L’eroe – Pino Farinotti – La nave di Teseo

Franco Ferrari è un intellettuale di successo, un borghese moderato e laico, che nel tracciare un bilancio della propria vita si accorge di condurre un’esistenza fiacca e passiva, senza più ideali né passioni. La relazione con una donna tunisina e l’incontro con un dignitario saudita gli fanno scoprire la maggiore “vitalità” dell’Islam, la sua mistica assoluta così estranea alla civiltà dell’Occidente. Subisce la certezza granitica dei musulmani, che dubbi sulla loro fede non ne hanno mai e ad essa sacrificano pure la vita. Ma di fronte a queste accuse sente l’esigenza di difendersi e di difendere la cultura e il residuo di fede del suo mondo, proprio come fece un suo antenato che, nella battaglia di Vienna in quell’11 settembre del 1683, contribuì a fermare l’esercito di Maometto IV. Un gesto estremo, da compiere in una moschea, una prova di forza. Ma al momento decisivo ecco un imprevisto, e tutto viene rimesso in gioco.

Copertina flessibile: 253 pagine
Editore: La nave di Teseo + (6 giugno 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8893950278
ISBN-13: 978-8893950275

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Recensione a cura di Sara Valentino

Un libro che potrei definire in una parola: CORAGGIOSO. Sì, perché ci vuole coraggio e soprattutto maestria per trattare un argomento così caldo come quello della guerra tra religioni, tra il mondo occidentale e quello islamico.

Il romanzo è del 2008, ma è stato ripubblicato lo scorso anno senza alcuna aggiunta.

Un linguaggio, schietto, senza fronzoli, calamitico. Una narrazione senza giudizio, quasi una foto polaroid del nostro tempo. Scandite le ideologie, la fermezza di quelle musulmane, contro quella meno appariscente degli occidentali. Il protagonista subisce le accuse di chi, come una donna tunisina che frequenta oppure un professore islamico che incontra, sarebbe disposto a morire per la propria fede.

Franco Ferrari, il protagonista della vicenda, è un uomo conosciuto che viene invitato in tv a dibattiti a tinte forti. La sua vita forse gli scorre via, gli affetti più cari sono un po’ come dimenticati per lui, ha una figlia e nemmeno la conosce. Si trova dunque a un bivio, come capita a tutti noi a un certo punto della vita, e inventa l’idea di voler scrivere un libro con un protagonista che si immolerà con una cintura esplosiva in una moschea. Franco ha un amico, Giorgio, a cui racconta questa sua complessa storia da romanzo, e gli chiede di essere un testimone.

Ma da dove gli deriva questa forza? la certezza di poter compiere, e volerlo, un gesto tanto estremo? Cosa vuole dimostrare? Ecco, Franco Ferrari scopre che ebbe un antenato che partecipò, con esito positivo, alla battaglia di Vienna. Anno 1683… 11 settembre (incredibile coincidenza)

“Franco, non capita spesso di avere un interlocutore come te. Dirò cose che… lo vedo, sai benissimo, ma non privarmi del piacere di raccontare.. Dunque Vienna 1683. Ai primi di luglio di quell’anno i turchi, al comando di Maometto IV, che intende creare un impero europeo ottomano, muovono dall’Ungheria verso Vienna. Arrivano il tredici e organizzano l’assedio. Sulla loro strada hanno devastato tutto: città, chiese e conventi.”

La battaglia di Vienna ebbe luogo l’11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio dall’esercito turco contro la città di Vienna.
Questa battaglia campale fu combattuta dall’esercito polacco-austro-tedesco contro l’esercito dell’Impero ottomano.
L’Impero Ottomano, mise in campo circa 150 000- 300 000 uomini. La Lega Santa promossa da papa Innocenzo XI fu la quarta di una serie di coalizioni di principi a difesa dell’Europa cristiana. La battaglia decisiva cominciò l’11 settembre, l’esito fu per i turchi una perdita di circa 15 000 uomini, e per i cristiani di circa 2000. La battaglia di Vienna ebbe un impatto religioso molto importante.

“Ero solo, questo sì, Scoprivo non soltanto che ero solo e che non ero felice, ma era sempre stato così. La mia storia, la mia professione, i miei traguardi, il prestigio acquisito: era come girarsi indietro e riconoscere il nulla. Mia figlia non l’avevo mai vista; era un traguardo quello? Non avevo mai fatto niente per nessuno”

Nasce così il suo intento, ma l’autore vuole farci vedere con una capacità sensazionale che quel Franco Ferrari siamo tutti noi, la nostra società, siamo tutti soli, senza identità, smarriti impauriti. Lunghi mesi di preparativi a un grande gesto non sono altro che un viaggio interiore ri-scoperta dei valori veri e autentici. Il finale è straordinario a mio parere.

“Il sistema, a caro prezzo, te lo concede. Non ti proteggerà più, ma della protezione che t’importa, sei talmente stanco. Desideri solo rinchiuderti in una scatola che abbia un semplice buco per respirare. Rinchiuderti e aspettare. Una scatola che non verrà più aperta, e neppure mossa”

Prima di arrivare in fondo Franco Ferrari pensa, studia posizione e orari per evitare che ci sia troppa gente, ormai è fatta .. la cintura è sul sedile posteriore dell’auto..

Cosa a questo punto può andare storto? Chiamatelo destino, coincidenze o come volete ma siamo qui per imparare e migliorare. Siamo tutti Franco in cerca di quel gesto che ci farà divenire Eroi!

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