Regina: La vita e i segreti di Maria José – Arrigo Petacco

In Regina Arrigo Petacco affronta un personaggio tuttora discusso, che ebbe un ruolo rilevante e controverso per le sorti del nostro paese. E lo segue dall’infanzia serena nel castello di Laeken agli anni della Grande Guerra trascorsi in Inghilterra, all’adolescenza al collegio fiorentino di Poggio Imperiale, dove Maria José, figlia dei reali del Belgio e destinata fin da bambina a sposare Umberto di Savoia, si «italianizza». Ma è soprattutto sul periodo del matrimonio che l’autore sofferma la sua attenzione, ricostruendone con spirito indagatore gli aspetti psicologici e politici: dall’unione rivelatasi subito deludente con Umberto alle numerose amicizie con intellettuali anche avversari al regime; dai rapporti affettuosi con Amedeo d’Aosta a quelli contraddittori con Hitler e Mussolini. E ancora racconta della fuga in Svizzera, dell’ostilità dei Savoia al suo rientro, dell’abbandono dei vecchi amici. Un serio contributo storico e insieme un ritratto quanto mai incisivo di colei che, seppur per meno di un mese, fu l’ultima regina d’Italia.

  • Editore ‏ : ‎ MONDADORI (17 luglio 2012)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano

Recensione a cura di Stefania De Leonardis

Maria José era figlia dei Reali del Belgio appartenenti alla famiglia dei Sassonia-Coburgo-Gotha, è l’ultima dopo due fratelli.

La principessa cresce in un ambiente famigliare molto aperto e pieno di cultura.

In questo ambiente ha modo di sviluppare le sue doti artistiche, studiando pianoforte e violino e anche le sue doti sportive, grazie a suo padre.

Acquisisce una solida cultura sia classica che contemporanea; in casa si parlano correntemente diverse lingue, compreso il latino e l’italiano.

Il matrimonio con Umberto di Savoia è predestinato.

Re Alberto e Vittorio Emanuele III avevano pensato da tempo ad unire le due casate, Savoia e Sassonia-Coburgo-Gotha, per ragioni di prestigio.

Il Principe Umberto era uno dei pochi eredi al trono ancora rimasti in Europa.

Infatti, Maria Joséaveva soltanto 9 anni quando seppe che per lei si progettavano le nozze con ‘un giovane principe che viveva in un Paese lontano, illuminato dal sole e

 bagnato dal mare’.

Così la principessa belga segue un destino che l’avrebbe portata a vivere in Italia durante uno dei suoi periodi più bui e travagliati: il Fascismo, la cui

 caduta fu la causa della fine della monarchia.

L’infanzia trascorre serena nel castello di Laeken tra studio e giochi.

Gli anni della Prima guerra mondiale, invece, li trascorre in Inghilterra.

In quel periodo è lontana dalla sua famiglia per motivi di sicurezza.

Il padre è sul campo di battaglia a combattere in prima linea e la madre assiste i feriti negli ospedali da campo.

Finita la Guerra Maria Josè inizia la sua educazione per diventare Regina d’Italia.

Frequenta il collegio fiorentino di Poggio Imperiale, dove si perfeziona nella lingua italiana e affina gli studi della cultura Italiana.

Nel 1916, a Firenze, avviene il loro primo incontro

Lei rimane subito affascinata da quel ragazzo alto e raffinato, lui, però, resta indifferente.

Umberto è fortemente dominato dall’autocontrollo perché è stato educato dai precettori.

Una rapida carriera militare lo porta a diventare generale dell’esercito nel 1921.

Nel 1925 si trasferisce a Torino dove il principe ereditario, finalmente, conduce una vita libera.

Maria José rientra in Belgio continuando a studiare, suonare e a fare attività sportiva.

Nell’ottobre 1929, nella reggia di Bruxelles, si stipula il loro fidanzamento ufficiale.

Si sposarono a Roma l’8 gennaio del 1930 nella Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale.

La coppia trascorre i primi anni di matrimonio a Torino.

Maria José non ha rapporti facili né con lui né con i suoi famigliari.

Instaurare un rapporto con Umberto, infatti, è molto difficile; il matrimonio, dopo diversi mesi, non è ancora stato consumato.

Il Principe frequenta feste ed è sempre al centro di pettegolezzi, soprattutto per le dicerie sulla sua presunta omosessualità.

Alla fine del 1931, i Principi di Piemonte, vengono insigniti anche del titolo di Principi di Napoli.

Il periodo napoletano per questa coppia è il più sereno, quindi decidono di trasferirsi a Posillipo, in una villa dotata di una spiaggia privata, dove possono

 starsene tranquilli a nuotare.

La coppia è tenuta sempre sotto sorveglianza!

Il 5 febbraio 1934 Casa Savoia annuncia ufficialmente la prima gravidanza della Principessa e il 24 settembre, a Palazzo Reale a Napoli, alla presenza di

 Elena di Savoia e di Elisabetta del Belgio, nasce la primogenita Maria Pia.

Seguiranno poi altri tre figli: Vittorio Emanuele (1937), Maria Gabriella (1940), Maria Beatrice (1943).

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Maria José frequenta un corso per diventare crocerossina, proprio come aveva fatto sua madre nella Prima,

Attrezza una zona di accoglienza ospedaliera nel palazzo di Montecitorio.

Nonostante il suo volontariato alla Croce Rossa, la Regina vive con dolore questo Secondo Conflitto a causa dell’invasione del suo natio Belgio.

Indomita, senza piegarsi, affrontò a viso aperto il Duce e Hitler.

Nel 1944 fugge in Svizzera per mettere in salvo i figli.

Dopo la liberazione d’Italia dal Fascismo, torna a Roma presso il marito divenuto luogotenente del regno.

Il 9 maggio 1946 Maria josé diventa Regina d’Italia.

Un Regno breve, il più breve d’Italia!

Il 13 giugno 1946 cade la Monarchia dopo un referendum e in Italia vince la Repubblica.

Lei con i figli precedette il marito di qualche giorno nell’esilio.

Il Portogallo fu la sede del definitivo esilio dei Reali di Maggio.

Nel 1987 il Consiglio di stato riconobbe alla Regina di Maggio il diritto di rientrare in Italia.

Anche se il matrimonio non si rivelò felice come lo aveva sognato, l’intesa con il marito nei drammi che condivisero fu profonda.

In questa biografia l’Autore ha raccolto i ricordi dal vivo, documenti, letto il suo diario personale e testimonianze inedite fornite dai contemporanei della Regina. Si sofferma sul periodo del matrimonio descrivendone gli aspetti psicologici e politici dell’infelice matrimoni, le amicizie con gli intellettuali e i rapporti contraddittori con Mussolini e Hitler.

Scrittura piacevole e scorrevole nella lettura.

Ho scelto di recensire questo libro perché all’epoca del ritorno di Maria Josè in Italia, nel 1987, ero adolescente.

Mi stavo appena affacciando alle cose del mondo; sapere che anche l’Italia aveva la sua regina mi piaceva.

Leggevo di lei nei rotocalchi dell’epoca e ne rimasi affascinata.

Già capivo che avevo un fascino per le figure forti indomite affascinanti e controverse.

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.