Puzzle di Franck Thilliez

Lucas Chardon è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e per la prima volta chiede di raccontare come sono andate le cose il giorno in cui la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno, la polizia ha rinvenuto otto cadaveri trucidati in un rifugio. Insieme a loro c’era lui, in lacrime, ricoperto di sangue e privo di memoria. Altrove, Ilan Dieduset riceve una telefonata: è la sua ex ragazza, Chloé. Dice di aver trovato l’ingresso a Paranoia, un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un’entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato, e la tentazione è troppo forte. Dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloé, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne. Regola numero uno: niente di quello che stai per vivere è vero; questo è un gioco. Regola numero due: uno di voi morirà. La partita comincia e, quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo. Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà? Chi accetterebbe di morire per un gioco?

  • Editore ‏ : ‎ Fazi (31 ottobre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 432 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Un thriller incredibile! Ancora una volta Franck Thilliez mi spiazza con la sua ultima trovata letteraria.

Un isolato rifugio in montagna, otto cadaveri uccisi con un cacciavite, un uomo ricoperto di sangue e ritrovato in lacrime fuori dall’edificio. Cosa è realmente accaduto? Chi ha fatto scempio di esseri umani in una maniera tanto barbara?

Lucas Chardon è ora rinchiuso in un ospedale psichiatrico e decide di raccontare la verità sui fatti sanguinosi. Quello che ancora non sappiamo è che sarà entrare in una mente folle, in un gioco mortale dove non capiremo più cosa è gioco e cosa è realtà.

Un giorno dovrebbe provare, così capirebbe. Gli psichiatri dovrebbero testare su se stessi le terapie, prima di farle subire agli altri”

E’ una lettura che mi ha messo a dura prova, volevo capire ma allo stesso tempo mi stava devastando mentalmente, davvero incredibile… un vero e proprio “Puzzle” psicologico.

C’è un gioco, “Paranoia” , in palio trecentomila euro, ci sono i concorrenti e qualcuno è disposto anche a morire, ci credete?

“Guarire significa andare incontro a una parte di se stessi”

Questo credo sia stato fortemente voluto dall’autore, voler fare capire come leggersi, comprendersi, aiuta a guarire. Allo stesso tempo è allucinante come il gioco per alcuni sia ragione di vita, tanto da annullare gli amici, la vita vera, annullandosi completamente in esso.

“Di fatto, l’esperimento ha lo scopo di mostrare che più gli individui sono numerosi, meno aiutano il prossimo”

Ci sono momenti in cui non si capisce se il gioco è iniziato da poco, se gli individui sono cavie, se la loro stessa vita è un gioco. Spiazzante ma anche un po’ logorante, lo ammetto, e forse l’autore voleva proprio questo. Ricorda un pochino Shutter Island per chi lo ha letto.

Resta da capire se da questo gioco ne sono davvero uscita…

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