– Le Sirene – #bookblogadventure – L’Odissea raccontata da Penelope .. – Marilù Oliva

All’inizio si sente a malapena qualcosa, solo un suono lieve e bellissimo portato dal vento. E’ così delizioso e accattivante che si vorrebbe non finisse mai. Il canto aumenta di volume e di intensità fino a coprire qualunque altro pensiero. E’ bellissimo e terribile allo stesso tempo, ma non è possibile resistere. Non si può sfuggire al canto delle sirene..

Come sfuggire alle sirene

  • Tapparsi le orecchie in modo da non sentire il loro canto ammaliante
  • Farsi legare da qualcuno in modo da non poter seguire il suono
  • Suonare una musica ancora più bella del loro canto, come fece Orfeo con la sua lira nel mito di Giasone e gli Argonauti
  • Fare rumore per coprire il loro canto. In Russia, la gente usa cannoni e campane per smorzare il canto del Sirin.

“E’ da tanto che io e le mie sorelle aspettiamo che passi qualcuno per spolparlo di carni e midollo e lasciar poi luccicare le sue ossa al sole, come miriadi di trofei scolpiti dalla morte che decorano le coste della nostra isola. Non è per malvagità che noi Sirene ci nutriamo dei naviganti e chiunque si imbatta nella zona del nostro canto, no: noi siamo così perché lo siamo diventate, predatrici del mare per necessità, fameliche perché non abbiamo mai ricevuto nulla, un sorriso, una coppa di acqua che disseta, un’offerta da mani amiche”

Nei miti dell’Antica Grecia, le sirene erano bellissime fanciulle con testa umana e corpo, ali e zampe d’uccello, che con il loro canto ammaliante attiravano le navi verso un tragico destino sulle rocce aguzze e pericolose intorno alla loro isola. Queste terribili creature divoravano poi gli sfortunati naufraghi, facendoli a pezzi con i loro artigli adunchi, e facevano il nido fra le ossa ormai sbiancate delle loro vittime.

Odisseo, durante il suo viaggio di ritorno verso casa, riuscì a sfuggire al loro richiamo mortale ordinando all’equipaggio di tapparsi le orecchie con la cera. Lui però moriva dalla curiosità di sentire il canto delle sirene, così disse agli uomini di legarlo all’albero maestro, in modo da non potersi tuffare in acqua per raggiungere le fanciulle maliziose. L’equipaggio seguì l’ordine e anche se Odisseo lottò selvaggiamente per liberarsi quando udì il canto, le corde lo bloccarono e lui rimase incolume.

“Lui li incita a non slegarlo per nessuna ragione, anzi: qualora lui supplicasse o comandasse di liberarlo, dovranno stringere più forte. Ne sa una più degli dèi infernali quest’eroe. E intanto l’imbarcazione è sempre più vicina a noi e innalziamo a loro il nostro canto stellato di imbrogli – Odisseo, illustre Odisseo, vieni qui da noi, accosta la nave e ascolta la voce al miele di noi due sorelle, figlie di Acheloo. Ti racconteremo quello che vuoi, la storia che i re tengono segreta… Qui troverai ciò che cerchi e te ne andrai via carico del sacro dono della conoscenza-“

IL SIRIN

Nel folklore russo esiste una creatura simile, il Sirin, che aveva la testa e il volto di una bellissima fanciulla e il corpo di un uccello, di solito un gufo. Se foste stati dei santi, non avreste avuto nulla da temere, il Sirin vi avrebbe cantato bellissime canzoni sulle gioie della vita eterna. I poveri mortali, invece, dovevano preoccuparsi molto di più. Se sentivano il canto di un Sirin, dimenticavano tutto e lo seguivano ciecamente fino a morire di fame e di sfinimento.

BLODEUWEDD

Il questa leggenda gallese, il giovane principe Lleu era schiavo di una maledizione che non gli permetteva di avere una moglie umana. Lo zio, un mago, propose una soluzione insolita: fece nascere una bellissima sposa dai fiori! Il suo nome era Blodeuwedd, che significa “viso di fiori”, e per un po’ di tempo la coppia visse felice. Ma quando Lleu partì per qualche giorno, la sleale Blodeuwedd si innamorò immediatamente di un altro uomo di nome Gronw. Subdolamente la coppia tentò di uccidere Lleu, che però si trasformò in aquila e volò via. Gli amanti erano felicissimi della sua fuga, ma non poterono godersi a lungo la vittoria: lo zio di LLeu lo trovò e gli ridiede forma umana, e Lleu tornò per uccidere Gronw. Lo zio trasforma in gufo la pericolosa Blodeuwedd, destinata a essere evitata per sempre dagli altri uccelli e a vivere solo di notte.

Da secoli le sirene popolano le storie di tutto il mondo. Nei miti dei popoli delle Isole del Pacifico, per esempio, gli esseri umani inizialmente erano creature acquatiche. Alla nascita del mondo, Tangaroa, divinità del mare, diede vita a tutte le creature degli oceani, compresi tritoni e sirene, che in seguito persero la coda e divennero umani.

Nel folklore europeo e americano le sirene hanno la testa e il corpo di bellissime fanciulle e una coda di pesce. Vivono nel mare, in uno splendido mondo subacqueo. La vita delle sirene è molto lunga, ma l’unica cosa che manca loro è l’anima. In passato i marinai dicevano di vederle sedute sugli scogli a pettinarsi i capelli, ammirandosi negli specchi e cantando dolcemente. Il alcune storie aiutano gli umani, per esempio guarendo persone malate, ma con il loro canto possono anche attirare i marinai verso la morte. Si dice che a volte predicano terribili tempeste.

Le sirene giapponesi, o ningyo, sono amichevoli e disponibili. Hanno il corpo di enormi pesci e la testa di donne bellissime. A differenza delle sirene occidentali,non attirano verso il pericolo, ma avvisano gli umani e tengono lontana la cattiva sorte.

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Sara Valentino

fonti: Creature fantastiche Julia Bruce

 

 

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