Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo di Chiara Frugoni

Recensione di Sara Valentino

Amo profondamente il Medioevo, non mi stanco mai di leggerne romanzi e studiarne aspetti. E’ poi, per me, affascinante, sebbene riconosco che il termine sembri poco appropriato, il tema della peste.

Oggi vi parlo di “Paure medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo” edito da Il Mulino e scritto dalla Professoressa Chiara Frugoni, con cui parleremo nei prossimi giorni a proposito di questo argomento in una video intervista.

Chiara Furgoni è una delle massime esperte di Storia medioevale, ha scritto innumerevoli saggi su differenti argomenti e insegnato all’università di Pisa, Roma e Parigi. Ascoltarla è un piacere perchè trasmette il suo sapere e tutta la sua grande passione.

Il presente saggio è scorrevole, la scrittura è fluida e comprensibile per tutti, anche i profani, non utilizza un linguaggio aulico ma di divulgazione, seppure traspare la grandissima preparazione storica e artistica.

Artistica sì, ho detto bene, il volume è arricchito di moltissime immagini iconografiche spiegate in maniera dettagliata. Oserei definire il testo un viaggio nel viaggio. Sarete visitatori della Storia anche attraverso le testimonianze di autori, pittori, artisti, scultori che la raccontarono come era uso del tempo, attraverso le immagini.

E’ davvero una coincidenza sorprendente che la Frugoni abbia iniziato a scrivere di paure medievali, di timore della fine dei tempi, (il Mille e non più Mille), di epidemie, nel 2019 alle porte di questo evento epocale che stiamo tutt’oggi vivendo sulla nostra pelle. Ecco che è più facile entrare nella mente dell’uomo medievale, non più così tanto lontano da noi, sentire come i loro timori possono essere anche i nostri. Siamo gli stessi uomini, le stesse paure ci attraversano la mente.

Durante la lettura mi soffermo sulla paura della fine del mondo. Vi ricordate anni fa, Mille e non più Mille? In realtà le origini di questa angosciante idea sono molto più recenti, non vanno ricercate nell’epoca medioevale ma nell’invenzione di Giosuè Carducci. Eppure nel Medioevo ci s

i interessò alle profezie bibliche, la paura dell’Apocalisse, il timore della fine dei tempi e soprattutto l’angoscia di una morte improvvisa, una morte nel peccato, senza possibilità di redenzione. Bellissimo quindi il culto di San Cristoforo, al semplice sguardo garantiva la salvezza. Ecco che allo scopo le immagini dovevano essere di grandi dimensioni per poter essere visibili da lontano.

Altro tema che vorrei affrontare, di cui si parla approfonditamente in “Paure medievali” è quello del “diverso”, l’intolleranza verso lo straniero. Oggi come ieri, i diversi suscitavano reazioni di diffidenza per le abitudini che risultavano inusuali, per la lingua incomprensibile. Vedete dunque, anche in questo caso, molte similitudini con la nostra attuale epoca. Addirittura si pensava che gli usi così dissimili ai consueti potessero essere ricondotti a peccati. Nel saggio la professoressa Frugoni analizza il tema degli Ebrei e dei Musulmani e naturalmente con occhio storico le Crociate. Viene analizzato come gli Ebrei furono obbligati a portare un segno distintivo dal XIII secolo, un cappello a punta. Non mancano le leggende, secondo cui gli ebrei erano ladri di bambini e che praticavano riti in cui questi trovavano la morte dopo atroci torture.

Per la terza volta, in pochi gio

rni, nelle mie letture mi trovo a leggere di Tiro, in questo caso incontro Guglielmo di Tiro, cronista delle crociate e poi arcivescovo di Tiro. Secondo i suoi racconti i musulmani sono spesso rappresentati con la pelle scura come i diavoli.

Un ultimo accenno, di tema a me caro, a titolo dimostrativo del saggio di cui stiamo parlando, lo vorrei fare per la peste e per la lebbra, epidemie che videro intere popolazioni colpite nel fisico e anche nei sentimenti. 

“Nel Medioevo, ignorando l’esistenza dei batteri e di virus, i medici erano completamente disarmati di fronte alle malattie. Si limitavano a pochi gesti, tastavano il polso e scrutavano le urine per cui il trasporto e osservazione era utilizzata la matula, un recipiente di vetro sottile inserito in una fasciatura di paglia cilindrica con coperchio e manico.”

I lebbrosi, accusati di atti peccaminosi, vivevano in lebbrosari, ai margini delle città, segregati. A loro si deve anche la nascita del “vero Francesco”, celebre è l’episodio del lebbroso che entrò nel suo negozio di stoffe a chiedere l’elemosina.

L’ennesimo parallelismo con le nostre vicende contemporanee lo vorrei fare citando un passo del capitolo sulla peste:

“..l’allentarsi degli affetti fra i membri della stessa famiglia, la caduta di solidarietà fra amici e vicini, le sepolture frettolose, la mancanza di bare per il trasporto dei cadaveri sostituite da semplici tavole.. Non pensando più al futuro consumavano tutte le riserve alimentari ..”

Anche nel 1348 si cercava un colpevole, si pensava a un complotto, violenza e isteria collettiva fecero ciò a cui non arrivò l’epidemia.

 

Trama. Un passato sorprendentemente vicino, nel momento in cui con sgomento ci troviamo ad affrontare realtà che si ritenevano scongiurate da secoli, come le pandemie causate da virus, o assistiamo alle ricorrenti catastrofi ecologiche, o valutiamo i rischi – spesso portati dall’aggressiva mano dell’uomo – che minacciano il pianeta. Il Medioevo ci parla oggi con voce forte, attraverso le tante paure che assillavano donne, uomini, bambini: paura della fine, della miseria, della fame, delle malattie, della lebbra e della peste in particolare, fino alla paura del diverso, dello straniero, degli ebrei, dei musulmani, dei mongoli. Un libro di lugubri sciagure che si susseguono, dunque? No. Un libro che pone domande, addita problemi, cerca risposte. Non siamo più in quel Medioevo, ma gli esseri umani sono ancora gli stessi, nascono, amano, crescono, sperano, si spaventano. Oltre ad alcune curiosità – una data di nascita sbagliata per Cristo, le reazioni suscitate dall’arrivo dell’anno Mille – scopriremo quale evento all’improvviso fece degli ebrei i nemici della porta accanto; che legame esiste fra la nascita del purgatorio e la circolazione di temi macabri nelle chiese, come si contrastò il dilagare delle carestie. Alcuni testimoni privilegiati renderanno palpabili anche a noi i drammi delle loro epoche, mentre un corredo di immagini accompagnerà il racconto.

  • Peso articolo : 1.19 kg
  • Copertina flessibile : 400 pagine
  • ISBN-13 : 978-8815290649
  • Dimensioni e/o peso : 18.2 x 3 x 25 cm
  • Editore : Il Mulino (15 ottobre 2020)
  • Lingua: : Italiano
  • Link d’acquisto
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