Caligula – Maria Grazia Siliato

“Caligula” è un romanzo che ci svela il fascino di un personaggio insolito e complesso, diverso dal tradizionale ritratto di un despota pazzo e megalomane. Con uno stile che ripropone ed esalta il sapore di un’epoca, l’autrice ha scandagliato una personalità dalle molte facce. Solitudine, dolore e follia hanno attraversato la vita del signore di Roma, ma, pur nell’esplosione narcisistica del suo potere, Caligula si staglia soprattutto come un personaggio innovatore e visionario, segnato dal bisogno irrinunciabile di creare utopie.

Recensione di Sara Valentino

Caligola, Gaius Iulius Caesar Augustus Germanicus, imperatore romano dal 37 al 41, di lui molto si parla, è passato alla storia come folle, come un despota depravato che ha delapidato il patrimonio di Tiberio.

Non molto tempo fa avevo iniziato a vedere un docu-film su di lui, come per tutti i personaggi così discussi ho deciso di leggerne per comprendere le reali motivazioni per cui gli storici ne hanno dipinto un quadro così ambiguo.

Accadde poi che un’amica mi invia in dono questo libro, Caligula, di Maria Grazia Siliato. L’autrice è purtroppo scomparsa da questo mondo ma il suo vissuto, la sua professione di storica e studiosa di archeologia, per i suoi tempi, mi ha molto incuriosita.

Devo dire che ringrazio di cuore lei per il romanzo che ha dedicato a quest’uomo, per i misteri che a poco a poco ci disvela e ovviamente l’amica che me lo ha fatto conoscere.

Dovete sapere che vi è un lago vulcanico, il lago di Nemi, sito nel territorio dei castelli romani, che da sempre aveva una leggenda, quella di due navi di Caligola sommerse nel fondo del lago. Di anno in anno la leggenda si tramandò fino al Rinascimento, periodo in cui si iniziarono le ricerche. Nel 1920, per volontà di Mussolini, un gruppo di archeologi italiani recuperò le navi a venti metri di profondità. Navi fatte colare a picco per onorare la Damnatio memoriae di cui Caligola fu oggetto.

La storia che l’autrice ci racconta riguarda questo mistero, ma è il viaggio di una vita incredibile, iniziato quando Caligola era bambino, di come visse le grandi tragedie occorse alla sua famiglia, sterminata e l’uccisione per avvelenamento di suo padre Germanicus.

Viene così riabilitato, passatemi il termine, un uomo, un ragazzo, perchè non visse molto a lungo. Io l’ho apprezzato moltissimo, così come sono riuscita a empatizzare con l’Imperatore, è stato come potergli parlare, poter ascoltare i perchè delle sue scelte, ascoltare i ricordi del viaggio in Egitto e percepire anche quello che alla fine era il suo timore.

Una fine terribile, ignobile, che mi ha emozionata, commossa e resa iraconda per la crudeltà perpetrata e peggio per la damnatio memoriae, la peggiore delle pene inflitte a un uomo dopo morto.

Questo romanzo è storico, lo è con la S maiuscola per via delle descrizioni meticolose di abiti, calzari, cibi e ambienti, lo è per la facilità con cui l’autrice si destreggia negli eventi reali che concatena e sigilla alle parti romanzate.

Oltre a riabilitarne le ragioni il testo è anche un compendio di insegnamenti che attraverso il vissuto dell’Imperatore giungono fino a noi perchè l’uomo da sempre è il medesimo.

“Non fidarti di chi ti vede tutti i giorni. Non sai quante volte, volendogli bene, ti sei fatto odiare”

E’ anche la storia di un amore che potrebbe trascendere il tempo, la storia dell’addio spento in pochi minuti ma che aleggerà per settemila anni.

La storia di una ascesa al potere, di come la vita sia capace di obbligarci a mimetizzare le emozioni per vivere e sopravvivere, la storia di un solitario che amava leggere e leggere anche i comportamenti e i gesti.

La storia di un inganno, di eventi distorti volutamente per screditare, semplice così farsi largo, facile apparire coprendo di ridicolo e dando dei pazzi e folli agli altri… “L’Imperatore vestito in fogge strane Colloquiava con la Luna”

La ricerca di un sogno, il desiderio dargli forma in onore di un genitore che desiderava la pace fra gli uomini.

“Mio padre disse un giorno: “I nostri occhi non vedono più di tanto, gli orecchi non odono, ma la nostra mente va molto più lontano. E gli uomini non sanno che, sebbene lottino con tanta ferocia, sebbene parlino, discutano, preghino con tante parole diverse, in realtà cercano tutti, nello stesso modo e nella loro anima, Ciò che i loro occhi non riescono a vedere”

  • Editore ‏ : ‎ Mondadori (1 febbraio 2005)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 487 pagine
  • Link d’acquisto
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