Un sicario alla corte dei Gonzaga – Tiziana Silvestrin

Trama

Mantova 1588. Un efferato sicario si muove sicuro all’interno di Palazzo Ducale. Agisce nell’ombra e attenta più volte alla vita del duca Vincenzo Gonzaga, ma al suo posto muoiono degli innocenti. Chi può volere la sua morte e perché? Un antico nemico dei Gonzaga deciso a chiudere un conto in sospeso? Qualcuno determinato a far desistere il duca dal prendere parte alla crociata contro i turchi? Intano a Costantinopoli nell’harem del sultano la Favorita, con la complicità della giovane Neda, trama contro il sultano stesso. Solo il coraggio e l’acume di Biagio dell’Orso possono arrivare alla verità e trovare il mandante del sicario. Ma l’affascinante capitano di giustizia, in balia di un passato tornato a tormentarlo e oramai stanco dell’arroganza dei potenti, è diviso tra il senso del dovere e il desiderio di lasciare l’incarico presso i Gonzaga. Messo a capo della sicurezza del duca, viaggia con lui tra le corti di Venezia, Praga e Vienna, tra alchimisti, maghi e con il sicario sempre in agguato, mentre la sua relazione con la bella veneziana Rosa è messa a dura prova. E ciò che all’inizio era solo un sospetto diventa un incubo.

Copertina flessibile: 320 pagine
Editore: Scrittura & Scritture; Prima edizione edizione (8 ottobre 2014)
Collana: Catrame
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8889682728
ISBN-13: 978-8889682722

Mantova 1588

Torno a Mantova a leggere le avventure che Tiziana Silvestrin, autrice di questa saga edita dalla casa editrice Scrittura & Scritture, narra tra le pieghe del nostro passato.

L’autrice, con una passione per la recitazione, in questi romanzi porta in scena la Storia.

Non è facile essere abili nell’amalgamare la conoscenza storica, la finzione e i sentimenti eppure la Silvestrin è maga in questo.

Leggere i suoi romanzi è un’esperienza che riesce ad assimilare diversi sensi nel lettore, non ultimo quello del gusto. Perchè ha sempre un occhio di riguardo per le locande dove i suoi protagonisti amano sedersi, è sempre piacevole conoscere i piatti che stanno assaporando e attraverso le sue parole possiamo accomodarci anche noi.  Ed eccoci catapultati nel XVI secolo al “Pavone” con Biagio dell’Orso il bel capitano di giustizia, protagonista indiscusso di tutti i suoi romanzi, e Gio Morisco, il bargello.

Dopo I leoni d’Europa e Le righe nere della vendetta cosa accadrà alla corte dei Gonzaga in questa nuova avventura?

Il Duca Vincenzo Gonzaga è in pericolo! Qualcuno ha attentato alla sua vita… e continua a farlo.

Ma chi sarà il mandante? Chi il sicario? Quando una povera ragazza , Melissa, una serva zoppa, perde la vita per il morso di un serpente velenosissimo ha inizio una corsa contro il tempo.

Indubbiamente a Palazzo Ducale, e soprattutto a quei tempi, i nemici del Duca sono innumerevoli, le tracce lasciate dal sicario pochissime.

Biagio dell’Orso, per chi ancora non ha fatto la sua conoscenza, è un uomo intelligente e arguto,  questa avventura lo trascinerà, al seguito del duca, per le corti di Vienna, Venezia, Praga.

E la sua bella Rosa? La locandiera veneziana che ha rubato il suo cuore lo aspetterà anche questa volta?

Il capitano di giustizia, così ligio al dovere, ma anche uomo d’onore che rispetta sempre i più umili si troverà a doversi “mordere la lingua” per non criticare l’arrogante Vincenzo Gonzaga, che sembra essere peggiorato in questi ultimi anni.

“taciturno, aveva un temperamento saturnino, incline alla malinconia, come se vivesse un’assenza, o forse era solo l’amarezza che provava quando era costretto a constatare quante nefandezze venissero commesse verso i più deboli”

Chissà se, questa volta, Biagio aprirà il suo cuore e se sapremo qualcosa del suo oscuro passato…Credo sareste curiosi!

L’autrice, oltre alla preparazione storica, mi sento di dire, magistrale, ha il dono inequivocabile di dipingere le atmosfere:

“Decine di luci, poste su delle barche, si erano accese sulle rive del lago Inferiore, e si dirigevano verso il ponte di San Giorgio, per poi fermarsi davanti a Palazzo Ducale dove formarono un cerchio attorno a una piattaforma galleggiante.”

In questo romanzo visiteremo l’harem del Sultano di Costantinopoli e saremo assuefatti da questo mondo apparentemente lontano da noi tra veli e canti, ma non così lontano dagli intrighi.

“A volte la paura fa compiere azioni che con il solo coraggio non si affronterebbero”

Faremo la conoscenza di Ariel Colorni (personaggio realmente esistito) e di sua figlia, illusionisti alla corte dell’Imperatore.

Pietre preziose, uno zaffiro, portafortuna, veleni e morti misteriose sono gli ingredienti che impreziosiscono un romanzo dalla trama intricata, ma che la Silvestrin con grande capacità esalta in una escalation fino al gran finale!

“Le ingiustizie che subiamo non giustificano il male che facciamo agli altri. Di quello che avete fatto dovrete rispondere a Dio e…”

Chiudo con questa citazione che è un messaggio che non ha necessità di spiegazione aggiuntiva.

a cura di Sara Valentino

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