Elda: vite di magnifici perdenti di Maria Adele Cipolla

A cura di Alice Ortega

Ho sempre adorato i libri illustrati: quando mi si è presentata l’occasione di leggere questo romanzo, che può essere definito un romanzo storico, altro genere che mi appassiona, non mi sono tirata indietro. 

Ambientato in Sicilia, questo grande affresco corale copre un arco di una settantina d’anni giungendo quasi ai giorni nostri. Di recente poi è disponibile una nuova edizione del romanzo, con tanto di nuova copertina, completa di tutti i bellissimi acquerelli dipinti dall’autrice, uno per ogni capitolo: un lavoro immane, che rende ancora più prezioso questo romanzo che mi sento di classificare a buon diritto all’altezza di tante altre opere pubblicate anche di recente sulla nostra preziosa isola.

La protagonista del romanzo è Elda: all’inizio la sorprendiamo nell’intimità della sua casa di Palermo, città dove è sempre vissuta, alla soglia degli ottant’anni. Un tempo giornalista, la donna ha conservato la piacevole abitudine di leggere i giornali, naturalmente cartacei, tutte le mattine; ma quel giorno, una notizia in particolare la colpisce in modo inaspettato. Si tratta della morte di Augusto, il giovane aristocratico a cui era stata fidanzata in giovanissima età e da cui si era separata poco prima delle nozze; per ragioni che il giovane, sinceramente innamorato, non avrebbe mai potuto capire. Il lutto inaspettato è per Elda il pretesto per ricordare quell’episodio della sua vita che aveva sempre voluto dimenticare, per riflettere finalmente sui fatti che avevano segnato una svolta radicale nella sua vita e in quella di tutta la sua famiglia: e da quel primo ricordo, Elda non può fare a meno di ripercorrere tutta la sua lunga e straordinaria esistenza.

Da possibile sposa piccolo-borghese di un nobile appartenente a una delle più antiche famiglie dell’aristocrazia siciliana, Elda decide invece, rinunciando al matrimonio, di frequentare l’università e laurearsi. Conosce così alcuni giovani che in seguito alla Liberazione crescono impegnandosi politicamente nell’area della sinistra per la rinascita di un’Italia democratica: diventano giornalisti militanti come la nostra protagonista, avvocati, senatori…   Ci fanno vivere dall’interno avvenimenti come il referendum per la Repubblica con la conquista del suffragio universale, la strage di Portella della Ginestra, l’incidente del volo Alitalia 112 a Punta Raisi, fino alla strage di Capaci e oltre: tutte le emozioni e i sentimenti di chi si è impegnato attivamente nella vita pubblica, ha gioito per i successi e ha sofferto per le tragedie italiane che hanno scosso la Sicilia in modo più o meno diretto, ma sicuramente molto più profondamente di quanto vogliamo ricordare. 

Abbiamo amato molto questo romanzo, per la naturalezza con cui intreccia le vicende di una famiglia che poi man mano si allarga come succede veramente nella vita:  quando i figli crescono e si legano ad amici, a mariti e mogli con le relative famiglie ed amicizie; e per come con altrettanta naturalezza i personaggi crescono e maturano, tutti accomunati dall’impegno civile, che anche nei più riottosi – come i genitori di Elda – si risveglia dopo gli orrori della guerra, aprendosi se non altro al nuovo e lasciandosi guidare dalle nuove generazioni nell’aspirare a una società più moderna e giusta. Anche i legami amicali sinceri, pur al di fuori della stretta cerchia familiare, sembrano far parte di questa nuova visione del mondo.

Ci sarebbe tanto da dire su questo romanzo ma il modo migliore per saperne di più è sicuramente leggerlo, con la sua prosa semplice e che allo stesso tempo ti scuote nel profondo per la sua intensità, strappando emozioni universali: il legame con i figli, con gli amici; la pietas nei confronti dei genitori anziani…   valori senza tempo, che non hanno colore politico né nazionalità. A dispetto della sottile vena pessimistica insita nel titolo, una storia di belle persone e di speranza che mi sento di consigliare a tutti.

 

 

Trama. Attraverso gli occhi della protagonista Elda, questo romanzo immagina un gruppo di personaggi che si muovono in settant’anni di storia siciliana, dal dopoguerra alla fine del millennio: un’aristocrazia del pensiero opposta alla pavida aristocrazia del latifondo, che si è formata nell’angusto panorama fascista ed è diventata adulta durante il conflitto mondiale. Piccoli eroi invisibili che hanno combattuto con le armi della parola e delle idee in un dialogo via via più disincantato con il Partito Comunista, costituendo quella sinistra che non accetta compromessi, vigila, lotta, perde, si rimette continuamente in discussione; nonostante i morti, le stragi, le minacce e l’isolamento. Maria Adele Cipolla è nata a Palermo nel 1957, dove lavora nel mondo dello spettacolo come costumista e scenografa, insegna disegno e collabora in alcuni progetti dell’Unione Europea. Sin da giovane è impegnata nella vita civica e politica, collaborando anche con la rivista bimestrale Mezzocielo. Pubblica Vivi Villa Trabia, diario piccolo di vita cittadina (ed. Gelka) nel 1995 e nel 2011 la raccolta collettiva Un’estate a Palermo (ed. Di Lorenzo).

  • Editore : Youcanprint 04/12/2020
  • Lingua: : Italiano
  • Copertina flessibile : 500 pagine
  • Link d’acquisto
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