Sissi. La vera storia. Il cammino della giovane imperatrice – Martina Winkelhofer

Il mito di Sissi ha resistito al tempo e alle mode, ovunque nel mondo, ma in Italia con una forza particolare. Ogni volta che il ricordo di Elisabetta d’Austria affiora, l’interesse generale si accende e un vasto pubblico si raccoglie per ascoltarne ancora la storia. Sembrava che tutto fosse stato detto e scritto su di lei, ma non è così. Attingendo ad archivi privati in tutto il vecchio continente e a fonti inedite, grazie a un enorme lavoro di ricerca e a un trasporto unico nei confronti della vicenda, la storica austriaca Martina Winkelhofer dà vita a una nuova biografia in cui emergono una Sissi sconosciuta e un percorso esistenziale unico, per umanità e universalità. In queste pagine prende corpo la storia della giovane Sissi, dagli anni della sua formazione a quelli del suo arrivo a Vienna: il matrimonio, le maternità, i viaggi, fino al momento in cui, dopo un periodo di difficile adattamento alla vita di corte, in maniera inaudita, Elisabetta pretende e ottiene dal marito il diritto di prendere decisioni per sé e per i suoi figli, senza chiedere permesso, e definisce così un traguardo straordinario per il suo tempo, il suo status e il suo genere. Martina Winkelhofer delinea una figura di donna eccezionalmente moderna per l’epoca, che usa il rango e la posizione in seno alla monarchia per rivendicare un’inedita autonomia, sia in senso politico, come imperatrice, che personale e familiare, come moglie e madre.

  • Editore ‏ : ‎ Giunti Editore (21 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 336 pagine

Recensione a cura di Lia Angy Fiore

Troppo spesso, quando si parla di Elisabetta d’Austria, i suoi primi anni alla corte viennese ci vengono raccontati come la storia del fallimento personale di una giovane donna fragile, problematica, non adatta al ruolo di imperatrice, e succube di una suocera malvagia e invadente. In altre versioni, invece, la giovane Sissi appare come una ragazzina ribelle ed egocentrica. 

Al centro di questa biografia non romanzata non vi è il mito, ma la donna, con una particolare attenzione al suo percorso di crescita e al passaggio dall’adolescenza all’età adulta. 

Con accuratezza e dovizia di particolari, unite ad una scrittura fluida, l’autrice ricostruisce i primi ventisette anni di vita di una delle sovrane più famose della storia. Ci descrive gli anni della sua infanzia, smontando l’idea che Elisabetta fosse una ragazza povera e sprovveduta che ebbe la fortuna di sposare un principe. I suoi primi anni di vita li trascorse in un ambiente caratterizzato da grande ricchezza, anche perché sua madre Ludovika era la figlia di un re bavarese. La sua fu un’infanzia felice, grazie ad una madre premurosa e dedita interamente ai suoi figli, in un modo anche insolito per una donna del suo status. Il padre, al contrario, era assente e molto concentrato su se stesso; incontrava sua moglie e i suoi figli solo durante i mesi invernali, e sporadicamente. Colpisce il fatto che sia la moglie che i figli dovessero essere annunciati dai servi per essere ricevuti da lui. 

Da alcune lettere scritte da Ludovika alle sue sorelle, apprendiamo che Elisabetta ebbe un’educazione conforme a quella di una ragazza del suo status. Tra le abilità che dovette acquisire, vi era l’arte della corrispondenza elegante. L’autrice definisce le corrispondenze come “i social del XIX secolo”, considerata la loro importanza per la vita sociale di una famiglia o di una dinastia. Scrivere lettere eleganti era uno dei doveri sociali più importanti di una donna ed Elisabetta, fin da piccola, dovette scrivere lettere di ringraziamento ai parenti. I piccoli ‘Tea party’ e i balletti, invece, venivano organizzati da Ludovika affinché le sue figlie imparassero l’arte di ricevere e intrattenere gli ospiti con grazia ed eleganza.

L’educazione di Sissi fu considerata conclusa al compimento dei suoi quindici anni. Ora il compito di sua madre era quello di trovarle un buon partito. La cresima, il 19 marzo 1953, segnò il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

L’autrice ci racconta, successivamente, dell’incontro tra Elisabetta e Franz, che si erano già conosciuti cinque anni prima. Per Francesco Giuseppe fu un vero e proprio colpo di fulmine. Tutti i rapporti e le memorie dei testimoni di quei giorni e del successivo fidanzamento, ci dicono che la giovane Sissi appariva molto insicura, intimorita, inconsapevole della propria bellezza e sopraffatta da ciò che le stava accadendo. 

Da questa biografia emerge che anche sua madre era sempre stata una donna molto insicura ed emotiva, che aveva difficoltà a sostenere le pressioni esterne e le apparizioni pubbliche. Tutto questo ebbe inevitabilmente delle ripercussioni sullo sviluppo della personalità di Sissi, alla quale nessuno aveva insegnato ad essere sicura di sé e a padroneggiare le situazioni. 

Per quanto riguarda il matrimonio, possiamo dire che Elisabetta ci arrivò preparata, in tutti i sensi, perché sua madre l’aveva istruita per tempo su tutto ciò che comportava essere una moglie, e aveva sempre parlato apertamente con le sue figlie di sessualità, di gravidanze e dei suoi parti. 

La giovane imperatrice non era, però, preparata all’eccessivo controllo della sua vita intima… Un controllo che non deve sorprenderci perché “il corpo di un’imperatrice non apparteneva solo a lei, ma in senso più ampio alla dinastia, e doveva adempiere a un compito importante per la sopravvivenza del potere”.

Ricostruendo le prime settimane alla corte viennese, il quadro che emerge è quello di una ragazza che ha nostalgia di casa e si sente sola, ma questa era una condizione che accomunava Sissi a tante altre giovani donne divenute sovrane. Così come era normale che la sposa avesse pochi contatti con persone esterne alla famiglia del marito.

Non deve stupirci nemmeno il controllo della suocera, sebbene eccessivo. L’arciduchessa Sofia aveva tra i suoi doveri quello di guidare sua nuora, così giovane e inesperta, di aiutarla ad evitare passi falsi e a non dare adito a pettegolezzi e maldicenze. Era un modo per proteggere suo figlio e la dinastia.

Non furono anni facili per Sissi, ma non dobbiamo dimenticare che il passaggio dall’adolescenza all’età adulta non è semplice per nessuno, e che il rifiuto di comunicare, l’insofferenza alle regole, gli sbalzi d’umore e il distacco dagli adulti di riferimento sono tipici di questa delicata fase della vita. Ci si dimentica spesso che la neo-sposa Sissi aveva sedici anni, ed era dunque nel pieno dall’adolescenza, un fattore del quale non si può non tenere conto. Da una delle lettere giunte sino a noi, si capisce che anche Sofia attribuiva certi comportamenti della nuora al naturale sviluppo di un’adolescente. 

“Il suo essere taciturna e la sua apparente indifferenza mi causavano momenti di preoccupazione fino a quando Maria mi ha recentemente ricordato che anche lei aveva avuto una fase di mutismo e apatia nell’età dai sedici ai diciassette anni [···]. La povera Sissi ha dovuto subire un completo riadattamento della sua situazione, esistenza e comportamento nel mezzo del suo sviluppo fisico ed emotivo.”

Si aggiunsero, in seguito, la depressione post-partum, e il trauma per la morte della sua primogenita, un evento che minò la salute fisica e psicologica dell’imperatrice. Alla luce di questo, non devono sorprenderci i disturbi del sonno, la mancanza di appetito e la chiusura in se stessa, sintomi riconducibili ad un disturbo da stress post traumatico, più che ad una suocera un po’ troppo presente. Del resto, le preoccupazioni della suocera, come anche quelle di Franz, erano più che comprensibili e, a giudicare dalle sue lettere che sono giunte fino a noi, sembrano sincere. 

La biografia si conclude con una giovane Elisabetta, ormai donna, decisa a prendere in mano le redini della propria vita, senza più paure e insicurezze. A testimoniare questa sua trasformazione, la sua lettera scritta al marito nel 1865.

“Desidero poter mantenere un’autorità illimitata in tutte le questioni riguardanti i bambini, la scelta del personale, il luogo della loro residenza, la responsabilità completa della loro educazione; in una parola, che spetti a me, solo a me, ogni decisione. Inoltre, desidero che sia solo mia la decisione di tutto ciò che riguarda i miei affari personali…”

Ho letto altre biografie di Sissi, e devo dire che questa l’ho apprezzata soprattutto per l’occhio imparziale dell’autrice, oltre che per la ricchezza di dettagli e di informazioni, non solo su Elisabetta, considerata soprattutto nel suo essere donna, ma anche sulla sua famiglia di origine e sull’arciduchessa Sofia, una figura che ho rivalutato moltissimo e che sicuramente approfondirò. 

Please follow and like us:
error0
fb-share-icon20
Tweet 20
fb-share-icon20

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.