#reviewparty LA SAGA DEI BORGIA. Ascesa al potere di Alex Connor – Newton Compton

Trama. Dopo trentaquattro anni al servizio della Chiesa cattolica, l’ambizione e la spietatezza di Rodrigo Borgia vengono ripagate dall’elezione al soglio pontificio col nome di Alessandro VI. Ignorando ogni tradizione, il nuovo papa si preoccupa subito di accasare in Vaticano prole e amanti. Presto, le voci sulla sua corruzione e la sua lussuria si diffondono in Italia e in Europa. Nell’intento di concentrare potere e ricchezze nelle mani della sua famiglia, Alessandro VI decide di destinare i due figli a due strade diverse: Giovanni è avviato alla carriera militare, Cesare verso quella ecclesiastica. Ma quest’ultimo comincia a nutrire delle ambizioni proprie, alimentate da un forte sentimento di rivalsa nei confronti del padre. Mentre si districa nella lotta politica contro i suoi molti nemici (su tutti il cardinale Giuliano della Rovere e il re francese Carlo VIII), il pontefice dovrà fare molta attenzione, perché il pericolo maggiore potrebbe essere sangue del suo sangue…

Recensione a cura di Claudia Pellegrini

“Ora siamo nel potere di un lupo, il più rapace forse che questo mondo abbia mai visto. E se non fuggiremo, inevitabilmente ci divorerà tutti”. Giovanni de’ Medici

Sulla famiglia Borgia si è detto di tutto. Lupi famelici, abili manipolatori, assassini avvelenatori, esseri umani senza alcuna morale o scrupolo … Eppure nessuno si è mai soffermato a riflettere sul fatto che Rodrigo, Cesare, Lucrezia e il resto della famiglia siano stati semplicemente uomini e donne del loro tempo, attori in una recita che li voleva necessariamente così, lupi tra i lupi, per sopravvivere alla Storia e non essere sbranati da essa. Ed è proprio immersi totalmente nella Storia che Alex Connor, in questo primo volume della saga a loro dedicata, ce li racconta, con spietata realtà, senza romanzarli troppo come spesso accade.

La narrazione si apre con il 1490, quando Rodrigo Borgia, all’epoca vicecancelliere, attende pazientemente la morte del papa per poterlo sostituire. È un uomo ambizioso e sicuro di se, uno di quelli che non si fermano davanti a nulla pur di ottenere ciò che vogliono. Ma Rodrigo non ha grandi aspirazioni solamente per se stesso, vuole che anche la sua famiglia, i suoi figli, abbiano un posto in prima fila, per questo motivo deve educarli in modo tale che niente e nessuno li scalfisca. E chi meglio di Miguel de Corella, passato alla storia come Michelotto (presenza, o meglio ombra, che diventerà costante e chiave nella parabola ascendente della famiglia), spietato mercenario dalla lealtà leggendaria e con una certa abilità nell’utilizzo della garrotta, potrebbe farlo meglio?

“Devono diventare tori, ma non di quelli che possono restare uccisi nell’arena. Tori di bronzo. Indomiti, imbattibili, insensibili e inflessibili, concentrati esclusivamente sul loro futuro”.

Sì perché Rodrigo è consapevole che non si può sopravvivere in un mondo di lupi se non si mettono da parte scrupoli e sentimentalismi, e i suoi figli, ancora adolescenti, devono comprenderlo in fretta, i tempi sono maturi per far sì che la famiglia Borgia al completo salga sul carro dei vincitori, e chi non ha i requisiti adatti rischia di farlo finire in un fosso. Eppure nonostante la sua lungimiranza il nostro compie un errore di valutazione:

<<Rodrigo Borgia era un uomo che amava i suoi figli, questo era chiaro, ma era cieco come un cavallo da guerra con i paraocchi; talmente cieco da non aver notato che Caino e Abele vivevano proprio sotto il suo stesso tetto>>.

Juan e Cesare sono molto diversi tra loro, Rodrigo ne conosce sia i pregi che i limiti, ma decide ugualmente di piegarli al suo volere avviando Cesare alla carriera ecclesiastica e Juan a quella militare. Su questa presa di posizione così incoerente da parte di un uomo scaltro come Rodrigo Borgia ci sarebbe da riflettere a lungo. Perché penalizzare Cesare che aveva tutte le carte in regola per diventare il braccio armato della famiglia, e favorire il vanesio e pavido Juan? La leggenda vuole che quest’ultimo fosse il figlio prediletto … Tuttavia Cesare si rivela una risorsa utile alla scalata al potere di suo padre, o meglio all’ascesa al soglio pontificio nel momento del trapasso di Innocenzo VIII, quando il conclave deve scegliere chi far sedere sullo scranno di Pietro tra i principali candidati: Rodrigo Borgia, Giuliano della Rovere e Ascanio Sforza.

<<Usa qualsiasi mezzo per intimidire, oppure corrompere, i cardinali. Vai da loro e dalle loro famiglie. Bussa alle porte delle loro case. Dai fuoco alle loro terre, uccidi i loro cavalli, depreda i loro palazzi. Fai qualunque cosa sia necessaria per assicurarti che votino in mio favore>>.

L’undici agosto del 1492 Rodrigo Borgia viene eletto Papa con il nome di Alessandro VI. La Santa Sede si trasforma in una vera e propria corte dove si ingaggiano artisti, come Pinturicchio, così che la rendano meno austera, e si danno feste che di sacro non hanno nulla se non il luogo in cui si svolgono. Lo sdegno da parte di tutti è palpabile. Il nuovo papa non solo ha condotto con se i suoi figli in Vaticano, riconoscendoli persino come legittimi, ma sfoggia con naturalezza persino l’amante, Giulia Farnese.

In questo periodo l’Italia versa in una situazione di grande precarietà. A Firenze il figlio del Magnifico, Piero, non è in grado di reggere sulle sue spalle malaticce il peso della Signoria, e permette a un frate esaltato, Savonarola, di alimentare il fanatismo religioso annunciando l’arrivo del flagello di Dio sulla terra. Carlo VIII, il giovane sovrano francese, minaccia di invadere Napoli per rivendicarne il trono spodestando re Ferrante, fomentato non solo da Ludovico Sforza, il Moro, ma anche da Giuliano della Rovere, il quale aspira ad occupare il posto di Rodrigo. Dunque i Borgia si trovano a dover affrontare diverse minacce, tutte abilmente aggirate, ora con diplomazia e scaltrezza, ora con una buona dose di veleno.

Ed ecco entrare in scena la celebre cantarella, quel veleno che si ottiene cospargendo di arsenico le viscere degli animali in decomposizione, che è stato sempre associato alla famiglia, e in particolare a Lucrezia. Vale la pena spendere qualche parola in merito a questa splendida figura femminile, troppo stereotipata a mio avviso, a volte presentata come una vittima della sua spietata famiglia, altre come un demone avvelenatore dai tratti gentili. La Connor ne fa un ottimo ritratto:

<<Lucrezia poteva anche apparire innocente e infantile, ma in realtà era spietata e pragmatica. Là dove Cesare usava la violenza, sua sorella ricorreva alla manipolazione. Se a lui era stato insegnato a essere brutale, Lucrezia aveva imparato a nascondere la sua crudeltà>>.

Lucrezia è una donna del suo tempo. È una donna che si muove in un mondo fatto di soli uomini e che porta il peso di un nome imponente, e per sopravvivere non solo ai tempi, ma anche a quello stesso nome, deve necessariamente utilizzare ogni mezzo a sua disposizione per assicurarsi la sopravvivenza, poiché diventa ben presto una sorta di merce di scambio per alleanze politiche, e se cede alla debolezza rischia di esserne schiacciata:

<<Su questa terra non siamo altro che marionette, amore caro. Siamo tutti appesi a dei fili e dobbiamo ballare>>.

Lo sa bene Cesare che negli abiti talari si sente soffocare, eppure la Storia ci narra che è proprio grazie a quelle vesti da lui tanto odiate che si forgerà il carattere di uno degli uomini più straordinari del suo tempo, il Principe del Rinascimento:

<<Cesare non teme nessuno, né Dio o il suo giudizio>>.

Cesare è un elemento fondamentale della famiglia Borgia, il perno intorno al quale gireranno le loro future glorie. Il cardinale Giuliano della Rovere dirà di lui al re francese che sia appresta ad entrare a Roma con il suo esercito dopo aver martoriato mezza Italia:

<<Cesare Borgia è astuto, violento e spietato. Se gli sarà consentito di accrescere il suo potere, non ci sarà un solo uomo sulla faccia della terra in grado di fermarlo>>.

La Storia gli darà ragione.

Il primo volume della saga si conclude con il 1495 ed il consolidarsi del potere dei Borgia che hanno evitato la distruzione della Città Eterna da parte delle truppe francesi. Ma molto altro deve essere ancora raccontato, deve scorrere altro sangue prima che l’inarrestabile parabola ascendente di questi uomini straordinari inizi la sua fatale discesa.

  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (14 ottobre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 352 pagine
  • Link d’acquisto

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2 Risposte a “#reviewparty LA SAGA DEI BORGIA. Ascesa al potere di Alex Connor – Newton Compton”

  1. Grazie mille Claudia, per questa recensione meravigliosa e perspicace. Sì, volevo guardare i Borgia – non con gli occhi del 21° secolo – ma dalla prospettiva del loro tempo e se ci sono riuscito, sono felice.

    Posso chiederti se saresti così gentile da mettere questa recensione e una valutazione su Amazon? Aiuterebbe i lettori a conoscere il libro. Ancora grazie, Alexandra

    Thank you so much Claudia, for this wonderful and perceptive review. Yes, I did want to look at the Borgia – not with 21st century eyes – but from the perspective of their time and if I have succeeded in this, I am delighted.

    May I ask if you would be kind enough to put this review and a rating on Amazon? It would help the readers to know about the book. Again, thank you, Alexandra

  2. Sono felice che abbia apprezzato la mia recensione. Leggere il suo libro è stato un piacere, cosí come lo è stato anche per la saga de I lupi di Venezia. Attendo il prossimo volume dei Borgia ….
    Claudia

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