Le sorelle di Mary Lincoln – Jennifer Chiaverini

Nel maggio 1875, Elizabeth Todd Edwards scopre da un articolo del Chicago Tribune che la sorella minore, Mary, la vedova del presidente Abraham Lincoln, ha tentato di suicidarsi. Lo sconcertante gesto di Mary è collegato all’azione legale del figlio maggiore che l’ha dichiarata incapace d’intendere e di volere. Benché si siano allontanate da molto tempo, Elizabeth sa che la fragile salute mentale di Mary si è deteriorata nei decenni a causa del trauma del lutto. Ma davvero il suo tentato suicidio è causato dall’impulso di una mente instabile, o piuttosto è il gesto disperato di una donna sana, ma terrorizzata dall’idea di essere rinchiusa? E l’amore delle sue sorelle potrà mai essere sufficiente a salvarla? La materna Elizabeth, Frances la saggia, Anna l’invidiosa ed Emilie, la più amata, si sono sempre sostenute nei tempi di gioia e in quelli di dolore, sia quando erano bambine sia più tardi, giovani mogli e madri. Ma quando è cominciata la guerra civile, il conflitto che ha diviso la nazione ha devastato anche la loro famiglia e il destino delle sorelle Todd, perché i loro mariti hanno intrapreso strade diverse. Ora, però, Elizabeth sa che l’unico modo per salvare Mary nella sua ora più buia è ricompattare i legami che sembravano dissolti, ma che possono ritornare più forti che mai. Dopo La sarta di Mary Lincoln, Jennifer Chiaverini torna alla sua più celebre eroina, Mary Todd Lincoln, in questa storia di amore, perdita e sorellanza.

  • Editore ‏ : ‎ HarperCollins Italia (22 novembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 416 pagine

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Se la storia di Abraham Lincoln, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti,  è nota a tutti, al contrario, la vita di sua moglie, Mary Todd,
è conosciuta solo per alcuni episodi e scandali che fecero parlare di lei sui più importanti giornali nazionali dell’epoca. 
Eppure questa donna non fu la classica First Lady, non si occupava solamente di ricevere gli ospiti illustri e organizzare banchetti alla Casa Bianca, Mary Todd era la prima ad interessarsi alla politica del suo paese, a consigliare il marito e a prendere posizione su qualsiasi scelta, anche se impopolare.

“…Oltre agli amici e ai colleghi politici, aveva Mary, che gli mostrava articoli di giornale pertinenti, discuteva con lui dei problemi e lo aiutava a chiarire le linee d’azione e a ideare le strategie.”

La particolarità di questo romanzo storico, è il modo in cui viene raccontata la vita della protagonista, essa rivive attraverso gli occhi e la voce delle sue sorelle, che nonostante le differenze di carattere e i dissapori che nascono tra di loro, non smettono mai di aiutarsi e di dimostrare quanto sia forte il loro legame.
Impariamo così a conoscere Mary quando ancora bambina perde la madre, e le sorelle più grandi si occupano di lei; fin da subito emerge un carattere ribelle, cocciuto, ambizioso, in parte egoista, pronta a fare qualsiasi cosa pur di ottenere sempre ciò che vuole.

“… Anche da bambina, Mary aveva amato le cose belle e all’ultima moda più di quanto il decoro consentisse, ma gli aspetti più preoccupanti erano l’ambizione eccessiva e un interesse poco femminile per la politica.”

Crescendo, nonostante le difficoltà familiari, Mary ha la fortuna di studiare e di fare amicizie importanti nell’ambito politico; tra i vari giovani candidati alla carriera politica
l’unico che colpisce il cuore di Mary è l’avvocato Abraham Lincoln, che sposerà anni dopo, senza immaginare che sarà proprio lui il futuro Presidente americano.
Quella che sembra una bellissima favola, Mary infatti, in pochi anni, realizza tutti i suoi desideri, diventando, oltre che la moglie del Presidente, anche la madre di quattro figli; si trasformerà in un’infinita tragedia. Non solo a causa del famoso e drammatico assassinio di Abraham Lincoln, ma anche per la perdita dei suoi tre figli.
L’unico che le sopravvive è il primogenito Robert, ma i loro rapporti successivamente si deteriorano, questo perché l’aggravarsi della depressione di Mary, dovuta ai lutti familiari, costringe il figlio in accordo coi medici, a farla ricoverare contro la sua volontà.
Mary accusa il figlio di agire così per avidità, secondo lei, Robert vuole ottenere il controllo del suo patrimonio e dichiarandolo ai giornali, creerà uno scandalo senza precedenti.
Sono in pochi a credere a tali ingiurie contro Robert e perfino le sue sorelle faticano a darle ragione, questo perché il comportamento di Mary purtroppo, evidenzia una realtà molto diversa da quella che lei racconta.
Nonostante i pregiudizi nei suoi confronti, le sue sorelle accettano comunque di aiutarla e ancora una volta Elizabeth, la maggiore, si occuperà di lei invitandola a casa sua fino alla completa guarigione.

“Ti assumi troppe responsabilità. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che Mary ha parlato con te o ti ha scritto una lettera? Mesi? Anni?”
Ann sapeva che la risposta giusta era la seconda e la smorfia di Elizabeth lo confermò.
“Avremmo dovuto riconciliarci molto tempo fa” ammise con voce sommessa ma risoluta.
“È arrivato il momento di perdonare i torti passati e di unirci, da sorelle.”

La vita di Mary viene quindi “passata al setaccio” sotto vari punti di vista, una donna complessa e contradditoria, capace di grandi slanci di generosità, ma troppo impulsiva e orgogliosa, che solo un’amore grande come quello del marito e delle sorelle, riescono ad accettarla per quello che è.
Uno stile semplice eppure accattivante, ma soprattutto una storia originale che non si limita ad una noiosa biografia, ma prova a ricostruire l’ambientazione storica e gli eventi più salienti della guerra di secessione, che porterà scompiglio anche nella vita di Mary e delle sue sorelle, sia per la morte in battaglia di alcuni loro giovani fratelli, che per la loro visione totalmente diversa sulla guerra e i suoi ideali.
Nonostante alcune parti siano molto  descrittive e talvolta interrompono la fluidità del romanzo, nel complesso è un ottima lettura che ha il merito di ricordare una donna che, nel bene e nel male, ha avuto un ruolo importante nel mondo politico grazie al marito, dove Mary non era mai un passo indietro, ma sempre al suo fianco.

“Non era pazza… Era angosciata e scoraggiata,sì, ma quale donna razionale non lo sarebbe stata nelle sue circostanze? Privata del suo grande amore e dei suoi tre figli adorati,  abbandonata dalle sorelle, tradita dalla sua più cara amica, disprezzata dal mondo, ridicolizzata da coloro che un tempo l’avevano rispettata,  e ora trascinata in tribunale dal suo unico figlio sopravvissuto e dichiarata pazza. Quale donna sana di mente non sarebbe caduta vittima della disperazione? Chi non avrebbe capito…che non aveva ragioni per continuare a vivere?”

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