L’ultima strega di Mariachiara Moscoloni

Un paio di occhiali, un’agenda, un modellino di plastica e una bottiglia di liquore Strega. A partire da questi oggetti, Davide inizia a ricostruire la storia di sua madre Teresa. Una storia piena di incontri, colpi di scena, ma anche dolore e forza, troppe volte lontananza dal figlio. Davide ha bisogno di questi indizi per ricostruire anche la propria vita, per fare ordine tra i ricordi confusi e le emozioni contrastanti che si porta dentro da sempre. La ricomposizione di questo mosaico frammentato di ricordi sembra l’ultima occasione di riconoscersi come figlio e riconciliare quel passato con il suo presente di marito e padre.

Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 2041 KB
Lunghezza stampa: 240
Editore: Libromania (26 luglio 2019)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano

Recensione a cura di Jessica Pennini

Tratto da una storia vera, questo libro racconta la storia di Teresa.

Trenta anni dopo il funerale, il figlio Davide, durante l’estumulazione dei resti materni trova alcuni oggetti che si rivelano molto significativi.

Dopo abbiamo un flashback che sposta l’attenzione del lettore dal figlio alla madre. Ci troviamo quindi a ripercorrere le varie tappe di Teresa, la vediamo crescere e da bambina diventare donna, affrontando gli ostacoli che la vita le pone davanti.

Teresa ci fa capire che per aggirare queste incognite della vita bisogna essere saggi e saper cogliere suggerimenti che ci possono essere utili al momento.

La protagonista si rivela essere una donna molto forte e ribelle che riesce a percepire quanto di brutto sta per accadere.

L’utilizzo dei tarocchi e il suo presagire gli eventi la classificano come strega, ma nel senso più profondo del termine, come via di fuga a qualcosa di spiacevole. Tuttavia emerge anche il suo lato più fragile: il figlio e successivamente la malattia la rendono più vulnerabile ma non per questo meno forte.

In questo caso l’intento della scrittrice, a mio parere, è stato voler mettere in risalto al tempo stesso la forza e la fragilità dell’esistenza umana e il suo non poter essere per forza di cose etichettata in maniera generica.

 

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