Processo a Colombo. Scoperta o sterminio? di Antonio Musarra

Speravamo di non vedere più scene del genere. Invece, è quanto accade, oggi, nella “civilissima” America, decisa a cancellare ogni tributo all’illustre genovese. Certo, Colombo ha le sue colpe. Fu, senz’altro, uno schiavista. Non meno di molti suoi contemporanei. Le fonti ne hanno rivelato i metodi brutali. Tuttavia, su di lui v’è ancora molta confusione: uomo del medioevo, uomo del rinascimento, uomo di scienza, cattivo amministratore, assetato d’oro e di ricchezze, fervente crociato, brutale assassino. Può darsi che qualcuna di queste definizioni gli sia confacente, anche se il nostro non è certo uno che si lascia incasellare. Ma ch’egli si sia macchiato d’un vero genocidio significa, forse, travisare i fatti. Ciò non significa ch’egli non possa assurgere a simbolo della sete di conquista degli Europei. Ad altri queste valutazioni. A noi interessa soltanto mettere un po’ d’ordine.

Copertina flessibile: 264 pagine
Editore: La Vela (Viareggio); Prima edizione (30 ottobre 2018)
Collana: La Vela (Viareggio)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8899661367
ISBN-13: 978-8899661366

Recensione a cura di Sara Valentino

Antonio Musarra, storico esperto in storia del Mediterraneo, marittima e navale, politica e sociale delle città italiane in epoca medievale si occupa in questo saggio di un personaggio estremamente conosciuto ma altrettanto controverso.

L’introduzione di Franco Cardini ci induce a riflettere sull’esito che la scoperta del continente americano abbia davvero, in maniera esponenziale, avuto per la modernità, una certezza è la data che ha segnato la fine del Medioevo. Da storico dunque l’autore saprà fare un lavoro certosino, analizzando e cercando di accertare la realtà dei fatti, senza mai atteggiarsi a giudice.

Il saggio che ho avuto il piacere di leggere e assaporare, sebbene in alcuni punti non nego abbia davvero avuto sensazioni di disagio fisico laddove l’analisi dei processi è scesa nei più macabri dettagli di quella che è stata la conquista del Nuovo Mondo, è suddiviso in due parti essenziali.

La prima parte è il racconto della situazione storico, economico e politica del tempo, il racconto dei viaggi e della conquista. Il racconto che cerca di afre luce sul ruolo che ebbe Cristoforo Colombo, sulla responsabilità che abbia potenzialmente avuto nel giogo dell’annientamento della popolazione nativo-americana, massacrata, sfruttata, depredata, decimata dalle malattie introdotte dagli stranieri.

Le vestigia del passato vanno rispettate perché ci permettono di comprendere nel bene e nel male i nostri avi” Frase tratta dal Processo a Colombo di Jacopo Fo che con parole dure denuncia, giudica e condanna l’operato di Colombo. Certo e comprovato Colombo fu uno schiavista, si macchiò del sangue di molti innocenti. Forse fu preso a simbolo di tutte le ingiustizie perpetrate dagli spagnoli, vero però che il suo intento originario era tutt’altro, egli avrebbe voluto compiere un’impresa grande, mai tentata prima e raggiungere le Indie. Cercava l’oro, questo sì commerciava schiavi, anche questo è vero. Non però si può dire che fosse il suo intento sterminare la popolazione mesoamericana. Era un uomo del suo tempo.

“Fu calcolatore almeno quanto sprovveduto. Fu manovratore quanto manovrato: dai sovrani spagnoli, dalla potente lobby genovese”

Ma chi era Cristoforo Colombo?  Nato a Genova nel 1451, figlio di un tessitore di lane. Nel 1479 si sposa e pochi mesi dopo si imbarca per il Portogallo da Genova. Qui, guardando l’orizzonte, inizia a intravedersi in lui l’amore e l’attrazione per l’Oceano.

I viaggi per le Americhe furono quattro: il primo con partenza il 3 agosto 1492 da Palos de la Frontera. fu invece con il secondo viaggio che si diede avvio alla colonizzazione. Colombo fu designato Viceré e Governatore delle Indie, titolo che gli rese possibile l’amministrazione delle colonie. Ecco che ci troviamo ad analizzare uno dei primi drammi, con l’approdo a Navidad dove al forte non trovano vivo nessuno dei trentanove marinai lasciati di guardia, inizia così a venire meno la fiducia negli Indios anche se dai racconti si può evincere che la loro fu una difesa a fronte di violenze subite.

“L’oro non c’è se non in minime quantità. Difatti sono gli schiavi a interessare. Anzi già dal secondo viaggio è questa la merce prevalente.”

Resta la domanda iniziale: Colombo fu un conquistatore? o Sterminatore? Potrei azzardarmi a dire che il suo atteggiamento è mutato nel tempo.

Leggendo tutti gli innumerevoli dettagli, estratti da documenti dell’epoca, mi sono fatta una mia idea, che giustamente non scriverò in questa sede. Vero è, come ho scritto all’inizio, che sono state commesse atrocità inumane e indicibili, leggendole ho avuto dei momenti in cui fisicamente ne ho risentito.

Un testo che va letto con la dovuta calma e attenzione, è un saggio pertanto alcuni passaggi possono risultare più faticosi, la bibliografia consultata da Musarra e che trovate a fine testo, è davvero molto vasta. Completo e interessante promette e mantiene di fare ordine in questo vasto evento storico. Allo stesso tempo fa luce sulle ragioni politiche ed economiche di ieri, ma anche più recenti.

 

 

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