Le Ossa dei Morti di Miriam Palombi

La Casa Nera è un’oscura presenza arroccata sulle pendici del Lago Rivonero. Come un enorme magnete, nel tempo ha attirato nefandezze di ogni genere.
Eirik Damiani, vittima da bambino di un drammatico incidente, non vi ha più messo piede; ora la scomparsa dello zio Jacopo lo costringe a varcare di nuovo la soglia della Casa Nera.
Ben presto il giovane scoprirà che gli incubi che lo tormentano sono reali e hanno radici antiche. Nel silenzio delle stanze vuote si muovono creature spaventose, eco di un tragico passato.
Cosa si nasconde veramente in quelle mura?
Cosa sono i simboli celati sotto l’intonaco polveroso?
Eirik potrà solo tentare di reagire a quell’orrore con un’unica consapevolezza: il Male esiste davvero.

Recensione a cura di Cinzia Cogni 

” Il male si consuma…si tramanda.”

“Le ossa dei morti “ è un romanzo horror che si legge tutto d’un fiato; l’autrice, attraverso uno stile originale, semplice e chiaro, scorrevole eppure adrenalinico, è riuscita a creare una storia inedita incentrata sul male, quell’oscura presenza ancestrale, che accompagnerà il lettore fino all’ultima pagina.
Leggere questo romanzo è come guardare un film horror, il lettore si ritrova coinvolto completamente nelle vicissitudini del protagonista, assorbendone incubi e tormenti, senza staccare gli occhi dalle pagine per non perdere le scene, che scarse di dettagli, permettono di far emergere il male in ogni sua forma.

“Non avrete bisogno di occhi per credere…
Non avrete bisogno di orecchie per comprendere…
Non avrete bisogno di lingua per proferire parola.”

Il mondo interiore di Eirik Damiani è complesso, fin da bambino ha incubi ricorrenti a cui non sa dare una spiegazione e solo tornando a Villa Biolcati, la casa Nera dove trascorse la sua infanzia, potrà avere delle risposte.
Come ogni horror che si rispetti, oltre al mistero e la paura, la trama è impregnata di simbolismo, esoterismo e spiritismo; tante sono le presenze inquietanti e non manca la casa maledetta: vera protagonista, custode di segreti inviolabili, che, come un moderno vaso di Pandora, sarebbe meglio non scoperchiare…ma talvolta un uomo non ha scelta, è necessario che sveli la verità, seppur orribile, pur di ritrovare se stesso.

“Ne era certo. Il male era lì. In modo disperato voleva sapere cosa custodissero quelle mura, e quale orrore avessero generato, anche a rischio della propria vita.”

Un horror classico che ricorda lo stile di Edgar Alan Poe: asciutto, basato sull’essenziale, scarso di dialoghi, attento alla psicologia dei personaggi, dove la paura emerge prorompente e trascina tutti con sé , affinché il male si manifesti in tutta la sua grandezza.
Gli appassionati di questo genere saranno costretti a creare uno spazio in più nella loro libreria: “le ossa dei morti” non può certo mancare!

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