Taxi squillo. Etica di un serial killer di Walter Colangelo

Vittorio Velletri fa il tassista a Milano. Lavora soltanto di notte, portandoci a spasso in una città trasformata, in un “luogo altrove” che funziona secondo regole proprie, popolato di creature che durante il giorno si rifugiano in un riposo tossico, sostenuti dal Ritalin e da altri farmaci che gli aiutino a confondersi nella “normalità” diurna. Come il Travis Bickle di Martin Scorsese, anche Vittorio Velletri è un serial killer, ma non un altrettanto solitario e implacabile idealista e niente affatto autodistruttivo. Lo scopriamo a poco a poco, in questa storia che, dopo un abbrivio pulp, vira in un noir a ruoli invertiti, in cui il cattivo, anzi il mostro, il prototipo del criminale cui la polizia deve dare la caccia, diviene detective a propria volta e cerca, a suo modo, di far trionfare la giustizia. Una giustizia, quella di Vittorio, che corre in aiuto del più debole e ne riconosce il disagio, creando un contrappeso tra un’etica sociale apprezzabile e un lato violento e distruttore, metafora della schizofrenia moderna, sempre sospesa tra pulsioni animalesche e il controllo sociale cui siamo sottoposti.

  1. Lunghezza stampa 288 pagine
  2. LinguaItaliano
  3. Editore MdS Editore
  4. Data di pubblicazione 7 settembre 202

Recensione a cura di Cinzia Cogni

Walter Colangelo è uno scrittore di origine milanese che da diversi anni vive in provincia di Piacenza a pochi km da dove abito io e che casualmente ho avuto il piacere di conoscere.
Durante la nostra chiaccherata ho scoperto che scrive romanzi noir e incuriosita ho deciso di iniziare a leggere “Taxi squillo -etica di un serial killer”, la sua ultima fatica letteraria pubblicata da MDS Editore.
Fin dai primi capitoli si intuisce che è una  storia complicata, introspettiva, incentrata sugli istinti sessuali e violenti del protagonista, il tassista milanese Vittorio Velletri, insospettabile serial killer dalla doppia personalità.

“Sono di fronte al Luxor Hotel da quasi un’ora con davanti altri due taxi. Comincio ad avere pensieri impuri nei confronti di due ragazzine che chiacchierano e  fumano sul marciapiede. Probabilmente finiranno la serata in discoteca.  Sotto i cappotti indossano delle minigonne così corte che dovrebbero essere arrestate. Speravo di caricarle io, ma hanno buttato la sigaretta e sono salite sul taxi che mi precede. Non si può avere tutto.”

Il romanzo è scritto in prima persona proprio da Velletri e la sua particolarità è che pare una sorta di diario che permette al lettore di entrare nella testa dell’assassino, tanto da arrivare a comprendere i suoi gesti e perfino, a volte, a giustificarli.
In questo thriller sappiamo fin dall’inizio chi è il colpevole e pagina dopo pagina,  impariamo a conoscerlo meglio, a capire i suoi problemi,  le sue ossessioni, i suoi vizi…
Colangelo non lascia niente all’immaginazione, le violenze e le sevizie sono descritte in modo minuzioso, i toni sono forti e sicuramente non è una lettura adatta a persone sensibili.
L’originalità di questa storia è merito del protagonista  che non uccide solo per piacere, nella sua testa infatti, è convinto di essere un vero e proprio giustiziere, per questo motivo, ad un certo punto, si ritrova ad indagare a sua volta su alcune donne morte in circostanze misteriose, i cui nomi spiccano in una lunga lista che Velletri ha trovato casualmente su una chiavetta usb, dimenticata da qualche cliente nel suo taxi.

“Quest’uomo non dovrebbe essere qui, sta pagando il fatto di avere dei principi, di volere combattere l’ingiustizia,  di non accettare di piegarsi ai prepotenti. Nessuno dovrebbe essere punito per le sue idee, tantomeno per i suoi valori. “

Una storia moderna, ricca di suspence e colpi di scena, che evidenzia quanto la notte sia complice nel nascondere i disagi, le paranoie, i vizi, la delinquenza…persone normali e rispettabili di giorno, che all’imbrunire subiscono una metamorfosi, si lasciano andare e fanno emergere il loro lato oscuro, quella faccia della luna che gli altri non vedono mai,
“Taxi squillo” è un thriller mozzafiato che si legge in pochi giorni, dove non ci sono eroi, ma persone semplici che nel bene e nel male ci assomigliano;  un viaggio introspettivo che ci ricorda che può esserci una scintilla di follia dentro ognuno di noi,  pronta ad accendersi in qualsiasi momento…

“… un limite che devo superare, che voglio superare. Andare oltre il dolore. Dolore che è anche piacere. Dolore che sa di vita.”

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