L’ultimo Michelangelo. Dal «Giudizio Universale» alla Cappella Paolina di Antonio Forcellino 

Il libro racconta la parte meno conosciuta della vita e dell’opera di Michelangelo Buonarroti, quella che ha inizio con l’esecuzione del “Giudizio Universale”. Negli anni in cui realizza questo dipinto straordinario Michelangelo sviluppa una sensibilità religiosa radicale che lo porterà ad avvicinarsi al gruppo degli ‘spirituali’, composto da alcuni uomini e donne in lotta per una riforma religiosa e che per la loro militanza segreta saranno sospettati, accusati e perseguitati per eresia. La produzione tarda di Michelangelo, che annovera capolavori quali la tomba di Giulio II, la Cappella Paolina, la nuova basilica di San Pietro in Vaticano e i piccoli dipinti per Vittoria Colonna e Tommaso Cavalieri, non è comprensibile se non all’interno di questa vicenda spirituale che mette in gioco la vita stessa dell’artista. In queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera l’artista dopo il “Giudizio Universale” si accosta all’analisi minuziosa della sua produzione, così da permettere al lettore di entrare profondamente nell’opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora più chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall’autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale.

  • Editore ‏ : ‎ Laterza (28 ottobre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 208 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Mi sono divertita a creare un segnalibro, dopo la lettura di questo saggio storico. Mi è sembrato un modo per poter celebrare la bravura dell’autore e per poter portare ancora con me il testo nei giorni a venire. Se avete voglia di scaricarlo ve lo lascio di a fianco.

➡ SEGNALIBRO

Antonio Forcellino è uno degli storici dell’arte che ammiro maggiormente e non potevo perdere questa sua ultima fatica dedicata a Michelangelo. Un saggio in una edizione cartonata con sovracopertina e corredata di immagini a colori numerate in maniera da poter seguire l’autore nel corso della sua spiegazione.

Per chi ancora non conosce lo stile di Forcellino vorrei spendere una parola per il suo stile perchè è semplice e lineare, appassionante come se fosse un romanzo e per nulla aulico. Di sicuro ogni tipo di lettore potrà trovare ciò che cerca in questo testo.

Appassionante e entusiasmante “L’ultimo Michelangelo” ci porta alla riscoperta di un grande artista attraverso la sua vita e non solo le sue opere. Scopriamo dunque l’uomo con le sue passioni e gli ardori che lo rendono umano.

Inizia a delinearsi il Giudizio universale, e ripercorriamo le vicende che hanno condotto alla sua commissione.

A concepire l’idea di demolire gli affreschi retrostanti l’altare per sostituirli con la rappresentazione del Giudizio Universale era stato il papa precedente, Clemente VII Medici, che aveva incaricato Michelangelo di realizzare l’opera.”

Molto interessante la parte storica che ricorda il terribile 1527, quando la cristianità venne stravolta e sconvolta dal Sacco di Roma. Non si risparmia giustamente l’autore raccontando delle sevizie, degli stupri alle monache, dei corpi numerosi di morti gettati nel Tevere e naturalmente la prigionia di Clemente in Castel Sant’Angelo. Sarà in questo frangente che Michelangelo verrà salvato proprio da Clemente forse già dell’idea del progetto da affidargli.

Proseguirà il grande lavoro anche sotto il papa successore, Paolo III, quell’Alessandro Farnese che dovette il suo successo ecclesiastico grazie alla sorella, Giulia Farnese, “La bella” amante di papa Borgia.

Il giudizio universale rappresenta la parte finale della storia del mondo, così le sacre scritture ci dicono, ci mettono in guardia. Michelangelo narra queste vicende bibliche in maniera diversa, i suoi corpi sono dinamici e in azione. Ne traspare l’umanità, fin nei dettagli, e sarà una vera e propria sfida nei confronti della Chiesa stessa. Una sfida che gli costerà cara.

A Roma in mano a Gian Pietro Carafa riaprirà il temibile tribunale dell’Inquisizione. Michelangelo e i suoi amici si trovano così dalla parte sbagliata: Vittoria Colonna, Reginald Pole e il Cardinale Morone sono accusati di eresia per le loro convinzioni e dottrine. Il Giudizio finisce per essere definito “devozione eretica”.

Molte altre interessanti informazioni, tra le quali spicca il mistero attorno alla Pietà di Vittoria Colonna, sono contenute in un libro che mi sento di consigliare fortemente anche agli amanti di romanzi storici.

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