Mille rimpianti di Grazia Maria Francese – TOYOTOMI HIDEYOSHI il vagabondo che diventò shogun

Con una serie di articoli che vi proporremo, la scrittrice Grazia Maria Francese ci presenterà i personaggi del suo nuovo romanzo

Mille rimpianti: Verso il Japòn

TOYOTOMI HIDEYOSHI il vagabondo che diventò shogun

“Una finestra dalla curiosa forma a campana si affaccia verso il porto fluviale: si scorgono gli alberi delle giunche. Si vede anche la strada dove passano garzoni, donne che procedono a passettini sui loro geta, venditori ambulanti. Uno di questi attira la sua attenzione: un giovane di statura bassa, magro da far paura, sporco, ma che quando ride fa vedere una chiostra di denti bianchissimi. Deve aver detto qualcosa di divertente, perché dal crocchio di gente intorno a lui si levano risate. Poi tira fuori un cartoccio di aghi, la sua mercanzia: li fa saltare e li riprende al volo, senza smettere di dire battute che suscitano altri scoppi di risa. La sua allegria sembra inesauribile, come la capacità di maneggiare gli aghi senza farne cadere neppure uno.
Facendo segno al mercante di raggiungerlo, Nobunaga lo addita. «Chi è quello?»
«Un vagabondo senza casta, signore. Non si sa neppure chi sia suo padre, così ho sentito dire: la madre è una donna di facili costumi. Si chiama Tokichiro.»”
(Mille rimpianti – Verso il Japòn, cap. III)

Toyotomi Hideyoshi (1536 – 1598) un personaggio chiave nella storia del Giappone, è l’esempio di quanto instabile fosse la società durante l’epoca dei paesi in guerra. Nel successivo periodo Tokugawa, un vagabondo cresciuto in mezzo alla strada non avrebbe mai potuto assumere un nome da samurai e grazie alle sue capacità, farsi avanti fino ad assurgere ai vertici del potere.
I vassalli di Oda Nobunaga guardavano dall’alto in basso questo Tokichiro: un tizio dall’aspetto buffo, caratteristico per la sua polidattilia (aveva un dito in più in ciascuna mano). Lo stesso Nobunaga, che gli aveva assegnato l’umilissimo incarico di custode dei calzari, lo chiamava “scimmia” e tuttavia, poco a poco ne scoprì l’incredibile astuzia. Hideyoshi aveva infatti la capacità di escogitare mille espedienti per raggiungere il successo. Con un pugno di uomini, reclutati tra i boscaioli della regione, diede la scalata di notte al castello dei Fiori d’Oro, che da anni Nobunaga tentava invano di far cadere, e riuscì a conquistarlo: questa fu la sua prima grande impresa.
Oltre alla genialità strategica, Hideyoshi possedeva una forza di persuasione che gli attirava simpatie in gente di ogni genere, dai ladri ai samurai e soprattutto alle donne. Ebbe molte concubine ma solo una, Yodogimi, riuscì a dargli un erede (e c’è chi dubita che fosse veramente figlio suo).
Arrivato al potere dopo la morte di Nobunaga, ne ereditò il compito di unificare il paese e di pacificarlo. Fece disarmare i contadini con una grande campagna di “caccia alle spade” con il pretesto di farle fondere per realizzare una gigantesca statua di Buddha. Proprio lui, uscito dagli strati più bassi della società giapponese, decretò stabilì che nessun contadino, artigiano o mercante avrebbe mai più potuto fare altro che il proprio lavoro. L’epoca in cui chiunque poteva diventare un samurai era finita.
Negli ultimi anni il carattere di Hideyoshi oscillò tra la megalomania e ingiustificate crudeltà, come la crocifissione dei 26 martiri cristiani a Nagasaki. La solitudine del potere che aveva raggiunto lo fece impazzire. Forse per lui gli anni migliori della vita furono quelli in cui custodiva i calzari di Nobunaga, finendo per diventare il suo protetto. Quando avanzava ridendo nella società di un’epoca tumultuosa e violenta, dove per vincere bisognava essere spietati.

Trama del libro

Nel Giappone del sedicesimo secolo, l’erede della casata Oda riceve dal padre una missione impossibile: unificare il paese. Nobunaga però continua a vivere da scapestrato, senza curarsene, finché gli intrighi del fratello e la minaccia di nemici esterni lo costringono a difendersi. Diventato famoso grazie all’inaspettata vittoria riportata contro gli Imagawa, Nobunaga poco a poco si immedesima con il compito che gli tocca. Oltre a diventare uno stratega eccezionale deve però costringersi a essere sempre più spietato, estirpando dal proprio animo ogni traccia di umanità.
Nel frattempo, nell’Italia della Controriforma, Alessandro Valignano viene avviato agli studi dal padre, un nobile abruzzese. L’amore per Francesca, un’apprendista cortigiana di Venezia, lo travolge in complicazioni che lo fanno finire in carcere. Carlo Borromeo interviene a liberarlo, ma la condizione è che Alessandro entri in un ordine religioso: la Compagnia di Gesù.
L’uomo del Rinascimento e il samurai s’incamminano verso un incontro che cambierà il destino di entrambi oltre che dei cristiani giapponesi, sempre più numerosi in un paese ancora dilaniato dalla guerra.

Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 2697 KB
Lunghezza stampa: 329
Editore: EEE – Edizioni Tripla E (9 aprile 2020)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano

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