#Review Party (BookRoad) Il guanto segreto di Re Mida – Nicolò Marino

Bologna, 2017. Lorenzo Venturi, giornalista ed esperto di storia dell’arte, è inviato alla conferenza dell’illustre archeologo Miguel Navarro, dove è stata annunciata la rivelazione di una scoperta strabiliante. L’evento però è interrotto dall’improvvisa morte di Navarro e da una terribile sparatoria. Venturi intuisce di trovarsi di fronte a una storia intricata. Chi vuole impedire che sia svelata la verità? E cosa nascondono le carte del professore spagnolo?Aiutato dall’assistente di quest’ultimo, Penelope Diaz, il giornalista si mette subito sulle tracce degli assassini. Tra Madrid, Bologna e la Turchia comincerà quindi una fitta spirale di inseguimenti e rivelazioni, nella quale i due investigatori dovranno fuggire da attentati e da un pericoloso killer assoldato dalla setta segreta che vuole mantenere sotto silenzio la verità. Quando gli indizi condurranno al leggendario guanto di re Mida, in grado di cambiare le sorti del mondo, svelare il cuore del mistero diventerà per il giornalista sempre più necessario. Dovrà affrontare quindi una corsa contro il tempo, fino al sorprendente finale.

Copertina flessibile: 266 pagine
Editore: Bookroad (6 giugno 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8833220133
ISBN-13: 978-8833220130

a cura di Sara Valentino

“Il guanto segreto di Re Mida” edito dalla casa editrice BookRoad e scritto da Nicolò Marino è un romanzo che può sicuramente essere inserito nei thriller in quel filone più di nicchia che è il thriller storico. L’autore ha pubblicato altri romanzi e un saggio, questo è il suo primo romanzo per questa casa editrice.

L’ambientazione è stata sapientemente suddivisa su diversi piani temporali.

Frigia del VII secolo, in una notte che apre le porte all’alba una tomba viene profanata e l’antico cimelio in essa contenuto, appartenente a Re Mida, scomparso…

“Mancavano ancora poche ore all’alba, quando i custodi del sepolcro sarebbero giunti a controllare. Dovevano agire in fretta. All’improvviso un vento gelido si alzò, costringendo i due a ripararsi dietro una grossa pietra.”

Vicino a Costantinopoli, anno 1261. Un manipolo di cavalieri riposa dopo aver combattuto gli infedeli. Guilberto scrive per lasciare memoria ai posteri di un guanto misterioso dai grandi poteri che è stato preso agli infedeli.

“Terrò per me alcune informazioni, non tutti sono degni di apprenderle” – Era certo che un giorno qualcuno avrebbe letto le sue parole. Qualcuno degno, il cui cuore avrebbe creduto ancora prima di toccare-

Bologna, anno 2017. Lorenzo Venturi, giornalista ed esperto di opere d’arte viene invitato a una conferenza tenuta dal professor Miguel Navarro. L’evento purtroppo sarà interrotto quando l’illustre archeologo muore improvvisamente. Nella concitazione del momento Lorenzo farà la conoscenza di Penelope Diaz, assistente che appare subito sconvolta per l’accaduto.

Inizia dunque una corsa contro il tempo, in corsa per il mondo tra Madrid e la Turchia inseguiti da killer spietati. Scene cruente vengono raccontate mentre l’adrenalina sale fino al finale sorprendente.

Leonardo da Vinci … quale sarà stato il suo ruolo nella vicenda? Un mistero che scorre tra le ali del tempo, il mistero di un guanto potente che potrebbe cambiare le sorti del mondo. Sappiamo bene quanti avrebbero piacere di metterci le mani, e a cosa si è disposti in nome del potere…

“Lorenzo sperava che quelle scoperte portassero alla luce uno dei tesori più importanti della storia ed evidenziassero un legame inimmaginabile”

Ci troviamo dinanzi a manoscritti, carte e ricerche… parole apparentemente senza senso. Persone che si spacciano per amici e amici non sono, nessuno è mai come sembra.

“Il tramonto aveva donato al cielo un vivido color sangue, presagio di morte”

Anche il cielo sembra sentire l’ira di un killer spietato che insegue la sua preda, che gli è sfuggita ancora una volta, non sbaglierà di nuovo!

Lorenzo ha poco tempo, un’epigrafe e un enigma da svelare quanto prima..

Hoc est sepulchrum intus cadaver non habens. Hoc est cadaver sepulchrum extra non habes. Sed cadaver idem est et sepulchrum sibi”

 

 

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