I demoni di Wakenhyrst di Michelle Paver

A cura di Sara Valentino

Maude Stearne dalla finestra ricoperta di edera vede suo padre scendere gli scalini del loro maniero con un martello e un punteruolo da ghiaccio. Siamo a Wake’s End nel Soffolk nel 1913. Un violento omicidio, mostruoso… L’uomo, processato e internato in un manicomio realizzerà tre misteriosi dipinti. Dopo oltre cinquant’anni è forse giunto il momento di raccontare cosa realmente accadde…

“La morte interrompe tutto. Tutto quello  che hai o non hai fatto, quello che hai detto o lasciato inespresso non cambia più. Perdi la possibilità di dire “Mi dispiace” o di aggiustare le cose. Non puoi fare più niente, se non provare rimorso”

Romanzo dalle tinte gotiche, atmosfere tetre che amo moltissimo, ricorda un po’ il mio amato “Dracula” dal momento che parte della storia viene dipanata attorno a un misterioso taccuino, dove le paure e follie di Edmund Stearne trovano uno spazio per prendere forma.

Seguiamo le vicende di una Maude bambina, ancora racchiusa in una gabbia di maschilismo, silente, lotta contro le perpetue “malattie” della madre, così vedeva lei le gravidanze continue. Il mondo della donna era poco più di questo, il padre, un uomo di quel tempo, solo preso da se stesso, narcisista ed egoista. La narrazione ha avuto un ritmo sostenuto fino a un punto molto doloroso che mi ha frenata, la follia ha preso asilo a Wake’s End, i misteri hanno iniziato a ribollire dalla palude, dove per anni sono rimasti grida inascoltate. Ci sono però orrendi ricordi che improvvisamente riprendono vita … e potere. “Devo stanare il demone ed eliminarlo”

“Non mi ero mai reso conto di quanto si possa essere isolati in mezzo a una folla di persone. Intorno a me tutti cantavano e pregavano, inconsapevoli di ciò che sta succedendo. Non hanno idea che il diavolo si trovi in mezzo a loro: l’unico a saperlo sono io”

Sarà forse il ritrovamento di un antico dipinto ad aprire porte che dovevano rimanere chiuse? Strane apparizioni notturne, morti sospette e soprattutto atmosfere sinistre sono ingredienti che permettono, dopo una stasi, alla lettura di riprendere il ritmo che porterà a un finale che ci ricorda come le verità e le bugie vadano a braccetto.

Un romanzo piuttosto strano ma gradevole e che mi ha portato a riflettere. Innanzitutto è dovuto all’autrice un riconoscimento per aver ridato vita al folklore di queste terre, terre di paludi, storie di santi e pseudo tali, spiritelli infestanti, fuochi fatui e cani fantasma, la palude la vedrete, io l’ho scorta nella bruma e le alghe melmose sulla soglia di casa le ho viste e quel miasma umido si sente nell’aria…

Una nota importante è da segnalare, viene evidenziata la condizione della donna a quel tempo, l’ho scritto alcune righe sopra ma lo sottolineo ancora una volta per ricordare la nostra storia di fatiche per prendere un angolo di posto nel mondo e non essere solo “incubatrici”. Pensiamo poi al fatto che ogni volta che partorivano, in qualunque modo fosse finito il parto, dovevano sottoporsi alla cerimonia di purificazione, erano contaminate, impure, dopo il parto. Poi potevano riprendere il posto all’interno della congregazione. Se il nascituro era femmina il periodo di purificazione era doppio. Una bambina ti rendeva sporca il doppio..

“Per ricordarle chi è il vero Padrone l’ho presa da dietro, coitus more ferarum. Le ho fatto mordere il cuscino. Bene. Le donne sono tutte uguali. Subdole, ipocrite, depravate.”

Una chiave sta proprio in questo punto, una Maude che è la paladina, che implode, che si ribella nell’unico modo possibile forse, a quel tempo… un po’lo siamo state tutte noi, testimoni a volte impotenti.

Una seconda chiave è nella follia che scaturisce quando si perde il controllo, quando si pensa di essere onnipotenti e ci si accorge di non esserlo.

“…l’oscurità fu bandita e l’uomo potè vedere”           E’ molto importante togliere il velo e vedere oltre il buio.

 

Trama. A Wakenhyrst, un minuscolo borgo del Suffolk, sorge Wake’s End, un maniero dai tetti dissestati spruzzati di licheni arancioni e dalle finestre che si fanno a stento largo tra l’edera. Un posto fuori dal tempo, reso ancora più tale dalla Palude di Guthlaf, la landa selvaggia e intrisa d’acqua che circonda la tenuta. A Wake’s End, un tempo, vivevano Edmund Stearne, ricco proprietario terriero e stimato storico, e sua figlia Maude. Ma nel 1913 la sedicenne Maud Stearne vide il padre scendere i gradini con un punteruolo da ghiaccio e un martello da geologo e massacrare la prima persona che gli capitò a tiro nel modo più assurdo e raccapricciante. Internato in un manicomio, Edmund Stearne dedicò il resto della sua vita alla realizzazione di tre sbalorditivi dipinti. Opere che paiono uscite da un incubo: grottesche, macabre, malvagie… Opere che celano la chiave dell’omicidio? Nel 1965, per rispondere a questa domanda, la storica dell’arte Robin Hunter decide di contattare e interrogare l’ormai anziana Maude. La ricerca della risposta, tuttavia, trascina con sé altre domande. I fatti del 1913 hanno forse a che fare con il rinvenimento di uno spaventoso dipinto medievale chiamato l’Apocalisse, scoperto da Edmund nel camposanto di Wakenhyrst? E i diavoli raffigurati nella pala… sono loro la causa dell’inspiegabile e improvvisa perdita di senno dell’irreprensibile e stimato storico? O a farlo precipitare nel baratro della follia sono stati invece i demoni del suo passato?

  • Editore : Neri Pozza (29 ottobre 2020)
  • Lingua: : Italiano
  • Copertina flessibile : 304 pagine
  • ISBN-10 : 8854520632
  • ISBN-13 : 978-885452063
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2 Risposte a “I demoni di Wakenhyrst di Michelle Paver”

  1. Bravissima Sara! Come sempre d’altronde. Il libro è piaciuto molto anche a me e concordo in pieno con i punti da te evidenziati, in special modo la condizione delle donne all’inizio del secolo scorso. Che disastro! Quante credenze popolari e pseudo scientifiche errate o distorte, quanta presunzione maschile e disprezzo per l’intelligenza e le capacità delle donne. Purtroppo alcune persistono ancora… Bell’atmosfera e interessante ricerca antropologica e folkloristica su questa particolare zona dell’Inghilterra. Ho visto anch’io la palude e l’acquitrino, gli animali che li popolano, la vita che pulsa sotto la superficie dell’acqua. Grazie del suggerimento e come sempre buone letture!

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