Shutter island di Dennis Lehane. Fabiano Massimi -Traduttore

Fredde, grigie, ostili. È così che appaiono le acque che si stringono attorno all’isolotto verso cui è diretto l’agente federale Teddy Daniels. Ma ancora più fredda, grigia e ostile è la struttura che si staglia contro il panorama: l’Aschecliffe Hospital, un istituto psichiatrico ricavato da un’ex base militare in cui sono ricoverati pazienti affetti da gravi patalogie psichiche, tenuti in isolamento perché giudicati potenzialmente pericolosi per il resto della società. Daniels, insieme all’agente Chuck Aule, è stato chiamato a investigare sulla misteriosa scomparsa di un’ospite della clinica, Rachel Solando, internata per aver ucciso i suoi tre figli. La missione nasconde, però, anche un altro fine, segreto e ufficioso: scoprire quali sono i metodi terapeutici adottati dai medici dell’Aschecliffe, perché una soffiata avrebbe rivelato che all’interno delle silenziose pareti del faro che incombe sull’isola vengono condotti esperimenti sugli esseri umani. I sospetti di Daniels sembrano confermati dall’elusività del personale, dalla scarsità di informazioni a cui gli viene consentito di accedere e da misteriose incongruenze nelle versioni dei fatti. A complicare la situazione, un violento tornado si abbatte sull’isola, tagliandola fuori dal resto del mondo. Nonostante i divieti, Teddy riesce, però, a raggiungere un settore dell’ospedale che fino a quel momento gli era precluso. Ed è a quel punto che le indagini prendono una svolta sinistra. I conti cominciano a non tornare. L’atmosfera sempre più cupa e inquietante si lega indissolubilmente a una serie di eventi che a Daniels sembrano illogici e che condurranno a un epilogo spiazzante.

  • Editore ‏ : ‎ Longanesi (25 novembre 2021)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 348 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Romanzo ad altissima tensione psicologica! Questa è la nuova traduzione per Longanesi di Fabiano Massimi, il mio primo approccio con “Shutter Island” di Dennis Lehane. Sicuramente desidero leggere altre sue pubblicazioni, sono rimasta affascinata dalla capacità di far perdere completamente la testa al lettore.

La trama l’ho riportata sopra, poco altro da aggiungere perchè si rischia di rovinare la lettura.

L’ambientazione storica è quella del 1953, da poco si è concluso il secondo conflitto mondiale. I ricordi dell’agente federale Teddy Daniels sono ancora contaminati dalle terrificanti immagini delle sofferenze dei campi di concentramento e dalle morti che ha dovuto infliggere, anche se per il “bene”, sempre morti che fanno a pugni con la coscienza. Viene chiamato a indagare per la sparizione di una detenuta dal tristemente famoso penitenziario psichiatrico Aschecliffe Hospital che si trova su un’isola.

Teddy ha al suo fianco un nuovo partner Chuck Aule che lo assiste e aiuta nelle indagini. Poco dopo il loro arrivo una terrificante tempesta investe l’isola e le atmosfere si fanno presto sinistre, come le allucinazioni che iniziano a invadere la mente di Teddy. Cosa sta realmente accadendo?

Devo dire che la mia testa ha lavorato alacremente per comprendere e più volte ho cambiato strada e idea su come potesse finire. Bene! Non avevo compreso e in questo sta la genialità dell’autore.

Uno spaccato molto interessante che ci permette, grazie alla minuziosa ricostruzione fatta dall’autore, di assimilare la situazione scientifica e medica di quegli anni negli istituti psichiatrici e gli esperimenti tremendi perpetrati comunque su esseri umani

“In un’epoca meno illuminata un paziente come Gryce sarebbe finito sulla sedia elettrica. Ma qui i dottori possono studiarlo, individuare una patologia, magari isolare la particolarità del suo cervello che lo ha portato a discostarsi totalmente dagli schemi di comportamento accettabili”

La tempesta infuria, le comunicazioni sono interrotte, i sistemi di sicurezza saltati, pericolosi criminali si possono ora trovare ovunque nella struttura e sull’isola. Le descrizioni sono meticolose e pare a noi lettori di scendere da una parete di scogliera verso il mare e mille occhi di topi ci scrutano nella notte.

Poi c’è il faro. Perchè è presidiato? Cosa avviene davvero al suo interno?

L’autore attraverso questo romanzo dimostra altresì lo straordinario potere della mente umana, capace di creare situazioni incredibili, capace di potere molto più di ciò che noi possiamo immaginare.

Poi c’è la questione violenza dell’essere umano e questa merita un piccolo approfondimento perchè credo sia insita in ognuno di noi, a volte mascherata, altre sopita oppure lasciata libera…

“La violenza è dentro di noi. Sgorga da noi. E’ la cosa che ci viene più naturale, prima ancora di respirare. Noi scateniamo guerre. Pratichiamo sacrifici. Saccheggiamo e straziamo le carni dei nostri fratelli. Riempiamo campi immensi di morti e della loro puzza. “

Il finale è sorprendente, doloroso forse anche ma davvero spiazzante.

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