Primavera del tarassaco – Michele Rocchetta

Non tutte le primavere esplodono allo stesso modo. Non tutte le primavere portano rinascita e fiori. Alcune sono più crudeli, sono la manifestazione concreta di una divinità che scatena tutto il suo furore, perché è stata da troppo tempo dimenticata. È l’apocalisse. Il giorno della resa dei conti. Il crollo totale di una civiltà. Un tremendo atto terroristico ha causato la scomparsa totale degli idrocarburi e dei suoi derivati. E la primavera del tarassaco che porta con se il collasso tecnologico, sociale e istituzionale a livello globale. Tre mesi dopo il disastro, Dario si ritrova a muoversi in un mondo totalmente cambiato. Solo, senza affetti, con un dolore sordo che grida nel petto vedrà l’uomo dare il peggio di se: guerre, razzie, crudeltà, la compassione che lascia posto al cinismo. È questo il mondo in cui vuole davvero vivere? In una guerra tra senza esclusione di colpi Dario dovrà scegliere se rinunciare alla propria umanità o lottare per una speranza: quella di un domani migliore capace di lasciarsi le tenebre alle spalle.

Editore:Saga

Anno edizione:2022

In commercio dal:7 aprile 2022

Recensione a cura di Sara Valentino

In questi ultimi tempi ne abbiamo viste delle belle nel nostro mondo e ancora ne vediamo… provate solo ora a immaginare una civiltà che non lo è più. Nessuna luce, nessun combustibile, equivale a tornare ai tempi dell’uomo primitivo. Sì è vero, ma c’è una differenza sostanziale, l’uomo moderno non può e non vuole fare a meno delle comodità, non solo questo in realtà, ma uno dei messaggi cardine del romanzo di Michele Rocchetta è proprio questo.

Un attacco terroristico in grande stile, denominato “Primavera del tarassaco” spegne per sempre la civiltà che conosciamo. Il tarassaco, lo conosciamo e immaginiamo il soffione portare in giro per il globo un nemico potentissimo in grado di neutralizzare ogni tipo di idrocarburo.

E’ il caos! L’umanità perde quasi definitivamente la propria essenza, ma io credo che la crudeltà e la cattiveria che emergono, per accaparrarsi tutto ciò che è materiale e che pian piano sparirà per sempre, siano quelle insite e accovacciate dentro tanti esseri umani che esplodono finalmente libere di esprimersi nella loro egocentrica malignità.

Assistiamo impotenti al declino di tutti i sentimenti e ci chiediamo davvero cosa accadrebbe se le cose andassero così, non ci sarebbe modo di aiutarsi, lo abbiamo già vissuto con la pandemia, l’uomo si divide, uno contro l’altro, bianco nero, giusto sbagliato, diritto rovescio.

Sei migliore per quello che hai dentro. Per le tue conoscenze, per il tuo essere umano. Non perchè credi in un dio particolare, perchè la tua pelle è di un certo colore o il tuo conto corrente è pingue. Sei migliore se sei ricco qui e qui.”

La corsa all’accaparramento per sopravvivere per alcuni sfocia nella violenza gratuita, arrogandosi il diritto di essere superiori a Dio. E forse è davvero a questo che l’uomo aspira.

C’è un uomo, Dario, che ha perso tutto ciò che di più caro aveva e nel modo peggiore, ma nel suo misterioso passato è custodito un segreto capace di fare di lui una guida per una comunità. Il suo cuore è buono, la mente scaltra e calcolatrice. Da un gruppo sparuto si crea una comunità. Però ci scontriamo ancora e ancora con il desiderio di supremazia a costo di perdere ogni cosa, invece che restare uniti si cercano gli scontri e le guerre.

“Non ci sono più regole. Tutti contro tutti. Il più svelto o il più furbo prende tutto”

Ho paura! Sapete? Ho paura perchè nelle parole dell’autore ho letto un messaggio profetico, molto chiaro. Oppure tutta questa velenosa ostilità è già qui. L’individualismo, l’egocentrismo già appare e già si compie. Chi non si adatta muore. Un messaggio che ci impone di risvegliarci, che ci ricorda la deriva verso cui il mondo sta andando.

Ancora una volta i fatti avevano evidenziato come, nel mezzo delle emergenze, gli esseri umani siano in grado di mostrare il meglio e il peggio di loro stessi”

L’uomo ha bisogno della propria umanità per non perdersi e le guerre, piccole o grandi che siano, sono conflitti che non trovano vincitori, nessuno ne esce salvo, è solo una grande sconfitta. Ma per l’essere umano vivere in pace è impossibile. C’è sempre qualcuno pronto a sopraffare, spinto da un istinto di dominio.

Un romanzo inusuale per me, non è il mio genere e per questo con maggior forza dico che va letto, mi ha avvinta per le avventure, per le emozioni e, lo avete capito, per il grande messaggio.

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