L’inventario delle nuvole – Franco Faggiani

1915. Giacomo Cordero abita in Val Maira, con il nonno Girolamo, la madre Lunetta e l’anziana e riservata Desideria. Il ragazzo ha studiato ma gli viene imposto di restare a casa, a Prazzo, dove si vive di taglio del bosco, di piccolo allevamento e agricoltura, e dove gli abitanti delle malghe spesso sopravvivono nella più assoluta miseria. L’Italia è appena entrata in guerra e il vecchio Girolamo, ruvido e determinato capofamiglia, commerciante scaltro e capace, è diventato il fornitore ufficiale di merci per l’esercito. A Giacomo, esonerato dal servizio militare, viene affidata quindi la più delicata delle attività di famiglia, la raccolta dei pels, i capelli, che, accuratamente lavorati durante l’inverno dalle donne del luogo, saranno rivenduti in primavera agli atelier delle grandi città di confine per farne parrucche, ancora molto richieste. Per il commercio dei capelli in Francia, Giacomo si affida a un venditore esperto, Natale Rebaudi, che gli farà da guida confidandogli vecchi segreti riguardanti suo padre. Quando il ragazzo sarà costretto ad affrontare una situazione inattesa e a prendere in mano gli affari di famiglia, tuttavia, il più grande insegnamento gli verrà dal ricordo dei giorni passati da solo in montagna che lo aiuterà ad apprezzare il valore delle piccole cose e la semplicità del vivere quotidiano.
Franco Faggiani ricostruisce con straordinaria cura dei dettagli un paesaggio particolare e un mestiere insolito che molti ancora ricordano. Nel romanzo vengono ripercorsi gli itinerari segreti dei raccoglitori di capelli delle valli cuneesi, che, seguendo le vie di questo singolare commercio, scavalcavano le Alpi e arrivavano fino in Francia. Una storia avvincente ma anche commovente che conferma il grande talento dell’autore nel descrivere gli ambienti montani riuscendo a emozionare i suoi lettori.

  • Editore ‏ : ‎ Fazi (21 marzo 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 296 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Per la prima volta mi avvicino alla scrittura di questo autore, il suo stile è impeccabile e il libro diviene così una lettura davvero veloce e scorrevole ma anche arricchente.

In “L’inventario delle nuvole” scopro un lavoro che era in voga nelle valli del cuneese e del quale ignoravo completamente l’esistenza. Parla dei raccoglitori di capelli e delle vie che essi percorrevano nelle valli, sulle montagne con tutte le difficoltà che gli aspri luoghi potevano presentare.

In questo romanzo si ripercorrono così le vicende di una famiglia, la famiglia Cordero, composta dal nonno, la nonna, il nipote orfano di padre, Giacomo, e sua madre. Il periodo è quello di inizio Novecento con la Grande Guerra già in casa.

E’ un viaggio in un’epoca ma più ancora lo sguardo è focalizzato sui luoghi impervi e incontaminati. L’autore specifica nelle note di aver visitato tutti i luoghi del romanzo.

Non ci resta che alzare gli occhi al cielo e guardare e contare le nuvole l’autore lo ha permesso anche a noi attraverso la sua opera. Consiglio infatti questo libro sia a chi cerca le storie di famiglia, le saghe e peripezie familiari sia a chi ama la natura e in particolare la montagna. Faggiani è maestro nel descriverla con dovizia di particolari e io percepisco un immenso amore da parte sua. Non manca però di ricordarci che è un luogo, la montagna, che va rispettata perché può essere fatale.

“-…e ricordare a chi alza lo sguardo che la fede e le altezze sono facili da conquistare” Così descrive come le abitazioni restino in piedi e in bilico su pendii angusti. Aggiungo io, un po’ come la vita di tutti noi.

Seguiamo le imprese di Giacomo mentre gli anni e gli accadimenti passano, si fa da ragazzino un uomo, caratteristica che rende il libro un romanzo di formazione. La sua crescita, il suo impegno per portare avanti l’attività di famiglia e mettersi al cospetto del nonno, dimostrargli di valere, sono le pagine che delicatamente volano via leggendo. Si percepiscono molto i sentimenti e le emozioni anche quelle del fallimento che è sempre per tutti in agguato ma grazie a esso c’è la possibilità di crescere e migliorare. Gli inganni ieri, come anche oggi, erano all’ordine del giorno e Giacomo sulle orme di nonno Girolamo imparerà cosa significano ma anche come cancellare i nomi di coloro che ne furono fautori. “… vi faceva una bella croce sopra, come a significare un addio per sempre, senza mai un cenno di rimpianto. La potatura, diceva, è un atto di civiltà”

Il caviè, così si chiamava il mestiere dei Cordero, raccogliere i capelli nelle valli e poi farli giungere oltralpe alle industrie di parrucche era un lavoro difficile, non semplice e scontato era infatti convincere le donne a farsi tagliare i capelli. Per questo i raccoglitori portavano con sè merce da scambiare oppure denaro.

Giacomo durante il suo girovagare incontra molte persone, alcune sapranno aprirgli un mondo con i loro racconti, proprio per questo ci sarà anche chi gli parlerà di come guardare davvero la natura, il volgere delle foglie non casuale e il cielo oltre il cielo e fare così l’inventario delle nuvole.

Un romanzo che parla di rispetto, di aiuto sincero e disinteressato, altro grande insegnamento di nonno Girolamo che sopravviverà anche all’uomo. Un inno poi alla vita immersa nella natura che invita a comprendere cos’è l’attesa e la pazienza.

“Ma l’attesa, per chi vive qui, da sempre è parte abituale della vita. Si attendono pazientemente la primavera, la nascita di un vitello e dell’erba da fieno, il sole capace di asciugare i ciocchi di legna, l’orto che si spera cresca rigoglioso. Si aspetta anche qualcuno che era partito e che potrebbe ritornare”

Tutto sommato noi abitanti della città avremmo molto da imparare.

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