Nicolas Flamel

Il lettore moderno abituato alla trattatistica alchemica che legga “Il libro delle figure geroglifiche” sospetta immediatamente il falso.

L’assenza di ogni manoscritto latino antecedente all’edizione francese a stampa, la prosa lontana da ogni sapore tardo medioevale, tutto sembra ricondurre il trattato al meccanismo della pseudoepigrafia. Il titolo stesso trasmette al lettore l’immediato senso di anacronismo. La narrazione, che si vuole del XIV secolo, mal si adatta al tema del titolo. Il manoscritto arriva a Firenze nel 1419, un anno dopo la morte di Flamel, ma solo dopo una traduzione di Harapollo ad opera di Pietro Valeriano pubblicata nel 1556 che esplode in Europa la vera moda dei geroglifici.

Villain, il più attento studioso di Nicolas Flamel e della documentazione d’archivio che lo riguarda, già dalla seconda metà del XVIII secolo aggiunge evidenze decisive che certificano il racconto come un falso concepito e vergato agli inizi del XVII secolo.

Nicolas Flamel  visse a Parigi tra il XIV e il XV secolo, il suo nome nella lingua degli uccelli*  significa letteralmente «fiamma di Dio»

*Per “lingua degli uccelli” si intende un linguaggio mistico, perfetto e divino, oppure un linguaggio magicosapienziale o mitologico usato dagli uccelli per comunicare con gli iniziati

 La leggenda nacque dopo la sua morte, quando venne collegato pietra filosofale in base ad alcune sue opere apocrife.

Una delle abitazioni appartenute a Flamel è ancora esistente, al 51 di rue de Montmorency. È considerata la più antica casa in pietra di Parigi.

Nel 1410 Flamel progettò la propria pietra tombale, scolpita con immagini del Cristo, di San Pietro e San Paolo, conservata al Museo Nazionale del Medioevo (nell’Hôtel de Cluny) a Parigi.

Flamel contribuì anche nel restauro del vecchio Cimitero degli Innocenti di Parigi, per la realizzazione di strutture arcate poste sopra le murate, al fine di contenere le ossa dei cadaveri in eccesso.

Non ci sono molte altre fonti che indicano Flamel come un alchimista, al di fuori delle sue opere apocrife.

C’è però una leggenda riguardante la pietra tombale. Si dice che l’avesse trovata in casa di una fruttivendola che la utilizzava come ripiano per pulire gli spinaci.

Per approfondire

“Dunque dopo la morte dei miei genitori, per guadagnarmi da vivere, esercitavo la nostra arte di Scrivani e, facendo inventari, redigendo conti, controllando le spese dei Tutori e dei Minori, mi capitò per le mani per la somma di due fiorini, un libro dorato, molto vecchio e molto grosso. Non era fatto di carta o di pergamena, come gli altri, ma, a quanto mi parve, di cortecce delicate e di teneri arboscelli… Avendo dunque in casa questo bel libro…”. È questo uno dei primi passi della biografia alchemica di Nicolas Flamel, che qui si presenta per la prima volta in traduzione italiana. Se Nicolas Flamel è senz’altro una delle figure più significative della tradizione esoterica, il Libro delle Figure Geroglifiche riesce ad offrire, percorrendo l’abituale modello autobiografico del pellegrinaggio, un’esemplare metafora dell’Arte alchemica. Per rendersi conto dell’interesse del libro basterebbe ricordare gli studi che ad esso dedicarono Poisson, Fulcanelli, Marcel Clavel, per dire soltanto dei più noti. Tutto ciò non senza ragione; se infatti dal testo si può ricavare con facilità una serie di indicazioni operative, ugualmente lo si può considerare come una silloge profondissima di tutta la temperie stilistica dell’alchimia. Come in Zosimo, come in Madathanus, come in Cyliani, il viaggio mistico è raccontato attraverso l’artificio della biografia, ma è anche abbellito da un apparato iconografico, che è pari per importanza a quello del Mutus Liber. La presente edizione è accompagnata anche da due operette minori di Flamel: il Sommario Filosofico e il Desiderio Desiderato. René Alleau nella sua prefazione ricorda i rapporti tra alchimia e surrealismo; l’introduzione di Canseliet è un lungo e puntuale excursus storico sulla figura e sul lavoro di Flamel. Infine Stefano Andreani analizza, nella sua postfazione, il concetto del libro e del viaggio “esoterici”.

  • Editore ‏ : ‎ Edizioni Mediterranee (30 settembre 1983)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 196 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8827206558
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