UNICO INDIZIO: UN TALENTO D’ORO di PIERA ANGELONI

Recensione a cura di Erica Fontana

“Unico indizio: un talento d’oro” dell’autrice ligure Piera Angeloni, edito nel giugno 2020 da Panesi Edizioni è un libro con cui viaggiare nel tempo e nello spazio perchè le vicende narrate si dipanano attorno ad un gruzzolo di talenti d’oro, dalla Cartagine del 152 a.C.  passando per la repubblica marinara di Genova del 1542 per arrivare agli anni ’60 del secolo scorso.

Tutto ha inizio quando Aharon Bar Zakkay, un giudeo ricco commerciante a Cartagine, organizza il ritorno alla sua città natale, Gerusalemme. 

Elencò dentro di sé i movimenti che avrebbe intrapreso il giorno seguente. Si sarebbe mosso allo spuntare del sole. Illuminato dal tenue chiarore dell’alba avrebbe goduto, un ultima volta, dei luoghi che aveva tanto amato”.

Aharon non riesce a partire perché viene ucciso, in uno scatto d’ira, da un suo debitore, il punico Aderba’al Annone, un viscido e poco onesto mercante.

A lasciare Cartagine quindì è Ardeba’al, che fugge per non fare scoprire l’assassinio che ha commesso e lo fa portandosi via tutte le ricchezze del giudeo. Non sa dove recarsi, ma decide di andare lontano e imbarcarsi  perchè non venga scoperto il suo delitto. Ma dopo qualche giorno la nave fa naufragio e sono proprio le monete maledette, che tiene legate a sé, a farlo annegare.

     A trovare i talenti affondati nel mare è un ligure, addirittura nel 1542, un povero pescatore di corallo di Pegli, nell’isola di Tabarca: Nicola Biggio. Tabarca è un isola davanti alla Tunisia , diventata proprietà della famiglia genovese dei Lomellini, mercanti di corallo.

Nicolin prese la rincorsa e con uno slancio si tuffò nell’acqua chiara e limpida che brillava sotto i raggi del sole con barbagli d’argento. Fu subito nel suo elemento…”.

 Nicolin, come viene chiamato, decide di tornare in terraferma e vivere della fortuna pescata. Arriva a Genova e dopo aver cambiato un talento d’oro, va a Marina , a vivere con una vecchia zia. La maledizione delle monete cartaginesi si riversa pure su di lui, che viene assassinato da dei nomadi, che lo derubano dei pochi soldi genovesi che ha con sé.

Passano i secoli e si arriva agli anni 60 del 1900 e ci troviamo a seguire le indagini su un omicidio avvenuto a Ripamarina (Liguria): l’unico indizio è un antico talento d’oro…

Questo è un libro che ho molto apprezzato per la trama e per l’attenta cura che Piera Angeloni ha nelle sue descrizioni di paesaggi, nella ricerca minuziosa dei particolari degli abiti dei suoi personaggi, legati all’epoca e ai luoghi .  E se all’inizio, sin dalle prime pagine questo colpisce perchè sembra quasi eccessivo, poco dopo ci si rende conto che Angeloni dà invece  ai suoi lettori la possibilità di “viaggiare” con i protagonisti del romanzo, sollecitati non solo nel senso della vista, ma anche in quello dell’olfattoe dell’udito.

Esemplifico con due citazioni che ci portano nella Genova del 1542, scelte a mio gusto:

Ben prima di trovarsi sulla costa, Nicolin aveva avvertito l’odore della sua terra. Era una fragranza che sapeva di buono, con aromi particolari e pungenti, formati dai fumi dei focolari che ardevano per cuocere il cibo nelle case dei suoi compaesani”.

“Urla di richiamo delle popolane che vantavano le loro merci per venderle e pianto sconsolato di bambini, uomini indaffarati e strepiti di protesta di monelli e animali da soma…”.

E se nelle prime due parti, ambientate nella Cartagine prima di Cristo e nella Liguria del 1500, si ravvisa pur in in una narrazione scorrevole, una ricerca attenta storica, nell’ultima parte, ambientata negli anni ’60, ci troviamo a Ripamarina, “immersi” in un  paese di provincia abilmente narrato con i suoi pettegolezzi, i segreti di pulcinella , i suoi personaggi particolari, ma anche l’amicizia e la solidarietà tra la gente.

    La narrazione è scorrevole e quel passaggio d’epoche che caratterizza la trama attira chi legge, che si sente parte di una storia, della stessa storia, durata secoli.

Un’oscura maledizione che, attraverso i secoli, continua a mietere vittime. Un viaggio avvincente nel corso della Storia, tra Cartagine, la Repubblica di Genova e Ripamarina, una piccola cittadina incastonata nel Golfo del Tigullio degli anni ‘60. Genio, vigile urbano per mestiere e investigatore per amicizia, dovrà risolvere un misterioso delitto partendo da un unico indizio: un talento d’oro. 

  • Editore : PANESI EDIZIONI (1 gennaio 2020)
  • Lingua : Italiano
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