Orrore – Pietro Grossi

Trama

Tutto ha inizio con una casa nel bosco. Una casa apparentemente abbandonata. Al suo interno, polvere e muffa dappertutto, a eccezione di alcuni angoli lindi e scrupolosamente ordinati. E poi una maschera demoniaca di cartapesta, il disegno di un bambino che sembra appeso al frigo da qualche giorno soltanto, forniture ospedaliere. Al piano superiore, una maschera ancora più inquietante, ricavata da una tanichetta opaca. L’intera casa urla che qualcosa di sinistro accade fra quelle mura, ma cosa? Il protagonista e sua moglie sono appena rientrati in Italia per Natale: vivono a New York, e da poco è nato il loro bambino. Sono immersi nell’atmosfera morbida di quei primi mesi e approfittano delle vacanze per rivedere i vecchi amici. E allora che, seduti al tavolo di un ristorante, Diego e Lidia raccontano loro della misteriosa casa. Lui in particolare li ascolta con attenzione: è uno scrittore in cerca di storie e viene subito attratto dalla possibilità di trovare materia per un romanzo. Durante le vacanze il pensiero torna continuamente alla casa, perciò – quando è il momento di rientrare negli Stati Uniti – la moglie gli propone di restare, da solo, a fare qualche ricerca. Accettando, lui progetta di prendersi giusto un paio di settimane. Ma quel mistero è così inesplicabile, qualcosa lo attrae così visceralmente, che il tempo e le distanze – la distanza dalla sua famiglia, ma anche quella dal se stesso che credeva di conoscere – si spalancano. Gli appostamenti davanti alla casa diventano infatti – giorno dopo giorno, notte dopo notte – qualcos’altro, come se lo sguardo si spostasse dall’esterno al centro di sé. Pietro Grossi, scrittore inquieto e penna precisa come un bisturi, vira verso l’horror, immergendoci in ombre popolate da paure striscianti, inesprimibili, per farci poi precipitare nell’abisso.

Copertina flessibile: 139 pagine
Editore: Feltrinelli (7 giugno 2018)
Collana: I narratori
Lingua: Italiano
ISBN-10: 9788807032967
ISBN-13: 978-8807032967

“Vidi le feste, le guerre, le violazioni, i pianti, le frustrazioni: polvere nel vento”

Attratta dalla copertina, per via del senso macabro che mi accompagna in questi giorni, decido di iniziare questa lettura! Il titolo “Orrore” lascia presagire, in un connubio perfetto con l’immagine che lo accompagna, che ci troveremo di fronte a una storia horror. La trama inizia quasi banalmente: “Una casa nel bosco.. ” . Mi predispongo quindi a scene di sangue crude e violenza da non chiudere gli occhi la notte. No, mi sbaglio e me ne accorgo quasi subito, giacchè è un romanzo breve.

“L’orrore non sta nella consapevolezza della sua esistenza, ma nella sua capacità mimetica”

Tutto a inizio quando Diego e Lidia raccontano al protagonista, di una casa, quella strana casa nel bosco che sembra abitata solo parzialmente e che conserva al suo interno una strana e orrenda, tanto quanto terrorizzante, maschera.

Inizia un viaggio pericoloso, la casa, o quello che rappresenta, si insinua a tal punto nel protagonista che non potrà più vivere una vita serena senza sapere.

Dalla curiosità alla morbosità ossessiva il passo è breve. Sostanzialmente è un libro che si legge velocemente e che incalza nel lettore la voglia di sapere la verità.

Tutto sembra confuso, gli appostamenti, i giorni, le notti e i pensieri stessi.

Alla fine questo libro si traduce nell’orrore di un viaggio dentro se stessi, nell’oblio umano, nel nero profondo che può raggiungere una mente umana.

“Mi sentivo solo, l’unico attore e l’unica comparsa, l’unico Dio”

“Mi era stato mostrato con tutta la possibile ferocia che ero un uomo, come ogni uomo schiavo di me stesso”

Mi sento di dire che forse l’autore abbia voluto, attraverso il suo scritto, non tanto scrivere un romanzo ma una guida su ciò che potrebbe essere l’orrore, lo ha fatto inscenando il percorso del protagonista nella sua folle ricerca.

“L’intera mia esistenza, ogni singolo minuto, attimo, gesto ed emozione avevano portato a quel preciso momento. Ero stato, in ogni istante della mia vita, il divenire di quel presente”

Trovo che sia così, che a volte si seguano ombre, gusci vuoti travestiti da fantasmi misteriosi, credendo si possa smascherarli. E se restassero solo dubbi? Se non volessero essere rivelati?

Sara Valentino

 

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