Rose Leblanc, la giovane fruttivendola del mercato di Pau, città del sud-ovest della Francia, è amata da tutti. Bella, dalla battuta sempre pronta e svelta a far di conto, dopo il lavoro torna nella sua casa di Jurançon percorrendo il ponte sul fiume Gave, divenuto abituale luogo di ritrovo del suo vivace gruppo di amici. Ma una sera qualcosa rende la ragazza stranamente taciturna e impaziente, e a niente valgono i tentativi dei ragazzi di coinvolgerla nella conversazione. Rose sa di essere destinata, infatti, a un matrimonio economicamente vantaggioso con Henri, ma sente anche di amare il più povero e sfortunato André. Rifiutandosi di accettare la propria sorte, sceglie di palesare quei sentimenti alla famiglia. Tra dubbi, tormenti e colpi di scena, la piccola Rose e gli altri protagonisti della storia riusciranno a individuare ciascuno la propria strada, grazie anche alla guida fornita dal forte sentimento religioso che anima l’intera vicenda.
Lady Georgiana Fullerton (23 settembre 1812-19 gennaio 1885), scrittrice, biografa e filantropa inglese, nacque a Tixall Hall, nello Staffordshire, da una nobile famiglia di politici. Figlia minore di Lord Granville Leveson-Gower e Lady Harriet Elizabeth Cavendish, trascorse molti anni della sua giovinezza a Parigi, dove il padre era l’ambasciatore inglese. Il 13 luglio 1833, sposò Alexander George Fullerton e con lui lasciò Parigi otto anni dopo, quando suo padre si ritirò dall’ambasciata. I coniugi vissero per alcuni anni a Roma, dove risiedevano con il fratello di Lady Fullerton, Lord Brougham. Fu proprio a Roma che il marito si convertì al Cattolicesimo ed ella seguì le sue orme, ricevendo il battesimo a Londra, il 29 marzo 1846. Nel 1854, il loro unico figlio morì all’età di 21 anni. Il dolore li travolse, gettandoli in uno stato permanente di lutto. Dopo quella perdita, ella si dedicò interamente a opere di filantropia e beneficenza, gestendo le sue opere caritatevoli dalla residenza di Fullerton nel Sussex. Nel 1875 si trasferirono a Bournemouth, dove ella morì il 19 gennaio 1885. Pubblicò numerosi romanzi e biografie, soprattutto a tema religioso, tra cui “Ellen Middleton: A Tale” nel 1844, “Grantley Manor”, nel 1847, “Rose Leblanc”, nel 1861, e “Too Strange to Be True”, nel 1864.
- Editore : flower-ed (17 aprile 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 202 pagine
Recensione a cura di Lia Angy Fiore
Rose vive al villaggio di Jurançon, nel sud-ovest della Francia, ai piedi dei Pirenei. Ha una bancarella di frutta e fiori al mercato di Pau e, grazie all’eleganza naturale, alla bellezza e alla vivacità che la contraddistinguono, è sempre circondata da una numerosa clientela e da uno stuolo di ammiratori.
Ma il suo cuore appartiene soltanto ad André Vidal, un ragazzo di nobili natali ma povero. Questo giovane sognatore dai modi gentili e garbati ricambia i sentimenti di Rose, ma il loro amore non ha futuro. Lo zio di Rose, che l’ha cresciuta come una figlia, vuole che lei sposi il suo figliastro, Henri Lacaze.
La ragazza, però, è fermamente decisa ad opporsi alla decisione dello zio. Conosce Henri sin da quando erano bambini e per lei è come un fratello, sa che non potrebbe mai amarlo, ed è sempre più infastidita dai suoi continui rimproveri e dalle scenate di gelosia.
Henri, impulsivo e passionale, vorrebbe che la sua promessa sposa fosse meno frivola e socievole, che non ballasse con altri ragazzi e che rinunciasse persino al suo lavoro.
Rose, sempre schietta e sincera, rivela i suoi sentimenti per André e dice chiaramente a Henri che non lo ama. La coscrizione obbligatoria, però, la costringe a separarsi dal ragazzo del quale è innamorata.
La giovane decide di recarsi in pellegrinaggio a Betharram per pregare affinché il Cielo protegga il suo André, ed Henri si offre di accompagnarla.
Un incidente e l’incontro con una giovane donna, già incontrata da Rose al mercato, segnano l’inizio di un percorso di crescita e di cambiamento sia per Rose che per Henri, e danno il via a una serie di colpi di scena.
La giovane incontrata da Rose è Alice de Morlaix, una nobildonna animata da una fervente fede religiosa, dall’amore e dalla compassione per il prossimo. Il suo aspetto angelico rispecchia la bellezza e la purezza della sua anima, che non teme alcun sacrificio, se questo è necessario per la felicità di qualcun altro.
“Sporgere gioia attorno a sé sembrava essere una condizione necessaria alla sua stessa esistenza. Era la sua gioia alleviare, fosse anche solo per un momento, il dolore o le sofferenze dei suoi fratelli; illuminare il volto triste di una persona infelice […]. Era dal compimento di atti del genere che ella traeva la sua maggiore felicità.”
Alice ha un ruolo decisivo nel far capire a Rose, Henri e André quali sono i loro veri sentimenti e qual è il cammino che ognuno di essi dovrà percorrere per raggiungere la propria felicità.
Ringrazio la casa editrice Flower-ed per aver riportato alla luce questo piccolo gioiello della letteratura classica anglosassone.
L’autrice, Georgiana Fullerton, fu una scrittrice e biografia inglese vissuta nell’Ottocento. Si convertì al Cattolicesimo e, dopo la morte del suo unico figlio, a soli ventun anni, si dedicò totalmente a opere filantropiche e di carità.
Il tema della fede è, insieme all’amore, il fulcro di questo romanzo, all’apparenza leggero, anche per la fluidità della narrazione, ma in realtà profondo per i valori e i messaggi che racchiude.
I protagonisti hanno dei momenti di sconforto e c’è chi, come Henri, prova anche rabbia e desiderio di fare del male al suo rivale, ma alla fine prevalgono i buoni sentimenti come la compassione, il perdono, l’amore autentico e incondizionato, e la carità cristiana.
Il personaggio di Alice tocca il cuore. Forse, ad alcuni lettori potrà sembrare irreale per la sua bontà e il suo spirito di abnegazione, ma chi ha avuto la fortuna di incontrare persone come Alice, sa che persone così, sebbene siano una rarità, esistono realmente.
Sono stata conquistata anche da Henri, per il modo in cui si è evoluto e perché, dietro i suoi modi irruenti e ruvidi, nasconde una capacità di amare che pochi hanno. Il messaggio veicolato da questo personaggio è molto importante e sempre attuale: amare realmente una persona significa desiderare la sua felicità, anche a costo di starne fuori.
“Rose Leblanc” è una lettura che scalda il cuore, che fa dimenticare per un po’ le brutture del mondo, e infonde speranza a chi sta vivendo un momento di sconforto.
“Il seme era stato sparso in lacrime; ora il raccolto sarebbe stato compiuto con gioia.”
C’è anche un omaggio alla nostra Italia, con delle bellissime descrizioni di Roma.