Un caffè con Robespierre di Adriana Assini

“Ricordi di quel mercoledì sedici ottobre del millesettecentonovantatrè tornavano a ingombrarle la mente, incalzati dal tragico evento che, a quell’ora, s’era già consumato a piazza della Rivoluzione, laddove Marie-Antoinette senza più titoli nè scettro aveva offerto al boia il bel capo dai riccioli sgualciti”

L’Austriaca, da sempre odiata dai francesi, accusata delle spese folli che avevano indebolito e prosciugato le finanze del regno, vedova del re di Francia Luigi XVI, percorre su un carretto, umiliata, malandata, le vie di Parigi verso il supplizio.

Inizia così il romanzo, con queste scene raccontate nella cucina dei Blondel; Manon rievoca la divorante gelosia per le attenzioni che il marito, Bertrand, nel riflesso del lusso, in qualità di cuoco delle cucine reali, riservava a Sua Maestà.

I due coniugi, fermi come sul filo stesso della lama di ghigliottina, si ritrovano su due sponde opposte. Manon, cambia come una farfalla ferita, cede al disprezzo verso la sovrana mentre il suo matrimonio va in pezzi e il Terrore serpeggia nelle strade parigine. I due coniugi sono politicamente opposti nel loro credo, nelle ideologie, l’uno ancorato alla tradizione dell’Ancien Régime, l’altra visibilmente attratta dalle idee più liberali dei giacobini.

Assistiamo, immersi nelle splendide atmosfere del tempo, regalmente descritte dall’autrice,  a un carosello continuo denso di battibecchi. Bertrand si accorge che sua moglie nel suo voler essere una farfalla libera si sta sempre più allontanando da lui.

“Lei, invece, voleva essere. E nemmeno la peggiore delle catastrofi le avrebbe impedito di aspettare con fiducia un  avvenire migliore”

Un romanzo che attendeva da tempo nella mia libreria, “Un caffè con Robespierre” non smentisce le doti narrative e le ricerche poderose che Adriana Assini ha realizzato per incasellare una storia di vita nella Storia del tempo.

Le emozioni, i temi toccati, sono parecchi e uno fra tutti è quello dell’ambizione, del credere fermamente negli ideali, votarsi a una causa, incendiarsi per la passione, rendere le persone intrepide e con il cuore accelerato per il rischio. Momenti che, se non condivisi, in una coppia disorientano e lasciano che nasca una favilla nuova a incrinare maggiormente i rapporti.

Le pagine scorrono in binari paralleli e siamo una volta Manon e una volta
Bentrand, in cerca anche solo di un sapore per rendere almeno in apparenza “normale” la vita coniugale. I sapori e i profumi solleticano il palato del lettore ma un guizzo di birbanteria, devo ammetterlo, mi ha fatto sorridere per un piatto che nessuno di noi vorrebbe immaginare di assaporare.

Non si può che notare, con mio grande piacere, come si elevi il ruolo della donna che anche con questo nuovo movimento rischiava di essere, nonostante il grande coraggio e impegno pubblico, relegato al solo focolare domestico.

“Se per pensare usassero la testa anzichè i calzoni allora si renderebbero conto che senza di noi non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione”

E l’amore? L’amore .. che sentimento inquietante: non fa sconti nè prigionieri, ma solo mattanze di anime deboli. Manon e Bertrand sono maestri nell’insegnarci come viverlo.

Mi sono segnata parecchi passaggi, Adriana Assini non è solo una romanziera, è una poetessa che scandaglia i sentimenti umani. Seguendo le vicende, viaggiando per Italia e Francia del XVIII secolo, viaggiamo anche noi lettori tra i nostri vizi, le nostre paure, le ambizioni.

“Se finisci in acqua, o anneghi o impari a nuotare come i pesci” del resto non è facile vivere con coscienza in un mondo che ne è del tutto privo.

Con questa frase a racchiudere un grande insegnamento che ci lascia questo libro credo che possa io terminare: “Sembra un paradosso, ma da lontano si vede tutto con maggiore chiarezza.” 

 

Parigi 1793. Va in scena uno scorcio di Rivoluzione, carico di glorie e di spine. Nella città sulla Senna sventola il tricolore della Repubblica, i Caffè brulicano di gente e di idee, e le piazze, teatro di balli e di feste popolari, si trasformano a volte in luoghi di supplizio, dove è Madame la ghigliottina a farla da padrona. E in autunno, mentre cadono le prime foglie, cade anche la testa di Marie-Antoinette, la regina straniera mai amata dai francesi. Un tempo al servizio della fastosa corte di Versailles, l’irrequieta Manon, rinomata modista, e suo marito Bertrand, cuoco raffinato, vengono travolti dal nuovo corso della Storia, ritrovandosi sempre più estranei l’una all’altro: lui, ancorato al passato, fedele ai riti e ai dettami dell’Ancien Régime; lei, soggiogata dal fascino del credo giacobino, attratta da quel mondo più libero predicato da Maximilien de Robespierre, capo carismatico del governo rivoluzionario, che abita a due passi dalla sua casa. Costretto a difficili prove, speranze e colpi di scena, l’amore tra Manon e Bertrand corre sul filo di una corda, rischiando di finire nella polvere.

  • Copertina flessibile : 192 pagine

  • ISBN-10 : 8889682876

  • ISBN-13 : 978-8889682876

  • Editore : Scrittura & Scritture (7 marzo 2016)

  • Dimensioni e/o peso : 19.8 x 1.3 x 14.6 cm

  • Peso articolo : 220 g

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