Ragnarr Loðbrók, chi era costui? Conosciamo il personaggio che ha ispirato la serie TV Vikings!

A cura di Luca Varinelli (Il Varo del Capovaro)

La celeberrima serie Vikings è una delle più longeve nel panorama televisivo, ed è certamente una di quelle che ha lasciato maggiormente il segno. Il protagonista indiscusso delle prime stagioni, interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel, è un nobile vichingo dalle forti ambizioni di potere e conquista.

Pochi sanno che questo personaggio è ispirato ad una figura storica, o meglio semi-leggendaria: Ragnarr Loðbrók, Ragnarr “dai pantaloni di pelle” o, se vogliamo dargli un cognome, Ragnar Sigurdssonn (“Ragnarr Figlio di Sigurd”). 

Ragnarr, interpretato da Travis Fimmel nella serie Vikings

Ma che cosa possiamo dire di concreto su questo personaggio? In verità molto poco: non possiamo dire con certezza se sia effettivamente esistito o se sia solo un’invenzione dei posteri

Diversi manoscritti parlano di lui: la cosa brutta è che si tratta di testi tardo-medievali: i vichinghi infatti, pur possedendo un sistema articolato di scrittura, non erano usi lasciare cronache o testimonianze sul proprio conto.

Proprio come il fantomatico re Artù, quella di Ragnar sembra presentarsi come una figura evanescente, e gli scarsi dati in nostro possesso lasciano libero sfogo all’immaginazione di ciascuno di noi nel tentativo di delinearne aspetto e personalità.

Tre sono i testi medievali che parlano di lui: il celebre Gesta Danorum, composto in latino nel XII secolo, è certamente il più antico. Vi sono poi i meno noti Ragnarssaga Loðbrókar (“Saga di Ragnar Loðbrók”) e Ragnarssona þáttr (“Racconto dei Figli di Ragnarr”), scritti in norreno antico.

Ragnar in un’illustrazione del 1495

Il periodo in cui il mitico re vichingo sarebbe vissuto è indicato abbastanza precisamente: fine VIII e inizio IX secolo. Il dato biografico più significativo, e forse il meno controverso, sulla persona di Ragnarr, è il fatto che egli successe al padre Sigurd, morto all’inizio del IX secolo, come re di Svezia e Danimarca. 

È plausibile che in epoca scandinava queste terre non portassero tali nomi, o al più, che indicassero solo aree geografiche con confini non definiti: l’intera Scandinavia era abitata da una miriade di tribù e gruppi. Le popolazioni che abitavano la penisola, similarmente ai loro “parenti” germani che avevano invaso l’Impero Romano, costituivano un ambiente eterogeneo, accumunato da etnia e tradizioni comuni e da lingue simili.

Elmo vichingo, X secolo

Detti popoli o tribù raramente obbedivano ad un’autorità centrale, preferendo di gran lunga la fedeltà a capi locali, comunemente chiamati jarl. Il fatto che Sueoni e Dani (antichi nomi degli svedesi e dei danesi) abbiano deciso ad obbedire prima a Sigurd e poi a Ragnar deve essere dovuta, con ogni probabilità, ad una profonda trasformazione nella società norrena: le fasi che portarono alla formazione di regni più grandi è descritta nella Saga di Hervör, composta nel XIII secolo a partire da materiale più antico.

Le saghe norrene proseguono con racconti mitici, informandoci che il giovane Ragnarr, considerato troppo inesperto per gestire il potere, subì la ribellione di numerosi vassalli. A questo punto viene inserito il ricorrente topos mitico dell’eroe che uccide il drago: si tratta forse, oltre che di una semplice reviviscenza di un tema narrativo noto, di un esplicito riferimento alla leggenda di Sigfrido, presentato come antenato di Ragnarr.

Il Gesta Danorum, pur non risparmiandosi dal narrare eventi mitici (come la storia del drago, che qui diventano addirittura due), cerca di fornirci una biografia di Ragnarr più legata al dato storico, il vero problema che qui si pone è che gli elementi fornitici dal cronista appaiono contraddittori e poco facilmente conciliabili tra loro, tanto da far sospettare che si tratti di dati biografici appartenenti a persone diverse: l’esempio più notevole è quello di Ragnar Lodbrok, omonimo vassallo di re Horik I, re dei danesi.

È certo, come abbiamo accennato, che vi fossero più sovrani, regnanti sulle varie fazioni dei danesi nello stesso periodo, ma risulta poco credibile che il Ragnarr di cui stiamo parlando fosse lo stesso uomo che servì Horik. D’altro canto va considerato che il nome Ragnarr o Ragnar, era un nome molto comune.

Altri personaggi citati nelle cronache in esame sono, invero, molto più compatibili con l‘immagine che abbiamo del leggendario re vichingo, in particolare con due di essi: un sovrano in lotta con il re danese Harald Klak, e il capo di una coalizione norrena, indicato con il nome di Lothbrocus, che invase l’Inghilterra nell’865.

Ragnarr, interpretato da Ernest Borgnine nel film “The Vikings” del 1958

Più arduo identificare l’uomo come il capo dei guerrieri che, come vuole la serie TV, assalì il monastero di Lindisfarne nel 793: tra la data del brutale saccheggio e quella dell’invasione delle isole britanniche intercorrono infatti ben settantadue anni… anche immaginando un Ragnarr poco più che ventenne dovremmo stimare che il sovrano è morto superando non di poco i novant’anni di età!

Altrettanto arduo individuare in Ragnarr l’organizzatore di non ben specificate spedizioni in Italia e nel Mediterraneo.

Sia il Gesta Danorum che le saghe norrene concordano sul fatto che Ragnarr ebbe diverse mogli e figli. 

La coltre di nebbia delle leggende copre altresì la morte di Ragnarr; come spesso capita nelle grandi saghe gli eventi inerenti la morte dell’eroe vengono inseriti in un contesto di vendetta: anni prima Ragnarr aveva ucciso in una spedizione militare in Northumbria (Inghilterra) il re Hama, padre di Hella. 

Quest’ultimo, spinto da desiderio di vendetta, entrò più volte in conflitto con i danesi.

La morte di Ragnarr in un’illustrazione del primo Ottocento

La storia, narrata nella “Saga di Ragnar” e nel Gesta Danorum  si presenta in due versioni. Secondo la prima versione Ragnarr, temendo che la propria fama potesse essere obnubilata dalle imprese dei figli, ormai divenuti validi guerrieri, sarebbe partito per una scorreria in Inghilterra con sole due navi: fatto naufragio con pochi superstiti sarebbe stato catturato, non senza un duro scontro, da Hella.

Secondo la seconda versione invece Hella fece uccidere gli uomini di Ragnarr di stanza nei territori occupati in Irlanda: Ragnarr sarebbe partito, stavolta con una grande flotta, con lo scopo di contrastare il sovrano northumbro. In questa occasione però il sovrano vichingo subì un’aspra sconfitta e fu catturato.

Hella fece gettare Ragnarr in una fossa piena di vipere, dove trovò la propria fine. 

Si racconta che la morte di Ragnarr sia stata vendicata dai suoi figli. 

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