Samnes. Amore e guerra al tempo dei Sanniti – Antonello Santagata

Samnes è la storia di Lomea avvenente ragazza vissuta nell’antico Sannio nel I sec. a. C., devota alla dea Jana, e del suo amore contrastato con il guerriero Lucio. Per un accordo tra le famiglie è destinata ad andare in sposa al fratello maggiore del suo amato, Satrico. Ma, dopo la misteriosa morte del suo promesso, subisce le attenzioni dell’anziano padre di lui, Erennio. Tacciata di essere una strega (una janara), viene accusata da Mamerkis, il terzo fratello, che le giura vendetta, di essere la responsabile della disgrazia. Dopo essere stata tra la vita e la morte, a seguito di un agguato commissionato da Mamerkis, la giovane ingaggia, con quest’ultimo, una drammatica lotta che si risolve a suo favore inducendo l’uomo alla pazzia e al suicidio..

Copertina flessibile: 128 pagine
Editore: Arpeggio Libero (5 dicembre 2017)
Collana: Arpeggio Libero
Lingua: Italiano

Recensione a cura di Sara Valentino

Questo libro è per me speciale, un dono venuto da lontano da parte di una bellissima persona che ho conosciuto per il momento solo virtualmente, la ringrazio dal profondo per la scelta in quanto sa quanto io ami la Storia e leggere di Storia. Inoltre, e non sicuramente secondario, è un romanzo edito dalla casa editrice Arpeggio Libero, che ammiro e seguo da tempo per la cura con cui confeziona i suoi romanzi.

L’autore, Antonello Santagata, è fondatore della “Biblioteca del Sannio” di Cerreto Sannita BN, il cui fine è raccogliere tutti i libri scritti sul Sannio e da autori sanniti.

Potete senza dubbio immaginare la profonda conoscenza storica di Santagata sull’argomento, argomento che non è per nulla scontato e non abusato nella letteratura.

“Vivere.. Vivere il supplizio e il tormento fino all’ultimo secondo che gli déi gli avevano concesso”

Samnes è dunque un romanzo sulla storia della battaglia di Porta Collina, siamo intorno all’82 a.C., che decretò la fine della guerra e la scomparsa dei Sanniti. Era il 1 novembre dell’82 a.c. i Sanniti accampati alle porte di Roma furono sbaragliati dalle forze sillane.

Attraverso questo episodio, l’autore si permette e ci permette di affacciarci da una finestra scostata e così comprendere qualcosa di più sulle usanze dei sanniti, sulla loro religione e perché no sui cibi che si consumavano.

“Prima, però, passava dal barbiere dove, nudo ed esposto alla vista di chiunque passasse, si faceva depilare l’intero corpo iniziando dal pube, come era uso tra i veri Sanniti”

Cosa significa “Samnes”? i Romani utilizzavano questa parola per indicare i sanniti ma anche i gladiatori. Correlato a questo mito reale dei gladiatori vi è anche quello delle Janare, più fantasioso.. le streghe. Non a caso la parola streghe è da sempre collegata a Benevento, infatti a quelm tempo era diffuso il culto pagano della dea egizia Iside, dea della magia appunto.

“La sacerdotessa fece procurare delle stecche di legno e delle bende pulite con le quali avvolse, immobilizzandoli, gli arti rotti. Unse le sue ferite, dopo averle deterse, con olio di oliva mescolato a ragnatele e tarli. Infine, preparò una bevanda a base di vino bollito con menta, ortica, e stramonio  affinché le fosse somministrata.”

Uno dei protagonisti è proprio un vignaiolo, Gavio Betitio un innovatore per quel tempo e i suoi vini conquistarono le tavole dei Romani. E’ il padre di Lomea, giovane ragazza consacrata a Diana, dea della caccia e dei boschi, per volere paterno e per scongiurare alla figlia un destino avverso e un matrimonio con giovani non nobili.  Nel romanzo è celebrato il suo amore, piuttosto contrastato, con Lucio, un guerriero sannita, agguerrito contro i Romani.

“A sera iniziava, finalmente, la pigiatura e, con essa, l’attesa festa della vendemmia. Pur distrutti dalla fatica i lavoranti, solo allora si scatenavano con canti e balli fino a notte inoltrata e, finalmente potevano godere dell’abbondante cibo e vino che Gavio offriva loro”

La narrazione è fluida e scorrevole e costellata di termini in uso al tempo che trovano riscontri e spiegazioni nelle note a margine.

Tra sanguinose battaglie, speranze d’amore, maledizioni si sviluppa questa storia che mi ha permesso di emozionarmi e commuovermi.

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