L’apprendista di Goya di Sara Di Furia

Trama. Madrid 1791, l’arte fiorisce sotto l’occhio vigile dell’Inquisizione. Manuèl Alvèra vive e lavora nel colorificio di famiglia, abile come nessun altro nella miscelazione dei pigmenti. Goya in persona, un giorno, colpito dalla sua abilità, lo richiede al padre come apprendista con la promessa di farlo diventare un pittore di fama. Intanto, nel giro di poco tempo, in città vengono ritrovati diversi cadaveri, tutti di famosi artisti madrileni assassinati secondo il medesimo modus operandi: il corpo massacrato, denudato e scuoiato. Madrid è in subbuglio e mentre l’inquisitore attribuisce la responsabilità di quanto sta accadendo al mero peccato di vanità commesso dai pittori, Manuèl inizia ad avere il sospetto che proprio Goya sia coinvolto negli omicidi. Studiando l’opera del maestro per emularne il genio, il ragazzo scopre infatti un terribile segreto, che gli permetterebbe di raggiungere sfumature di colore mai viste per la realizzazione della pelle delle sue modelle. In breve il giovane apprendista si ritrova a essere vittima e al contempo complice di una spirale di bugie e segreti sempre più intricata, che metterà in discussione tutta la sua vita. Sullo sfondo di una Madrid impregnata di fervore artistico e untuosa religiosità si snoda la vicenda più cruenta che il mondo dell’arte abbia mai conosciuto.

Recensione a cura di Sara Valentino

Voglia di Thriller Storici? Sì? Allora non potete assolutamente perdervi “L’apprendista di Goya” di Sara Di Furia.

Goya mi affascina da sempre e non vedevo l’ora di leggerne in un thriller adrenalinico, la tensione è alta tra le vie e le piazze di Madrid dell’anno 1791. E’ il 5 Aprile quando la vita di Manuel Alvéra cambia radicalmente per trascinarlo alle stelle e poi portarlo a vorticare in oscuri pensieri all’interno di una spirale di sangue e orrore. Si trova nel retrobottega del laboratorio dove sapientemente prepara pigmenti e colori, accanto a lui il fedele amico, Gas, un dogo Mallorquin, è tardi e deve correre per assistere alla festa di Maria, pare di vedere la fiumana di gente nelle vie, nella piazza e la sfilata con il carro.

“Un marmocchio con i capelli rossi, una modesta bottega e una piccola coltivazione di papaveri era tutto ciò che a Pepillo era rimasto di lei.”

Un giorno come tanti Goya, pittore di corte, fa il suo ingresso nella bottega e nella vita di Manuel, tutto inizia con un dipinto del 1778, L’ombrellino. Manuel viene inaspettatamente chiamato a fare da apprendista per il noto artista, accompagnato da uno strano e misterioso figuro. Con il corredo del padre, Pepillo, e il ricordo dei suoi insegnamenti Manuel sa che ora potrà aspirare a diventare un pittore!

“Ricordai ciò che Pepillo mi aveva insegnato tempo indietro sull’invidia – Essa non è l’ispirazione a innalzarci – aveva detto, – ma la speranza che l’altro precipiti, il desiderio di un orizzonte piatto in cui nessuno emerge”

Le strade di Madrid presto si tingono di rosso, il colore del sangue, una tela spietata, orrenda, che vi porterà negli anfratti più bui di una cripta che ha il sentore dell’anticamera dell’inferno. L’oscurità avvolge ogni cosa quando giorno dopo giorno vengono rinvenuti i corpi parzialmente scuoiati e senza alcuni denti di diversi pittori…

Sentiamo gocciolare qualcosa, da una porta socchiusa si vede un corpo ciondolare, ciò che stilla, con un cadenzato rumore che porta alla follia,

ha l’odore ferroso del sangue… Siamo prigionieri di una pazzia, insieme a un uomo che implora e prega, dilaniato nelle carni, divorato dalla fame, nauseato dall’orrore…

Le morti continuano, l’inquisizione è all’opera per scoprire chi si cela dietro gli efferati assassinii che colpiscono pittori e artisti che probabilmente conoscevano il loro aguzzino.

Manuel si trova invischiato nella spirale di misteri e segreti, non sa più cosa credere, in questa danza terrificante diventerà uomo, conoscerà il caldo ristoro con una donna e imparerà ciò che è necessario per essere un grande artista: conoscere e inabissarsi nelle emozioni e ritrarle.

La scrittura di Sara Di Furia è coinvolgente, attraverso le vicende ci dipinge un periodo storico, ci ritrae le abitudini dei pittori, ci conduce nelle botteghe a sentire, vedere, mordere le passioni e i colori, quelle che a volte diventano letali. Non lascia nulla all’immaginazione, l’orrore è spennellato con le tinte nere della paura, rosse del sangue e gialle del mistero.

El Diablo, questo il nome dell’assassino! Chi è? Dove si nasconde e perchè è tanto crudele? Ma soprattutto qual è l’opera a cui sta lavorando?

“La battaglia dell’uomo è con se stesso, Manuel, contro la sua parte marcia e decadente. Raramente ne esce vincitore e anche se accade, resta monco, amputato di qualcosa che gli appartiene per natura e che Dio gli ha dato”

  • Editore ‏ : ‎ La Corte Editore (29 agosto 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 301 pagine
  • Link d’acquisto
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