Oracoli – Alessandra Leonardi

Trama

Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.

Gli Dei sembrano aiutarci, ci mandano segnali, ci parlano, esigono da noi preghiere e sacrifici, ma alla fine nulla cambia: siamo burattini nelle loro mani capricciose, sempre e comunque. A cosa serve allora conoscere quello che accadrà? A cosa serve dedicare loro le nostre devozioni?

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Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 2408 KB
Lunghezza stampa: 62
Editore: NPS Edizioni (24 maggio 2018)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano

 

a cura di Jessica Pennini
Questo libro è composto da quattro racconti che narrano le pratiche divinatorie di diverse antiche civiltà del Mediterraneo.
Per quanto riguarda il genere del libro, possiamo definirlo un mix tra lo storico, il fantastico e il mitologico. L’autrice attraverso i suoi protagonisti esplora un mondo ormai tanto lontano da noi, andando alla ricerca di miti, credenze, superstizioni e arti divinatorie, tipici dei popoli antichi. In particolare ne esamina quattro di essi, Fenici, Etruschi, Ellenici e Romani, ciascuno in un racconto diverso.
Il primo, intitolato “Porpora” ci presenta la storia di Akebr, un bambino che con la sua famiglia affronta un viaggio in nave verso la Sardegna e lì si troverà, insieme alla madre, a dover salvare il fratellino minore, designato come vittima di un sacrificio agli dèi. Destino, questo che il bambino aveva intuito dai suoi sogni premonitori. La figura che più ho amato in questo racconto è la madre, Ummiashtart, una donna forte che non ha esitato ad andare contro il volere degli uomini pur di salvare suo figlio.
Il secondo, “Il sono dell’aruspice”, è ambientato al tempo degli Etruschi in Toscana. Il protagonista, Marce Ceicna, è assetato di conoscenza e vuole scoprire il possibile sul suo dono, che spesso lo tormenta con sogni terribili che si rivelano anch’essi presagi di eventi che accadranno.
Il terzo racconto, “Sibilla” ha come protagonista una ragazza, Daphne, che si reca da Sibilla appunto per chiederle chiarimenti sul futuro grandioso che la vecchia le aveva predetto quando ancora era una bambina.
Il quarto ed ultimo racconto del libro si intitola “I libri fatali” ci porta a Roma durante le guerre puniche. I protagonisti sono due: una vestale, Claudia e un decemviro, Publio, che dovranno superare molti ostacoli prima di affermarsi nella società. La ragazza inoltre si troverà costretta ad interrogarsi sulle sorti della guerra e dei loro templi.
Si tratta di quattro storie molto piacevoli, scritte bene e coinvolgenti. Lo stile di scrittura di Alessandra è semplice e scorrevole e fa immergere il lettore in ambientazioni favolose, che l’autrice ha saputo rendere benissimo sulla carta attraverso descrizioni accurate.
Altrettanto curata la parte storica di queste vicende, completa di pratiche propiziatorie, usi e costumi dei popoli scelti da Alessandra. Indubbiamente questo libro le ha richiesto molto studio e ricerca, a mio avviso riusciti benissimo. Sapevo poco di queste cose, ragione per cui questo libro è stato una piacevole scoperta, molto interessante.
Ho amato inoltre, tutte le figure femminili presenti nel romanzo, soprattutto Ummiashtart, caratterizzate da forza e coraggio, donne pronte a lottare per il proprio destino e per sostenere quello in cui credevano.
Tuttavia mi sono affezionata a tutti i personaggi, anche a quelli secondari, che ho trovato ben delineati e sono riuscita anche ad immedesimarmi nelle loro storie, provando insieme a loro paura, gioia, speranze.

La struttura del romanzo è diversa dal solito: è infatti lì diviso in quattro storie diverse che però presentano temi comuni, come ad esempio il dono della preveggenza. Sapere cosa il destino ha in serbo per te non è sempre una cosa buona, alcuni protagonisti lo considerano quasi una “maledizione”. Questo perché, conoscere il corso degli eventi prima che essi accadano, non vuole dire che sarai in grado di cambiarli per quanto tu lo voglia.
Mi sono calata talmente tanto nel romanzo che avrei preferito che fosse stato più lungo per approfondire ancora di più le situazioni e per non dover lasciare andare i personaggi tanto presto, proprio per l’affinità che ho sentito per loro.
Per concludere, consiglio la lettura di “Oracoli” a chiunque ami questo genere ibrido e a chi vuole scoprire di più sulle usanze e sulle credenze religiose di questi popoli antichi.
Buona lettura.

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