L’ombra di Pietra di Lorenzo Beccati (DeA Planeta Libri)

Trama

È imprevedibile, astuta, senza paura. Ma soprattutto è donna. Per questo la temono.
Genova 1606. Una spaventosa figura vestita di nero, il volto nascosto dietro una maschera da rapace, si muove nelle tenebre e miete vittime utilizzando uno strano micidiale cappio. Negli stessi giorni il pittore fiammingo Rubens, ospite presso palazzo Doria, scompare nel nulla, facendo temere il peggio. Se l’indagine ufficiale sul feroce assassino è affidata al Bargello e ai suoi birri, che brancolano nel buio, quella sull’artista richiede rapidità e discrezione, per evitare imbarazzi a una delle famiglie più potenti della città. Ecco perché delle ricerche viene incaricata dal Doge, e in gran segreto, la persona più scaltra in circolazione, ma anche la più pericolosa: una donna che non ha paura di niente. È Pietra, la rabdomante: la sua intelligenza le ha procurato molti nemici, ma è a lei che tutti si rivolgono per risolvere i misteri più intricati. Un pomeriggio Pietra trova sulla porta di casa una vecchia dall’aspetto miserevole, che sostiene di essere sua madre, la stessa che l’ha abbandonata in fasce. Pietra non è pronta ad aprirle il suo cuore, ma una tempesta di emozioni sta per abbattersi su tutto.
Questo nuovo romanzo di Lorenzo Beccati è un thriller dirompente, il ritratto suggestivo di una Genova maestosa e piena di insidie, e un sincero omaggio alle straordinarie capacità delle donne in ogni tempo.
Lorenzo Beccati
Lorenzo Beccati (Genova, 1955) ha collaborato come autore al successo di programmi che hanno fatto la storia della tv italiana, tra cui Drive-in, Paperissima e, tuttora, Striscia la notizia. Ha scritto film, opere teatrali e romanzi, l’ultimo dei quali è L’ombra di Pietra (DeA Planeta, 2018).

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A cura di Sara Valentino

“Se sono ancora viva è perché ho imparato a farmi ombra”

Questa frase era scritta in fondo al libro, ma effettivamente nel momento in cui l’ho incontrata nel testo ne ho compreso appieno il significato.

Pietra, Petra come preferisce farsi chiamare, per chi ha letto “Pietra è il mio nome” sarà indubbiamente una vecchia conoscenza; per me invece è stato un incontro fortuito.
Siamo a Genova nel 1606 e tra le strade e i palazzi si nasconde un personaggio travestito da poiana, un rapace nero e feroce come gli efferati omicidi che si susseguono senza che lasci alcuna traccia.
Non fosse solo questo, Rubens il pittore, scompare improvvisamente e misteriosamente.
E Petra, che è “solo” una donna, dovrà far luce su questi accadimenti con il suo coraggio indomito e naturalmente con l’aiuto del suo bastone da rabdomante.
Beccati però non si limita a questo, ma nel costruire con una semplicità magistrale gli eventi e concatenandoli alla perfezione, non dimentica di lasciare lo spazio alle emozioni.
Il cuore, seppur indurito dalle prove della vita è sempre pronto a riprovare a riaprirsi a lasciarsi andare, chissà se anche Petra, la nostra paladina imprevedibile, ne rimarrà vittima.
Uno stile semplice, lineare, ma accattivante, scandisce i giorni di questi mesi estivi del 1606, quando temporali e saette riescono a illuminare le notti di una Genova odorosa, tra il mare e i mercati popolari.
Un romanzo che entra nel lettore in punta di piedi, e come Petra è invisibile, ma indomabile.

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