L’enigma del Führer di Stefano Mancini

Londra. È notte ed Ethan Cooper, giornalista del Guardian, è alla guida. All’improvviso, sbucato dal nulla, un uomo si lancia sotto la sua macchina. L’asfalto, zuppo di pioggia, rende inutile la frenata: l’impatto è inevitabile, gli effetti devastanti. Resosi conto della gravità dell’incidente, Ethan chiama i soccorsi e raggiunge l’uomo in fin di vita. Questi, con le ultime forze, gli consegna due oggetti e pronuncia alcune frasi incomprensibili.
Sentendosi responsabile per quanto accaduto, Ethan comincia allora un’indagine che lo porta prima a una cassetta di sicurezza a Francoforte, poi in una cittadina al confine con la Polonia dove conosce Kirsten, brillante fisico, e nipote di un chimico al servizio del Terzo Reich, sequestrato e giustiziato per motivi mai del tutto chiariti.
Trascinati in un vortice di enigmi da risolvere, codici cifrati e inquietanti messaggi dal passato, Ethan e Kirsten dovranno far luce sul più sconvolgente progetto mai sviluppato dalla Germania nazista. In palio non solo la loro vita, ma anche il futuro dell’intera umanità.
Un thriller fantascientifico da cardiopalma, una lettura entusiasmante, uno scenario inedito.

Copertina flessibile: 382 pagine
Editore: Fanucci (21 novembre 2019)
Collana: Narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 883473856X
ISBN-13: 978-8834738566

Recensione a cura di Alice Ortega

Quando si parla di enigmi, di solito mi sembra di andare a nozze: non per niente amo i gialli, ma quando si tratta del Führer divento un po’ più scettica; malgrado sia ormai assodato che la componente esoterica abbia avuto un ruolo non da poco nel nazismo, intorno a questi temi si è inventato di tutto e di più, e a volte a sproposito: tuttavia, il romanzo parte subito in quarta e il mio scetticismo non dura a lungo.
Dopo un prologo drammatico, ci ritroviamo ai nostri giorni (anzi, in un futuro molto prossimo) in una serata piovosa: accade uno sfortunato incidente nel quale il nostro pro

Il castello di Wewelsburg

tagonista non può fare a meno di investire un passante. Mentre cerca di soccorrerlo, arrivano due uomini sbucati dal nulla che vogliono impedirgli di avvicinarsi alla vittima: chi sono? Perché sono così interessati all’incidente?Die Glocke, La campana Ma soprattutto… chi è l’uomo che Ethan ha investito?
Inizia così un’avventura incredibile che con sapienti flashback inseriti in una narrazione dal ritmo serrato, con dialoghi vivaci degni della migliore commedia americana (anche se l’ironia è spesso amara) ci fa rivivere i tormenti di un giovane scienziato tedesco che, fattosi dapprima catturare dal fascino e dall’idealismo del giovane Hitler, a poco a poco si rende conto della reale portata di quello che sta succedendo nella Germania nazista davanti ai suoi occhi troppo spesso ciechi, come quelli di molti altri, e infine cerca di redimersi rifiutando di piegarsi all’ennesimo ricatto.
La componente storica della trama è molto interessante e verosimile: non voglio addentrarmi sul travaglio dello scienziato per non fare spoiler, ma il romanzo sconfina presto nel fantasy senza che neanche ce ne rendiamo conto; l’autore ci propone ogni singolo colpo di scena con grande naturalezza, come facente parte di quella gigantesca follia che fu il nazismo in tutti i suoi aspetti: come se niente potesse essere considerato troppo assurdo, nell’ambito di quella particolare fase storica.Il sole nero, nel castello di Wewelsburg. In realtà è verde scuro.
Il colpo di scena finale è davvero sorprendente, e fino all’ultimo non si riesce a scoprire chi sia il vero burattinaio: almeno io non ci sono riuscita! Un libro che consiglio a tutti coloro che amano l’azione e che non si scandalizzano davanti al fantasy storico e alle sue iperboli; la presenza di qualche piccola imperfezione qua e là non guasta assolutamente la lettura di questo romanzo, scritto in modo piacevolmente insolito per un autore italiano, di cui adesso sono curiosa di leggere le altre opere.

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