Oscure presenze – aa.vv. – a cura di Rita Angelelli

Oscure presenze prendono vita dal mondo dei giocattoli, dalle maschere, dall’ignoto, dall’inaspettato, dall’incredibile, dall’invisibile e dall’inconscio. Preparatevi a tremare.
Perché le storie horror sono così attraenti, i thriller elettrizzanti, perché l’orrore ci fa orrore ?
Perché i racconti raccapriccianti hanno un magnetismo irresistibile? E quali elementi in comune hanno le buone storie di paura?
A volte le storie horror hanno lo scopo di scioccare o disgustare, ma le migliori ci fanno pensare, ci costringono a confrontarci con presenze che ignoriamo, sfidano i nostri preconcetti; l’orrore ci ricorda che il mondo reale non è sempre quel posto sicuro che sembra. Ogni tipo di orrore gioca su paure diverse, ma il “gioco” più efficace si basa su paure antiche e viscerali, eredità dell’esperienza ancestrale o derivanti dall’immaginazione infantile. Disturbano il nostro senso di sicurezza, distruggono tutte le certezze, distorcono e deformano ciò che è familiare in non familiare.
I racconti contenuti in questa antologia non sono tutti horror nel vero senso della parola, ma affrontano il discorso “paura e ossessioni” anche da un punto di vista psicologico: è proprio nel nostro cervello che si annidano le paure; sentiamo le scariche di adrenalina, il cuore che martella, il respiro che accelera, immaginiamo noi stessi ai margini del baratro, del pericolo e dell’orrore.
Ed ecco che le “oscure presenze” prendono vita dal mondo dei giocattoli, dalle maschere, dall’ignoto, dall’inaspettato, dall’incredibile, dall’invisibile e dall’inconscio.

Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 557 KB
Lunghezza stampa: 189
Editore: Le Mezzelane Casa Editrice (2 novembre 2018)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano

Recensione a cura di Fabiana Farina

Questo è il libro ideale per gli amanti del genere horror poiché troviamo una serie di racconti uno più raccapricciante dell’altro.

“…è nel nostro cervello che si annidano le paure; sentiamo le scariche di adrenalina, il cuore che martella, il respiro che accelera, immaginiamo noi stessi ai margini del baratro, del pericolo e dell’orrore.”

Tengo a precisare che non è il mio stile di lettura preferito perché mi mette ansia soprattutto quando leggo che certe cose avvengono a causa di presenze demoniache o malvagie.

“…l’orrore ci ricorda che il mondo reale non è sempre quel posto sicuro che sembra.”

E anche perché nella stragrande maggioranza del genere horror si predilige utilizzare come catalizzatore della malvagità un oggetto apparentemente innocente: la “bambola”.

“Ogni tipo di orrore gioca su paure diverse, ma il “gioco” più efficace si basa su paure antiche e viscerali, eredità dell’esperienza ancestrale o derivanti dell’immaginazione infantile.”

Poi mi soffermo a pensare e arrivo alla conclusione che in realtà questo oggetto inanimato non è altro che una riproduzione in plastica di ognuno di noi e che quindi siamo noi stessi gli autori del male, di conseguenza ne abbiamo paura. E’  qualcosa di sbagliato che nasce dentro di noi e oltre a questo, nel mio caso specifico, cresce l’ansia e l’inquietudine.

“Disturbano il nostro senso di sicurezza, distruggono tutte le certezze, distolgono e deformano ciò che è familiare in non familiare.”

Mi raccomando, prima di iniziare la lettura di questo libro mettete via tutte le bambole che avete in giro…

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