aveva ancora individuate, le cose davvero importanti per lui. Però era sicuro che le avrebbe riconosciute subito, quando le avesse incontrate.”

Quando Silvia lo pugnala in realtà gli ha passato la sua eredità di Memoria, una sorta di custode della storia di Firenze, ma non solamente la città che lui conosce, riconosciuta dal Raduno come La Madre, ma anche le memorie di tutte le Firenze che esistono parallelamente in altri universi. La crescita emotiva del personaggio è davvero ben strutturata e studiata, vediamo nettamente un ribelle diventare responsabile e imparare a sfruttare quelli che convenzionalmente vengono definiti difetti in pregi che lo aiuteranno nelle sue missioni future. Ad aiutare Elia ci sono una varietà incredibile di personaggi, la millenaria, la compagna da un vita, fantasmi di ogni genere, strambi venditori di oggetti magici che hanno perduto l’anima e molto molto altro. Questo urban fantasy ha tutti gli elementi che servono al posto giusto, e i rapporti interpersonali che si creano tra i vari personaggi, che siano questi buoni o cattivi, sono davvero intensi. Le emozioni e le sensazioni sono reali nonostante le bizzarrie che li caratterizzano, esposte in modo semplice ma così vero e umano da colpire dritti al punto, toccando anche tematiche profonde e complesse. 

 “Lui allora fece scivolare le mani tra i riccioli color nocciola e rimase immobile per qualche istante, sentendone la consistenza non umana, eppure bellissima ed eccitante. Poi si gettò sulle sue labbra.
«Sai che cose come questa sono destinate a finire male, vero?» gli bisbigliò lei all’orecchio, quando lui si fermò per riprendere fiato. «Non possono durare. Io ormai ci sono abituata, ma i vostri cuori finiscono sempre per spezzarsi».
Elia la baciò di nuovo. Non voleva sentire quelle parole per nessun motivo.”

A metà del romanzo la storia fa un salto in avanti di tre anni, in cui i nostri protagonisti hanno appreso nozioni nuove su questo nuovo modo di vivere e sviluppato nuovi rapporti e modi di vivere che assomigliano quasi ad una vita normale. Fino a quando viene loro chiesto un nuovo sforzo, ed ecco che la narrazione riprende con colpi di scena e avventure che mi hanno letteralmente tenuta con gli occhi incollati al kindle. È una storia ben studiata e dettagliata, ogni particolare al posto giusto, il susseguirsi degli eventi è incalzante e anche se pare un autoconclusivo la scrittrice ha posto le basi per qualcosa di molto più complesso che spero vorrà realizzare. Da adulta ho saputo apprezzare le sfumature che offre questo racconto, e credo proprio che un pubblico più giovane possa sentire un coinvolgimento emotivo ancora maggiore.

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