Patria. Crescere in tempo di guerra di Bruna Martini

Graziella Mapelli è una bambina costretta a crescere in fretta, in un clima dominato dalla guerra e dal rigore ideologico. La scuola, il tempo libero, le manifestazioni di paese e le trasmissioni radiofoniche, ogni aspetto della sua giovane vita contribuisce al suo lento e inesorabile processo di indottrinamento al credo fascista, fino al sorgere dei primi dubbi. Attraverso ricordi e pagelle, articoli di giornale, foto e cartoline d’epoca, la nipote Bruna Martini ricostruisce passo dopo passo l’infanzia di zia Graziella, immergendosi nell’album di famiglia che diventa, pagina dopo pagina, una preziosa indagine storica sull’intera nazione. Età di lettura: da 9 anni.

  • Editore ‏ : ‎ Becco Giallo (14 gennaio 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 228 pagine

Recensione a cura di Jessica Pennini

Mi sono approcciata da poco alle graphic novel e dopo averne letta qualcuna mi sento di consigliarle come genere narrativo. Sono ovviamente diverse dai romanzi ma attraverso le immagini e dialoghi e descrizioni di tipo più immediato riescono, a mio parere, a trasmettere il proprio messaggio a chi legge in modo più semplice e veloce. “Patria. Crescere in tempo di guerra” racconta uno spaccato di vita vera, dolorosa e cruda in certi momenti, segnati non solo dal Fascismo ma anche dalla Seconda Guerra Mondiale. 

L’autrice, Bruna Martini, scrittrice e disegnatrice di fumetti, mette a nudo in questo volume la storia di sua zia Graziella, primogenita dei suoi nonni Armando e Bruna. Graziella, essendo nata nel 1932, si ritrova a vivere a pieno l’epoca fascista e la distruzione e la miseria che la Seconda Guerra Mondiale portò con sé. Attraverso le pagine, conosciamo la quotidianità di Graziella, la sua vita all’interno delle mura domestiche, dove, essendo la più grande, aiutava la madre nelle faccende e badava alle 

sorelle e al fratellino minori. Abbiamo modo di approfondire anche la sua istruzione, che era ovviamente impregnata dei valori e delle credenze fasciste. Ho scoperto grazie a questa lettura l’esistenza di materie come “Cultura del Fascismo”, che studiava il funzionamento dello Stato e come veniva comandato. Tutto però mirava a ricordare alle femmine qual era il loro posto: tra le mura della propria casa, mentre gli uomini lavoravano e si arruolavano come soldati. La forza e la speranza di Graziella sono tenute vive da un amico immaginario che la consigliava e aiutava nei momenti più difficili e di sconforto. “Certo, non è mai esistito in carne ed ossa, ma funziono per me come una lente. Come una bussola morale per separare il bene dal male. Gli errori della Storia si ripetono, e ricordiamo poco ciò che è stato. Se solo avessimo un amico che come il mio gridasse d’un sol fiato: “C’è sempre un’alternativa agli orrori del Passato”! Questa frase rimane sempre una grande verità, quante volte la pronunciamo e ci chiediamo come possano accadere di nuovo eventi simili a quelli passati, eppure accadono. Di questa graphic novel ho apprezzato la semplicità, l’immediatezza delle immagini che mi hanno consentito di calarmi a pieno e con più velocità nella storia, oltre alle stampe di giornali d’epoca che sono stati una buona base di approfondimento. Un particolare che mi ha colpito molto dei disegni è stata la contrapposizione tra il colore di certe immagini, contro l’oscurità e il caos di quelle rappresentanti la guerra, i bombardamenti, le limitazioni, come a voler contrassegnare in modo ancora più evidente le nefandezze di questa pagina buia della nostra Storia.

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