Voto di sangue. Le avventure della Primula Rossa di Emma Orczy

Francia, 1784. Paul Déroulède è un borghese entrato a far parte degli ambienti aristocratici in virtù della sua ricchezza, senza però esserne davvero accettato. Durante una serata mondana, a causa di una parola fuori posto, viene coinvolto in un duello che costerà la vita al suo avversario, il giovane Visconte de Marny.
All’inizio del regno del Terrore, nell’estate del 1793, la Francia è cambiata e le origini borghesi di Déroulède gli sono valse la fiducia del popolo: il cittadino-deputato, grande benefattore, è infatti molto stimato. Un uomo gentile, pronto a rischiare la propria sicurezza e quella delle persone a lui care per salvare una ragazza di origini aristocratiche che si è attirata la furia della folla e accoglierla in casa sua.
Ma Juliette, la ragazza, l’aristo, è la sorella del Visconte de Marny e ha solennemente giurato davanti a Dio che avrebbe fatto ogni cosa in suo potere per uccidere Paul Déroulède, o perlomeno provocarne la rovina. E nei giorni in cui la ghigliottina continua a reclamare nuovo sangue, mentre il popolo esulta furioso, non sembra affatto difficile mantenere questo giuramento. Quando però Juliette incontra la persona che ha odiato per un decennio, scopre che questi è un uomo buono e compassionevole. Ma il suo voto è solenne e non può più tirarsi indietro.
Pubblicato per la prima volta nel 1906, Voto di sangue è il sequel de La Primula Rossa. Dopo l’immenso successo del primo romanzo, Emma Orczy torna per raccontare un nuovo capitolo delle avventure dell’inafferrabile Primula Rossa, l’eroe “reazionario”, fiero oppositore della barbarie rivoluzionaria nel nome dell’Ancien Régime.

«Mi è stata spesso posta la domanda: “Ma come ti è venuta l’idea della Primula Rossa?”. E la mia risposta è sempre stata: “È stata la volontà del Signore”. E a voi moderni, che forse non credete come credo io, dirò: “Nella catena della mia vita ci sono stati così tanti anelli, tutti incentrati nel portare a compimento il mio destino”. E nulla può essere così meraviglioso come costruire il destino di un uomo o di una donna».
Emma Orczy

Copertina flessibile: 238 pagine
Editore: Fazi (17 ottobre 2019)
Collana: Le strade
Lingua: Italiano

Recensione a cura di Fabiana Farina

Un altro libro alla Dumas di Emma Orczy!
Di certo non manca l’avventura, i complotti, spie, tradimenti, eroi e eroine e quel filo conduttore che è l’amore cavalleresco.

Però andiamo per ordine.
Il libro si “snoda” su due anni in particolare, la introduzione nel 1783 dove durante un duello il visconte di Marny viene ucciso da Paul Deroulede, un borghese entrato a far parte dell’alta società solo per i moltissimi soldi che possiede.
Sul cadavere del giovane visconte, sua sorella, obbligata dal padre giura vendetta.

Dopo 10 anni, siamo in pieno regime del terrore, a Parigi nel 1793 e dove il minimo sospetto voleva dire ghigliottina per l’accusato, la bellissima Juliette approda, chiedendo aiuto a casa del deputato Deroulede.
Da questo momento in poi si snoda tutta la trama tra intrighi, vendette, tradimenti, complotti, sotterfugi e il ritorno sulle scene della “Primula Rossa”.

“No, questo va al di là del mio potere. Un uomo come Paul Déroulède ama una sola volta nella vita, ma quando ama è per sempre.”

Anche in questo caso come nel precedente, Emma Orczy ci regala una perla di libro d’avventura.
La lettura è scorrevole, non troppo impegnativa, adatta ai ragazzi e udite, udite è autoconclusivo come il primo della saga anche se mantiene questo fil rouge che è appunto la Primula Rossa.

“Sono solo i soldati che tornano per me”, disse Juliette con calma.

Io mi sono davvero divertita durante la lettura di questi romanzi e non vedo l’ora di leggere il seguito, sempre e quando venga tradotto in italiano.

“All’interno delle porte, tutto era pace e silenzio. La terra fradicia non restituiva l’eco dei passi ovattati, che lentamente avanzavano verso il massiccio blocco di pietra che sigilla le tombe degli amanti immortali: Abelardo e Eloisa”

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