Le sette sorelle di Lucinda Riley

Bellissima eppure timida e solitaria, Maia è l’unica delle sue sorelle ad abitare ancora con il padre ad Atlantis, lo splendido castello sul lago di Ginevra. Ma proprio mentre si trova a Londra da un’amica, giunge improvvisa la telefonata della governante: Pa’ Salt è morto. Quel padre generoso e carismatico, che le ha adottate da bambine raccogliendole da ogni angolo del mondo e dando a ciascuna il nome di una stella, era un uomo di cui nessuno, nemmeno il suo avvocato e amico di sempre, conosceva il passato. Rientrate precipitosamente nella villa, le sorelle scoprono il singolare testamento: una sfera armillare, i cui anelli recano incise alcune coordinate misteriose. Maia sarà la prima a volerle decifrare e a trovare il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un viaggio che la porterà nel cuore pulsante di Rio de Janeiro, dove un vecchio plico di lettere le farà rivivere l’emozionante storia della sua antenata Izabela, di cui ha ereditato l’incantevole bellezza. Con l’aiuto dell’affascinante scrittore Floriano Quintelas, Maia riporterà alla luce il segreto di un amore sbocciato nella Parigi bohémienne degli anni ’20, inestricabilmente legato alla costruzione della statua del Cristo che torreggia maestosa su Rio. Una vicenda destinata a stravolgere la vita di Maia. Il primo capitolo di una serie di sette libri.

  • Editore ‏ : ‎ Giunti Editore (28 aprile 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 576 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Ho sentito molto parlare di questa serie, Le sette sorelle, dell’autrice Lucinda Riley recentemente scomparsa. Ho acquistato il primo volume in questa edizione veramente preziosa, pare proprio un pezzetto di cielo, in cartonato blu impreziosita dalle stelle delle Pleiadi.

Una storia veramente innovativa, un uomo dai mille segreti, residente in una villa maestosa affacciata sul lago di Ginevra, adotta sei bambine nei più disparati e lontani angoli del globo. E’ un uomo ricco che può permettersi lussi inimmaginabili e regala a queste giovani un futuro nuovo e probabilmente migliore rispetto a quello cui erano certamente destinate.

“…pensare che esista un’altra vita dopo la morte, immaginare che l’anima sopravviva. Ma io sento che ora papà è da qualche parte nell’universo, libero da un corpo ormai inadeguato… anche se non riesci a credere che esista una dimensione oltre a questa, cerca di capire che il dolore appartiene a quelli che restano.”

Il romanzo si apre con la notizia della morte del padre, Pa’ Salt, così chiamato dalle giovani ormai adulte, è la governate storica a comunicare il mesto messaggio.

Ad aggiungere mistero al mistero, Maia, la sorella che ancora risiede alla villa, era curiosamente assente quel giorno.

Presto le sorelle si ritrovano insieme nella dimora paterna nella speranza di poter salutare un’ultima volta il padre attraverso le esequie. Inspiegabilmente non sarà possibile perchè il desiderio di Pa’ Salt, di essere sepolto in mare, è già stato esaudito prima del loro arrivo. Sarà però l’avvocato di famiglia a portare alle giovani il testamento, strano e incomprensibile, del genitore.

“Ovviamente nessun uomo, o donna, è un’isola, e siccome siete cresciute, vi lascio libere di volare. Tutti hanno dei segreti, ma ti prego di credermi se ti dico che a questo mondo la famiglia è tutto. E che l’amore di un genitore per un figlio è la forza più potente della terra”

Inizia così un viaggio alla ricerca delle origini, la prima sarà proprio Maia, cui è dedicato questo volume, a partire alla ricerca delle sue radici e forse anche di se stessa. Gli eventi, a partire dalla morte del padre adottivo, la porteranno a riconnettersi con la parte di sè che aveva soffocato, l’anima, e sarà una rinascita vera e propria.

“Non lasciare mai che la paura decida il tuo destino” “Devi riuscire a credere nel bene insito in ognuno di noi. Solo allora sarai capace di vivere appieno la vita e l’amore”

Con un balzo temporale l’autrice ci regala, per raccontare la nascita della prima sorella, il racconto di uno spaccato di storia del Brasile, in particolare le fasi della costruzione della statua di Rio de Janeiro: il Cristo Redentore, in pietra saponaria, a opera di Heitor da Silva Costa. Siamo negli anni tra il 1922 e il 1931 e non manca certamente, per comprendere sia la storia d’invenzione che quella della statua, un viaggio nella Parigi degli anni Venti tra gli artisti e un bicchiere di Assenzio.

La storia di un amore meraviglioso che mi ha emozionata, il dolore lancinante di una scelta difficile che non lascia vincitori. Eppure i fili del destino tessono trame incredibili e portano a incontri che hanno del miracoloso.

Maia, attraverso la lettura di alcune antiche lettere e l’aiuto di uno scrittore brasiliano, conoscerà dunque il suo passato e potrà così perdonare e perdonarsi. La vita è fatta di questo, perdono e amore, senza non si può progredire nè essere liberi.

Credo che il cielo ci sottoponga questi dilemmi per costringerci ad acquisire consapevolezza. Siamo solo noi a poter decidere delle nostre azioni”.

A mio parere l’autrice cela nel romanzo grandi lezioni di vita ed è strano e forse profetico leggerle ora dopo la sua dipartita. Comunque io sposo il suo pensiero.

Ah, dimenticavo… ho già acquistato il secondo volume!

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