Primavera d’Irlanda. Una leggenda di tenebra e di luce, nel tempo in cui nacque la Chiesa d’Irlanda. Maura Maffei

Recensione di Cinzia Cogni

Bhí tuath ann fadó…
C’era una volta una tribù…

Inizia così “Primavera d’Irlanda” il nuovo romanzo storico di Maura Maffei, come una sorta di antica fiaba che ci permette di entrare in punta di piedi in questo contesto irlandese, al tempo del vescovo Patrizio, il primo missionario a diffondere  il cristianesimo in Irlanda, quando era ancora popolata da tribù legate ai culti celtici pagani.
Narrando la storia di due popoli del V secolo d.c. dove il protagonista è Ruairí,  eroe e guerriero irlandese, l’autrice riesce perfettamente a ricreare l’atmosfera di un epoca oramai perduta, facendo rivivere i loro usi e costumi, e dove i valori più nobili, la fede ed il coraggio ,sono il punto cardine di tutto il romanzo.

“Qual era, dunque, la posta in gioco?
Si trattava di guidare il popolo, che anche in quel giorno terribile si affidava a lui, affinché continuasse a camminare nella luce… avrebbe compiuto il proprio dovere a qualunque costo, ma quale oltraggio era per l’orgoglio,  per la sua indipendenza, per l’onore! Per accettarlo, ci voleva la follia della fede, che persuade l’uomo a scegliere come vocazione ciò che il mondo disprezza, oppure ci voleva l’improvviso sboccio di un amore straordinario, così potente da sfidare le avversità. “

La morte del capo tribù Oisín porta scompiglio: Ruairí è il figlio adottivo e Oisín ha lasciato un testamento dove  lo dichiara suo successore, con la promessa che dovrà sposare la sua vera figlia, Órlaith, cresciuta dalla zia e il cui marito è il capo di Fómhar, una tribù nemica.
La rivalità fra i due popoli è forte, ma
il nostro eroe è un giovane dai saldi principi
e non vuole approfittare dell’occasione che gli è stata concessa, non è sicuro che Órlaith
provi i suoi stessi sentimenti ed è disposto a combattere per lei e per il bene del suo popolo, purché salga sul trono anche senza di lui.

” Ah, no! Io non voglio affatto essere il signore di Earrach!” proferì con enfasi. E aggiunse:” Io mi batto per la mia regina!”
” Ah, questo ti fa onore, Ruairí Óg!” rilevò il vescovo d’Ard-Macha…” An bfhuil grá agat uirthi? Tu l’ami?”…

L’amore, l’amicizia, i giusti valori vengono sfidati continuamente dal loro opposto: odio, vendetta, rancore, cattiveria, avidità…spesso il protagonista affida i suoi timori, i suoi dubbi a padre Pádraig, le cui risposte teologiche e filosofiche non sono solo frutto della fantasia dell’autrice,  nelle note finali infatti, precisa che molte frasi pronunciate dal vescovo Patrizio le ha trovate in testi storici da lei consultati e successivamente riadattate al romanzo.
Maura Maffei ha dato corpo e anima ai protagonisti, ed è davvero facile immedesimarsi in loro, entrare nelle loro menti, provare una forte empatia; e poi c’è lo stupore finale, quel colpo di scena inaspettato che da alla storia un valore aggiunto.

” Se mi lascio sopraffare dalla delusione, dalla solitudine  che condanna la mia vita, chi si occuperà di lei, chi le renderà  ciò che le spetta di diritto, chi la salverà? Soltanto io posso farlo, nella mia nudità di uomo, se il tuo Dio me ne infonde l’audacia.
Oh, padre Pádraig, aiutami!”

La bellezza di questo romanzo, che pare una leggenda,  è il modo in cui Maura Maffei ha scelto di raccontarlo, facendo emergere la sua vena poetica e romantica, oltre quella passione viscerale per questa terra, l’Irlanda, fino ad inserire nel testo parti scritte in gaelico, con tanto di traduzione e spiegazione anche a livello fonetico.
Il lettore viene così catapultato in un periodo storico poco conosciuto, nella verdeggiante e rigogliosa natura di quel selvaggio luogo, fra popoli primitivi, eppure intrisi di quei valori che noi, uomini moderni, abbiamo dimenticato.  Qui miti e paganesimo, religione e fede, si fondono, con la sensazione che sia tutto vero grazie alla capacità dell’autrice di creare descrizioni e dialoghi convincenti e reali.

“…non devi respingere il dolore, no, all’opposto, devi imparare a convivere con esso, portandolo con te in ogni gioia, in ogni nuovo pianto. Devi imparare a sorridere sorreggendo nel cammino quotidiano il fardello dei ricordi: questo è il segreto della croce.”

Un romanzo storico davvero emozionante, introdotto da una bellissima prefazione di Sara  Valentino,  con tematiche importanti affrontate con uno stile elegante e raffinato,
che trasporta il lettore in un’atmosfera onirica e al tempo stesso regala forti morali… una vera favola d’altri tempi che Maura Maffei  ci dona, varcando i confini del tempo.

Trama. In una notte di primavera si compie il destino di Ruairí, giovane guerriero irlandese della tuath di Earrach. Muore Oisín, il capotribù, e spetta a lui, che nutre altri sogni, il compito di prenderne il posto. Nei giorni che verranno, dovrà misurarsi con un nemico spietato, sarà vittima di intrighi e conoscerà il volto oscuro del tradimento in un crescendo di colpi di scena. Scoprirà di avere un cuore di fragile gesso, in cerca di una scintilla di luce. E, vittima di una promessa, dovrà anche confrontarsi con la donna che gli è stata imposta quale moglie: se fosse il nemico a sposarla al posto suo, la tribù sarebbe perduta e uomini senza scrupolo la dominerebbero. Ma se il suo cuore di gesso, al contrario, si risvegliasse all’amore, se l’incontro improvviso con una ragazza dai capelli d’oro fosse la sua unica occasione di vittoria? Forse solo un vecchio, che la Chiesa di Cristo venera come Santo, potrà dargli risposta, perché in questo nuovo romanzo Maura Maffei narra con il consueto rigore storico, con avvincente poesia e con incantati paesaggi l’Irlanda al tempo del vescovo Patrizio.

Editore:Parallelo45 Edizioni

Collana:Secondo millennio

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 31 marzo 2021

Pagine: 216 p., Brossura EAN: 9788885503502

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