Le Marche. La regione dei cento teatri.

A cura di Samanta Casali

La Regione Marche è chiamata la regione dei cento teatri poiché è ricca di teatri storici nonostante la sua piccola densità.

Le prime notizie di un teatro stabile si hanno a San Ginesio dove nel 1547 venne costruito nella piazza principale della città un teatro in legno coperto come questo documento ci testimonia: Medea, tragedia di Messer Adriano Alleve da Sanginesi recitata nel teatro eretto nella piazza di Sanginesi l’anno 1547

In origine le sale teatrali sorgevano dentro Palazzi Comunali o Priorali. 

Nel Rinascimento queste sale erano sufficienti per le esigenze sceniche, mentre a partire dal Seicento erano necessari ampi spazi per manovrare le grandi macchine scenotecniche e dato che le vecchie sale erano diventate inadatte a ospitare gli spettacoli più complessi, si decise di realizzare delle nuove strutture più idonee.

La realizzazione dei teatri stabili era prerogativa dei privati. Ogni nobile si impegnava a versare una somma per la costruzione di un teatro condominiale e in seguito ognuno di loro aveva la proprietà di uno o più palchi a seconda della cifra versata. 

Ogni comune era desideroso di avere un suo teatro perché era il luogo di svago dei giovani nobili ma anche un rito sociale per persone poco facoltose tanto che anche alcuni commercianti e piccoli proprietari terrieri vollero contribuire con proprie quote alla costruzione del teatro.

In tutte le città vennero chiamati i più rinomati architetti marchigiani:  Domenico Bianconi, Giuseppe Lucatelli, Ireneo Aleandri, Giuseppe Sabbatini, Pietro e Vincenzo Ghinelli, i quali edificarono maestosi teatri ma anche piccoli gioielli di pregio artistico in comuni di pochi abitanti.

Il teatro si configurò come un elemento di espansione dell’assetto urbanistico e le facciate erano il simbolo del decoro civico e del lustro cittadino.

Nel corso degli anni molti teatri hanno subito incendi e terremoti e oggi, dopo i dovuti rifacimenti e ristrutturazioni, solo 80 teatri su 100 sono ancora attivi.

La Regione Marche ha anche un piccolo primato: nel paesino di Apecchio, in provincia di Pesaro Urbino, esiste il teatro più piccolo della Regione, il quale ha solo 42 posti a sedere.

Oltre alla presenza dei cento teatri, la regione vanta anche l’aver dato i natali ai grandi architetti sopra citati, ma anche all’architetto pesarese Nicola Sabbatini e all’architetto e scenografo fanese Giacomo Torelli. Sabbatini scrisse nel 1638 il primo trattato di scenografia Pratica di fabricar Scene e Machine ne’ Teatri, mentre Torelli si affermò come il più grande scenografo d’Europa, prima a Venezia, poi in Francia alla corte del Re Sole. 

Nel 2022 i Teatri delle Marche sono stati candidati come Patrimonio Unesco.

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