Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky

Metro 2034 è un romanzo di fantascienza ambientato in una Mosca post apocalittica in rovina, dove radiazioni e chimere create geneticamente hanno reso la superficie completamente inabitabile dagli esseri umani. Più profondo e filosofico rispetto al primo capitolo, Metro 2034 è stato definito “un noir post atomico” unico nel suo genere, in cui molti dei personaggi già centrali in metro 2033, vengono meglio definiti nel carattere con l’aggiunta di una nuova giovane eroina adolescente, attraverso cui Glukhovsky introdurrrà per la prima volta il tema dell’amore. Metro 2034 è una storia di scelte. Scelte tra il bene e il male, tra il fine e mezzi, tra amore e dovere, tra mali minori e maggiori. Sono decisioni che possono cambiare la vita di una persona e sulle quali poggia il destino del genere umano… solo l’amore, la speranza e la fede possono far sopravvivere gli uomini in un mondo senza speranza per il domani.

  • Editore ‏ : ‎ Multiplayer Edizioni; Edizione 2016 (16 maggio 2016)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 464 pagine

Recensione a cura di Simone Gervasi

Gli studiosi nei secoli con cura avevano ricostruito la trama della storia dai brandelli di pergamene e papiri, ai frammenti di codici e manoscritti ritrovati.

Con l’invenzione della stampa, dalla comparsa dei giornali, le macchine tipografiche continuarono a tessere questa tela di cronache giornalistiche.

Negli annali degli ultimi due secoli non c’erano buchi: un gesto e ogni interiezione di chi decideva il destino del mondo erano documentate minuziosamente.

E all’improvviso, In brevissimo tempo, le tipografie di tutto il mondo furono distrutte o abbandonate per sempre.

Le macchine tessili della storia si erano fermate.

In un mondo senza futuro non avevano più importanza per nessuno.

Il tessuto si era strappato, lasciando intatto solo un filo spesso“.

Citazione di Dmitry Glukhovsky in Metro 2034.

Siamo nel 2034 e ci troviamo nella Metro di Mosca.

La guerra atomica fra le varie potenze mondiali aveva portato morte e distruzione nel mondo.

In particolare nella città di Mosca solamente pochi erano riusciti a sopravvivere rifugiandosi nelle gallerie della Metropolitana.

È passato un anno dalle ultime vicende di Artyom e ciò che ha fatto lo ha scosso per tutta la sua vita.

La Sevastopolskaya è una stazione che era stata creata in onore alla fortezza di Sebastopoli.

I sebastopolitani vivono una vita caratterizzata da attacchi continui da parte di varie creature mutanti.

Infatti tutti sono armati fino ai denti e ricevono un addestramento militare.

Tra l’altro questa stazione è la più protetta di tutte le altre ma ha un problema ovvero soffre di carenza di munizioni.

In questa stazione vivono 2 persone che sono Omero e Hunter.

Hunter è un Ranger nonché membro dell’Ordine il cui scopo è di difendere gli abitanti della Metro da varie minacce.

Egli era sparito, nel primo romanzo di Metro 2033, ma adesso non si sa per quale motivo sia ricomparso.

Nonostante questo Hunter non vive più la vita di prima e il suo vero Io sta prendendo piede sulla sua persona.

Il Ranger è diventato un uomo spietato, senza paura e che non prova più emozioni.

Eppure sotto questa corazza di insofferenza e indifferenza si cela qualcos’altro.

Omero invece viene chiamato così in onore al mitografo greco e anche perché adora narrare le leggende di cui la Metro è intrisa.

Quando ancora non era scoppiato l’olocausto nucleare Omero lavorava prima come cantoniere e successivamente come macchinista del treno.

Egli conosceva molto bene i segreti e i dedali della Metro di Mosca.

Adesso il suo scopo è di trovare la fede e l’ispirazione scrivendo un libro i cui personaggi dovranno essere veri e toccanti.

Diciamo che Omero ama essere ricordato nella storia come per colui che è.

Oramai sono passati 4 giorni e una squadra di ricognizione non è più rientrata alla Sevastopolskaya.

Il comandante della stazione Ivanovich decide di inviare un piccolo gruppo composto da Omero e Hunter.

Nello stesso tempo Sasha è una ragazza che vive la sua miserabile vita con suo padre.

Quando ci fu la guerra tra L’Hansa e i Rossi, il padre di Sasha, aveva combattuto e resisto contro i Rossi.

Quindi i comunisti staliniani lo avevano esiliato presso la stazione Avtozavodskaya.

La loro vita era caratterizzata dalla solitudine, dal rimorso e dalla consapevolezza di non poter cambiare la situazione.

Durante una passeggiata in superficie il padre di Sasha muore per le ferite riportate e lei decide di fuggire dalla stazione Avtozavodskaya.

Una volta fuggita viene catturata al confine dell’anello della lega Hanseatica.

Invece Omero e Hunter proseguono la loro strada, tra mille peripezie e pericoli.

Tra i due uomini non vi è molta stima e le loro passeggiate sono caratterizzati da un mutismo assoluto da entrambe le parti.

Eppure nonostante questo entrambi non posso stare l’uno senza l’altro.

Sasha viene salvata da Hunter e Omero.

Infatti per questo motivo si innamorerà dello scorbutico e indifferente Hunter.

Lei stessa spiega a Omero che Hunter è una brava persona ma che necessita di essere salvato da qualcuno.

Una volta che il gruppo ritroverà la squadra di ricognizione scomparsa scopriranno che la Metro di Mosca è in pericolo a causa di una possibile epidemia.

La razza umana deve sempre credere in qualcosa e non sempre quel qualcosa è ben chiaro.

Riusciranno i nostri “eroi” a salvare gli ultimi rimasugli civilità umana?

NOTE POSITIVE, NEGATIVE E CONCLUSIONI

La storia di Metro 2034 è differente da quella di Metro 2033.

Mentre nel primo romanzo la storia era una classica missione, da cui dipendeva la Metro di Mosca, e l’intera umanità invece nel secondo romanzo i temi affrontati sono l’amore, la speranza e la fede.

Queste tre tematiche sono importanti perché anche in situazioni estreme, come il caso dell’olocausto nucleare, permettono alla razza umana di andare avanti e cercare di ricostruire la società passata.

La tematica dell’amore trova la sua incarnazione nella figura di Sasha.

Invece la speranza e la fede trovano la sua incarnazione nelle figure di tutti e 3 i personaggi.

In questo romanzo ho apprezzato molto l’ambientazione, che rispetto al primo romanzo, è migliorata.

Tutti e 3 i personaggi hanno un ruolo importante nella Metro di Mosca.

Hunter è un uomo ormai vissuto, che ha fallito e non è riuscito a rielaborare ciò che gli è successo.

Sasha è una ragazza che non aveva speranza in niente ma l’amore nei confronti di Hunter le hanno fatto cambiare idea.

Omero è un uomo che non credeva nelle sue capacità di scrittore e invece tutta la storia che noi vivremo lo porterà a diventare un ottimo scrittore.

Mi sono sempre chiesto una cosa, possibile che l’essere umano, debba capire la tematica della solidarietà solamente in casi estremi del genere?

Secondo me bisognerebbe imparare a essere più solidale con gli altri Paesi.

La saga di Metro sembra all’apparenza una semplice saga di fantascienza ma in realtà dietro vi sono nascosti molti bei significati.

Questo cari lettori e lettrici è un romanzo che vi consiglio di leggere.

WORLD BUILDING

Mi è piaciuto molto il world building all’interno di questo libro.

Lo scrittore ha saputo descrivere molto bene le stazioni della Metro di Mosca.

Infatti ogni stazione è caratterizzata da una propria politica, da proprie regole di comportamento, da una propria cultura e da una storia.

Una cosa che mi ha fatto apprezzare ancora di più lo scrittore è stata l’appendice che si trova alla fine del libro.

In questa appendice ci vengono spiegati i nomi delle varie stazioni e la loro storia.

Riguardo alla mappa esiste ed è a inizio libro.

Questa mappa ci farà compagnia per tutto il nostro viaggio assieme ad Artyom, nelle gallerie della Metro, e inoltre mi piace moltissimo come è stata colorata ma anche perché è stata dotata di una legenda con tutta la varia simbologia del caso. Nel dettaglio possiamo vedere che al cento del cerchio, chiamato anche anello della lega Hanseatica o HANSA, troviamo la Polis che comprende le 4 stazioni più importanti.

La Polis è la stazione più grande della Metro di Mosca e rappresenta l’ultimo baluardo della società umana.

Infatti tutti gli intellettuali sopravvissuti, vivono nella Polis, con lo scopo di mantenere la cultura in questo mondo ormai distrutto.

Invece la Linea Rossa divide in due parti la Metro e ogni stazione rappresenta un baluardo rivoluzionario, dei comunisti staliniani, con lo scopo di diffondere il comunismo sovietico in tutto la Metro.

Le altre stazioni Invece ho sono state abbandonate per vari motivi, oppure sono state invase dai mutanti, ho sono inesplorate mentre alcune invece sono indipendenti.

Nella Metro non esistono le telecomunicazioni quindi ogni notizia dopo un pò di tempo diventa obsoleta.

Molto spesso quando ci si sposta da una stazione a un’altra non sai mai qual è la situazione che potresti trovare sia al tuo ritorno che all’andata.

Riguardo all’economia ogni stazione ha una sua economia che è più o meno fiorente a seconda delle materie di cui dispone.

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