Le rose di Cordova – Adriana Assini

TRAMA. Venuta al mondo in una fredda notte autunnale, sotto l’influenza di Plutone, Juana si rivelò presto una spina nel fianco dei suoi illustri genitori, i Re Cattolici.Intelligente, umorale, ribelle, la terzogenita di Isabel e di Fernando non era destinata al trono, ma a un matrimonio combinato. Fortuna volle che, per ragion di Stato, la scelta del suo promesso sposo ricadde sul giovanissimo Philippe d’Asburgo, il più bel principe d’Europa.Approdata alle corti fiamminghe dominate dai lussi e dalle feste, la castigliana dal cuore triste e la lingua tagliente cambiò pelle: conosciuto l’amore, quello ardente, s’abbandonò all’illusione che tutto potesse durare per sempre. Finché una sorte imprevedibile e volubile non sbaragliò ogni calcolo e previsione, facendola ritrovare legittima erede al trono di Castiglia e d’Aragona. Sembrava un dono… A narrare le vicissitudini di colei che, a torto, la Storia ricorda come la regina Pazza, è la voce potente di Nura, tra le sue schiave moresche, la preferita.

Recensione a cura di Sara Valentino

Giovanna di Castiglia era morta senza aver regnato un solo giorno….”

La storia di questa sfortunata donna, figlia dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella, la conosciamo tutti. Adriana Assini, in questo romanzo, che esce per la casa editrice Scrittura & Scritture in una nuova veste grafica e riedizione rinnovata, ci porta a conoscere le emozioni, i retroscena della triste vicenda, della assai più triste Regina.

A fare da voce narrante c’è Francisca, schiava moresca al servizio di Giovanna, il suo vero nome era però Nura. Come il frutto del melograno, così Nura sgrana chicco per chicco la storia di tradimenti, meschinità e di quella follia che usata a proposito dona ancora oggi il nome a Juana: Giovanna la pazza.

Lo stile di Adriana Assini, per chi non lo conosce, si distingue per l’eleganza, la signorilità, la capacità di dare colpi di pennello tra le pieghe della Storia, di scavare nell’animo dei personaggi per renderceli nella loro umanità e disumanità. Non è quindi solamente un romanzo storico, il suo sapere è poderoso e traspare nel testo che ci avvince e devo dire, in questo particolare caso, irrita profondamente per quanto intensamente possiamo rivivere i tradimenti e le bassezze di cui Juana fu vittima.

Nura ci sarà sempre, fino alla fine, e i sentimenti nei confronti di Juana saranno spesso altalenanti, non è un personaggio che ho amato, anche se alla fine l’ho compresa.

Giovanna sposò Filippo, detto il bello, oltre che l’impenitente e scaltro approfittatore, possiamo noi ben aggiungere. Giovanna soffrì parecchio, spesso, sempre, le avventure amorose del marito, le costò molto più di quanto ci potessimo aspettare, nonostante i tempi non fossero a favore delle mogli. Le costò il titolo, quello con il quale aimè, lo dicevo sopra, ancora è conosciuta. La sua pazzia fu solo il rovescio, usato a vantaggio dei miseri, della immane sofferenza, delle troppe ferite che la sua anima dovette assorbire.

“Cento volte aveva sorpreso sua madre mentre si graffiava le mani e si strappava i capelli per aver scoperto l’ennesima tresca del marito. Cento volte l’aveva poi vista ricomporsi e correre a chiedergli perdono per aver perso il contegno e il decoro. Sarebbe stato semplice seguirne l’esempio se fosse stata attratta dal potere, ma Juana, di differente indole, riponeva tutte le speranze nell’amore”

Povera lei, riporre le speranze nell’amore è una condanna, lo è stato un tempo, lo è ancora oggi. Juana aveva un’indole ribelle e per questo alcuni suoi atteggiamenti, dettati dal troppo cuore, furono travisati, a ragione o per vantaggio, ma furono travisati.

Dicono che il tempo sia come la malinconia, che non s’arresta un istante anche se non fa rumore”

Stendendo pennellate di Rosso Granada, l’autrice continua la Storia sgranando i chicchi del frutto pian piano. Come suo uso, nasconde nel testo pillole di insegnamenti per noi lettori.

Non v’è amicizia in chi, dopo aver ricevuto le nostre confidenze, al momento opportuno se ne serve per umiliarci, rivolgendoci contro proprio le nostre debolezze, come fossero armi da taglio”

Nel rapporto tra Nura e Juana, un monito per chi coltiva ancora la speranza di un’amicizia sincera e non malcelate verità, confidenze di comodo o arte menzognera. Che l’intuito sa ben destreggiarsi …

Immancabili sono le gocce di astrologia che l’autrice da sempre utilizza per creare sfumature adatte e per ricordare agli uomini che stanno sotto al cielo.

Tornando al suo Fiammingo, dobbiamo riconoscere ancora una volta a Giovanna di averci stupiti, la sua devozione, il suo amore non hanno mai perso un battito neppure alla fine dei di lui giorni in questo mondo, quando della sua bellezza esteriore non restò più nulla, consumata dal morbo.

Ricordate bene, l’autrice ce lo ricorda attraverso le vicende che narra, quanto il piacere della vendetta sia vano, quanto ardere può portare a spegnersi senza per questo ricavare nulla.

La storia di una donna ribelle, resa prigioniera, accusata di follia, oltraggiata …

  • ASIN ‏ : ‎ B09H33RPMZ
  • Editore ‏ : ‎ Scrittura & Scritture (14 ottobre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
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