Sacrilegio (Le indagini del Vicario di Giustizia Jacopo Lamberti Vol. 5) Francesco Grimandi

Sacrilegio (Le indagini del Vicario di Giustizia Jacopo Lamberti Vol. 5)
Genere: giallo storico
Formati: e-book e cartaceo
Lunghezza stampa: 180 pagine
Disponibile on-line gratis Kindle Unlimited
Independently published (30 novembre 2022)
Disponibile su https://www.amazon.it/dp/B0BNNHM35K/

Presentazione:
Bologna, marzo 1327. Nuove sfide attendono Jacopo Lamberti. Il Legato Pontificio è arrivato a Bologna ma la situazione è tesa. Come se non bastasse da un convento è scomparsa una preziosa reliquia e la badessa gli chiede di indagare, mentre il tempo fugge e dal passato rispunta una vecchia fiamma. Nonostante le pressioni, Jacopo non si accontenta delle prime risposte che riceve e vuole scavare più a fondo pur di dar corpo ai suoi sospetti. Ma più fa domande, più sono i particolari che non tornano. E certe coincidenze saltano all’occhio. Senza aiuti e pressato anche dal cancelliere comunale, il notaio Graziano Bambaglioli, che gli impone di indagare su una possibile congiura contro il Legato, Jacopo vuole a tutti i costi scoprire la verità anche se il suo senso di giustizia rischia di scontrarsi ferocemente con i suoi sentimenti. Riuscirà a districarsi tra le insidie delle due indagini, sullo sfondo di una Bologna sempre più al bivio, dove nuovi e vecchi poteri sono definitivamente in guerra tra loro?

Autore:
Francesco Grimandi è un appassionato di Storia Antica e di misteri. Le sue opere, “Affresco Veneziano” e “L’eremo nel deserto”, sono disponibili on-line insieme a “L’Orizzonte di Aton”, una remota indagine sulla morte del faraone eretico Akhenaton, e “Il soffio della morte”, giallo sullo sfondo della Bologna del ‘300, che ha dato il via alle inchieste del Vicario di Giustizia Jacopo Lamberti. Un racconto noir ambientato a Venezia nel XVI secolo è presente ne “Il Giallo Mondadori”. Autore finalista al Gran Giallo di Cattolica – Mystfest 2017.

Breve estratto:
L’uomo l’ignorò, spiccio, controllando che non portasse armi o altri strumenti di offesa, poi gli fece segno di seguirlo.
Si diressero all’altare maggiore, imboccando il corridoio che si snodava attorno, illuminato dalla luce che cadeva dalle ampie finestre delle cappelle poste come raggi di una corona.
Oltre la spalla ondeggiante del suo cicerone, circa a metà percorso, Jacopo vide il notaio in piedi a braccia conserte che l’aspettava. Dall’espressione cupa presagì guai all’orizzonte.
Il notaio era abbigliato come suo solito in modo discreto, ma raffinato, concedendosi una guarnacca di velluto. Faceva bene, pensò senza invidia, visto che lui poteva permetterselo.
La guardia del corpo si fermò come eseguendo un ordine.
Jacopo squadrò l’espressione imperscrutabile dell’uomo.
— Su, su, avanti — gli fece segno il notaio di proseguire.
Jacopo sentì sfiorire ogni possibile trasporto dentro di sé. I suoi passi echeggiarono sul marmo, tanto lucido da brillare. Dalle nicchie nei muri le statue dei santi sembrarono fissarlo.

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