Liquirizia di Claudio Loreto

RECENSIONE DI SARA VALENTINO

Leggere libri e romanzi ambientati durante il periodo dell’ultima Guerra Mondiale è sempre personalmente tanto doloroso. I fatti sono così vicini a noi, ancora nelle orecchie dimorano i racconti concitati e strazianti dei nostri nonni.

“Liquirizia” è il titolo che Claudio Loreto ha dato alla sua opera. Non immaginavo il senso che questo dolce amaro sapore di Liquirizia potesse essere in realtà un orsacchiotto. Il titolo però ha veramente modo di profumare le pagine con il sapore un po’ di finocchio e un po’ di anice, un dolce che lascia spazio a un aroma duro e pungente come i fatti che andremo a vivere durante la lettura.

“Sembrò che la Madonna avesse voluto veramente metterci una pezza. La baionetta nemica, cozzando contro la fiaschetta metallica di grappa che Giuliano teneva nella tasca cucita davanti al cuore, deviò infatti la propria traiettoria…”

E’ inevitabile correre con la mente a quanto e come  il destino sappia tessere le sue fila in maniera da condurci esattamente dove dobbiamo andare. Così sarà per Giuliano, ferito in maniera non letale, si trova a combattere proprio a Stalingrado, lui che ha origini russe da parte di madre e conosce la lingua del “nemico”.

La guerra è firmata a tavolino ma gli uomini, i soldati sui due fronti, se no vogliono morire, devono uccidere…

Poi c’è Tanja, una ballerina che sogna in grande, sogna di essere famosa e di calcare le scene di grandiosi teatri. La paura di essere sorpresa dai soldati, i racconti degli orrori, di chi veniva massacrato non prima di essere stuprato e seviziato, non le lasciano scelta alternativa, meglio morire combattendo. Ecco una bellissima giovane divenire cecchino esperto.

Nelle file dell’esercito sovietico vi erano molte donne, dopo le ingenti perdite subite dalle schiere militari esse venivano arruolate senza essere osteggiate.

La storia d’amore costruita dall’autore sulle macerie di questi anni dolorosi, è una vicenda insolita e apparentemente incredibile. Di fatto non sappiamo quante di queste storie possano essere effettivamente avvenute.

“E quando avrai dei figli racconta loro ciò che è accaduto qua, perchè imparino a riconoscere e combattere il male: il mondo ha un disperato bisogno di uomini migliori”

Le guerre sono già orrori, uccidere i nostri simili che vivono le nostre stesse emozioni, le stesse paure, ma alla fine in quel momento solo sagome in movimento. Certo però aggiungere la crudeltà fa di un uomo un mostro e proprio per questo Giuliano rappresenta simbolicamente il “giusto”, colui che non si abbandona al male neppure all’inferno.

“La psiche umana è proprio misteriosa: come un fiorellino in una diga in un baleno si dilata, irradia crepe e fa crollare poi di schianto l’intera barriera, liberando una gigantesca e distruttiva quantità d’acqua…”

La vita è capace di girotondi incredibili e mai si potrebbe pensare che una piccola coccarda, un portafortuna nato da un amore negato, potesse essere la breccia che apre i ricordi lontani di un cuore ammaccato dagli eventi.

Un romanzo che racconta una storia d’amore, di quelle che restano dentro, che non possono morire, una storia dolorosa ma forse abbracciando Liquirizia si può tornare a sognare.

Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell’ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell’Armata Rossa e “Liquirizia”, l’orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all’odio tra i popoli.

  • Copertina flessibile : 144 pagine

  • ISBN-10 : 8894917371

  • ISBN-13 : 978-8894917376

  • Editore : Leucotea (12 ottobre 2019)

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