Sangue sulla pista – Francesco Bonvicini

Francesco Bonvicini nasce nel 1973 vive e lavora a Montecatini Terme come ragioniere.
Appassionato da sempre di musica e letteratura, soprattutto di letteratura poliziesca, per le sue opere si ispira ai maestri del police procedural.
Nel 2010, inizia a scrivere il primo romanzo, di questa fortunata saga “Sangue su Colonia”, raccontando le indagini e le vite della Terza Squadra Omicidi di Colonia, appunto: Sangue sul Reno e Sangue sui binari

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Copertina flessibile: 358 pagine
Editore: Pegasus Edition (16 maggio 2018)
Collana: Blacknight
Lingua: Italiano

 

a cura di Sara Valentino
Bonvicini, non improvvisa assolutamente, alle spalle c’è un grande lavoro di ricerca e ricostruzione della cronaca nera, lettura del codice penale e naturalmente un’approfondita visuale della cultura e della società tedesca.

Il terzo romanzo della saga è ambientato nel 2011 è molto particolare, almeno per me che non mi avvicino, se non raramente a questo genere. Eppure è stato un viaggio avventuroso, ho potuto avere il piacere di conoscere più da vicino il mondo delle auto, della Formula 1 e dei suoi piloti passati e futuri.
“Nel 1976 Dio, o il Destino, o il Fato, o come lo si preferisca chiamare, aveva concesso a Niki Lauda il biglietto di ritorno per il suo viaggio all’inferno. Minato nel fisico e nella psiche, trovò la forza di reagire, tornando il campione che tutti avevano conosciuto.
Nel 2011 Dio, o il Destino, o il Fato, o come lo si preferisca chiamare, aveva disponibile il solo biglietto di andata.”
Questo passaggio è davvero meritevole perché riesce a racchiudere in sé molto del romanzo che andrò a raccontare, ma anche le vite di tutti noi perché in realtà da chi dipende la nostra vita? Trovarci o meno nel posto giusto o sbagliato quando il fato ci attende al varco?

La trama è molto semplice e lineare, a prima vista naturalmente perché come in ogni buon thriller o noir che si rispetti, non tutto è come sembra oppure quasi nulla lo è.

Bonvicini ci regala la sinfonia di alcune canzoni, che regalano al testo quel pizzico di vitalità che rende tutto molto più reale di quanto ci si possa aspettare da un romanzo.
E che dire di quando viene tirato in ballo il grande Shakespeare “molto rumore per nulla” per dire che sono ancora lontani dal movente

Un uomo muore in circostanze particolari proprio lungo la Nordschleife, il tracciato del Nürburgring noto per il grave incidente che occorse a Niki Lauda durante il Gran Premio di Formula 1 del 1976, a bordo della sua Ferrari.
Nello stesso istante un’esplosione avviene nel bosco poco distante.
Questi due fatti saranno semplici casualità oppure in qualche modo sono collegati?
L’indagine viene affidata alla Polizia Criminale in quanto il cadavere appartiene alla Procura di stato della città di Colonia, ma la Polizia federale BKA , abituata a non dover dipendere da nessuno e non gradisce alcuna ingerenza, rivendica e il caso e se le tracce sono poche e confuse la competizione comporterà un rallentamento, sebbene poi si arrivi alla soluzione in maniera così lineare, senza che il lettore perda i pezzi della storia e con la stessa fluidicità tipica dei telefilm ai quali siamo abituati.
Io, purtroppo, non ho letto i precedenti romanzi quindi non posso fare un paragone sui personaggi, che immagino siano ai veterani già noti.
“un buon giocatore sa quando è il momento di ritirarsi”
Indubbiamente ho notato che, pur non conoscendoli, l’autore mi ha permesso di entrare a passo felpato ma deciso nelle loro vite, nella psiche.
Si tratta di personaggi che sono piuttosto reali, non semplici comparse da romanzo, con una vita problematica alle spalle, le insicurezze che ne derivano e un lavoro, come il loro, complicato e difficile ove destreggiarsi.
L’assassino..vi siete mai chiesti cosa pensa un assassino della sua preda?
In questi passaggi, che ammetto di aver letto più volte perché meritano davvero perché li ho trovati quanto mai inusuale e per questo degni di nota:

“Quella era senza dubbio la parte più difficile e noiosa. Ma anche quella che permetteva di far sentire sulle papille gustative il sapore della preda e nelle narici, due odori inconfondibili. Dolciastro e ferroso. Il sangue e la paura”

“Un predatore sa di esserlo. Sempre. Nasce con quell’istinto e lo mantiene per tutta la vita. Anche una preda sa di esserlo”

Bisogna fare attenzione a chi si pestano i piedi, questo è sempre vero anche nella realtà.
Nel corso degli eventi e delle indagini altro sangue scorrerà senza che i nostri poliziotti abbiano ancora trovato il bandolo della matassa.
In questo romanzo, pur essendo poliziesco, ho trovato molta umanità e questo è senza dubbio un grande merito che va riconosciuto all’autore: il saper trasporre un messaggio di speranza tra le righe.
Quindi direi che indubbiamente Bonvicini abbia voluto, aldilà della trama, ben congeniata e della storia che si dipana regalandoci anche uno spaccato di questa bella città tedesca, trasmetterci un messaggio.
Io personalmente ho letto tra le righe un disprezzo per la corruzione e invece al contempo un inneggiare all’onestà che in pochi possiedono oggi come oggi.
Una nota in più di merito la vorrei dare al fatto che Francesco ha menzionato nel romanzo alcuni importanti accadimenti storici.
A presto Liebermann e Sikora, non vedo l’ora di leggervi nuovamente alle prese con il prossimo caso!

 

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