L’arte della guerra di Tzu Sun

Il modo migliore per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria ancora prima di iniziare a combattere: questo è il principio fondante dell’Arte della guerra, con ogni probabilità il più antico manuale strategico della storia (VI secolo a.C.). Un obiettivo raggiungibile studiando i punti di forza e di debolezza dell’avversario, mantenendo la consapevolezza dei propri limiti ma anche la fiducia nella propria forza, sorprendendo continuamente il nemico. E, prima di ogni altra cosa, controllando le informazioni, perché grazie alla conoscenza il destino della battaglia può davvero essere scritto prima che lo scontro cominci. L’essenzialità del messaggio e l’efficacia del magistero di Sun Tzu hanno fatto dell’Arte della guerra un testo di culto per chiunque voglia raggiungere un obiettivo nella vita o nel lavoro, dal manager al generale, dallo sportivo all’artista.

 

 

 

Copertina flessibile: 96 pagine
Editore: Feltrinelli; 3 edizione (5 giugno 2013)
Collana: Universale economica. I classici
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8807900521
ISBN-13: 978-8807900525

Recensione a cura di Cristina Costa

Sun Tzu fu un antico generale cinese, stratega e filosofo. A lui viene attribuita l’opera L’ARTE della GUERRA. Il libro, che ha avuto un impatto rilevante sulla cultura cinese e asiatica, si è guadagnato un’immensa popolarità nel IX e XX secolo a causa delle implicazioni pratiche di quei precetti spesso usati in campo motivazionale. La reale esistenza di Sun Tzu è tuttora argomento di dibattito. Non si conosce con precisione la vita di questo personaggio, in gran parte leggendario. Si pensa sia vissuto in Cina fra il VI e il V secolo a.C. infatti la compilazione di questo manoscritto viene fatta risalire all’epoca nota come quella degli Stati Combattenti che va dal V al III secolo a.C. e corrisponde alla lenta disgregazione della dinastia Chou, fondata cinque secoli prima dai leggendari governati-saggi cui si deve l’I-ching. Il collasso dell’antico ordinamento avvenne mediante la destabilizzazione dei rapporti interstatali e gli interminabili conflitti dei pretendenti all’egemonia politica impegnati in un modello estremamente incostante di alleanze e inimicizie.
L’ARTE della GUERRA è probabilmente il più antico manuale bellico ancora in circolazione. Un libro di strategia militare estremamente popolare che nel corso dei secoli è giunto fino ai giorni nostri, dove ha trovato applicazioni non solo nel campo militare, ma soprattutto in tutte quelle situazioni di vita in cui entrano in gioco delle dinamiche competitive. La sua analisi costituisce un’importante occasione per studiare più a fondo le leggi stesse del conflitto e di come queste siano alla base della realtà quotidiana. Quella che un tempo era la determinazione di Sun Tzu, un generale pronto a vincere le sfide anche e soprattutto senza combattere, si è trasformata in profonda saggezza, in insegnamento su come affrontare i casi più disparati della vita: come attaccare, quando difendersi, studiare l’avversario, giocare di sorpresa, perché anche nella nostra vita quotidiana, citando Sun Tzu, “la miglior battaglia è quella che vinciamo senza combattere”. Scopo del manuale è l’invincibilità, la vittoria ottenuta senza combattere, il raggiungimento di una posizione inattaccabile mediante un’accurata valutazione dei lati pratici, politici e psicologici del conflitto. Per cercare di comprendere al meglio il testo è essenziale, dunque, cercare di mettere in luce la derivazione dell’opera dalla grande tradizione spirituale del Taoismo, origine tanto della psicologia come della scienza e della tecnica dell’Oriente. La componente taoista diventa, dunque, parte essenziale e sostanziale del testo stesso. Il Taoismo ha esercitato un influsso moderatore nel pensiero e nella storia della Cina. Presentando la vita come un insieme di forze interagenti, ha promosso il progresso materiale insieme a quello spirituale, lo sviluppo tecnologico assieme alla consapevolezza dei suoi potenziali pericoli,
battendosi sempre per mantenere l’equilibrio tra il lato materiale e quello spirituale. Il Tao è la Via, è il principio universale di tutte le cose. Insegnamento fondamentale di Lao Tzu, il fondatore di questo sistema filosofico e mistico, è quello dell’armonia degli opposti e della relatività delle cose umane. Di solito in Occidente si tende a considerare il bene in lotta con il male, la luce in lotta con le tenebre, la vita in lotta con la morte. Secondo il Taoismo, invece, tutti gli opposti vanno accettati come inseparabili e relativi. Per vivere bene occorre tenere gli opposti in giusto equilibrio, l’uno non deve avere la meglio sull’altro.
Comprendere senza alterare la quiete, compiere senza lottare, conoscere senza vedere, l’abilità di agire ciò che è ancora inattivo, di comprendere ciò che è ancora oscuro, di vedere ciò che non è ancora nato, questo è il Tao. L’apice della comprensione e della strategia consiste nel rendere il conflitto perfettamente inutile, “sconfiggere il nemico senza combattere”, indurlo ad arrendersi spontaneamente senza arrivare allo scontro, questa è la vittoria più grande, questo è vincere per mezzo del Tao, perché i” vincitori prima vincono e poi danno battaglia, mentre i perdenti prima danno battaglia e poi cercano di vincere”. (Zwang Yu) La forza di chi muove all’attacco diventa vuota, la forza di chi non muove si mantiene piena. Questa è l’arte di rendere vuoto il nemico mantenendo pieno se stesso. Questa è la maestria del pieno e del vuoto, questa è la maestria del Tao. Rendersi invincibili significa conoscere se stessi, nascondere la propria forma, essere senza forma rendendosi imperscrutabili all’esterno.
Ma come mettere in pratica tutto questo? Sun Tzu ce lo spiega in tredici stringati capitoli fornendo precise indicazioni su valutazioni preliminari e gestione logistica di un conflitto, strategie, manovre d’attacco e ritirata, rapporti psicologici con le proprie truppe e col nemico, conformazione dei terreni e fattori atmosferici, peculiarità e strutturazione di una rete spionistica.
Ma che cos’è allora l’ARTE della GUERRA’’? E’ certamente un trattato di guerra, ma è al contempo un manuale di pace. È un classico del pensiero taoista e uno strumento per la comprensione delle cause profonde del conflitto e della concordia. L’argomento esteriore, cioè la guerra, vuole attirare l’attenzione delle persone meno disposte a riflettere sul messaggio pacifista del testo. L’ARTE della GUERRA ha salvato dalla distruzione il nucleo della filosofia pratica taoista attraverso La sua stessa antitesi. La filosofia taoista ha infatti frequentemente fatto ricorso al paradosso. Il lato paradossale de l’ARTE della GUERRA risiede appunto nella negazione della guerra stessa; combattere la conflittualità usando i suoi stessi strumenti: infiltrarsi nelle linee nemiche, scoprire i segreti dell’avversario e trasformarne il cuore.

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