I Medici. Lorenzo il Magnifico di Michele Gazo

Trama

Anno del Signore 1469. Una tempesta è in arrivo su Firenze, prestigioso crocevia di artisti e mercanti: dopo la morte di Cosimo, carismatico patriarca della potente famiglia Medici, un attentato alla vita di suo figlio Piero ne scoperchia gli inquietanti segreti. Lorenzo, il giovane nipote di Cosimo da sempre destinato a raccoglierne l’eredità spirituale, si trova costretto ad assumersi gravi responsabilità prima del tempo e a dover maturare in fretta l’abilità e la malizia necessarie per confrontarsi con i sotterfugi e le macchinazioni che regolano il grande gioco del potere. L’ascesa e l’affermazione dei Medici come una delle casate più influenti della Repubblica si sono rivelate un magnete di invidie e rancori, e una rete di intrighi si infittisce sempre più intorno alla famiglia di Lorenzo. Al proprio fianco, il giovane avrà alcune tra le menti più illuminate della sua epoca, lo splendore dell’arte di maestri immortali e l’amore contrastato di due donne straordinarie e molto diverse tra loro, mentre insieme a suo fratello e ai propri alleati si ritroverà ad affrontare nemici senza scrupoli, tradimenti, duelli e una delle più terribili congiure mai ordite. Toccherà proprio a Lorenzo il difficile compito di mostrarsi all’altezza della profezia del nonno Cosimo, per salvare il futuro dei Medici ma soprattutto per guidare Firenze – e il mondo insieme a lei – verso l’era luminosa del Rinascimento, guadagnandosi il titolo con cui la storia ce l’ha consegnato: quello di Magnifico.

Copertina rigida: 508 pagine
Editore: Mondadori (16 ottobre 2018)
Collana: Omnibus
Lingua: Italiano
ISBN-10: 880470599X
ISBN-13: 978-8804705994

Conoscevo a grandi linee la storia della famiglia Medici, non ho letto saggi ma alcuni romanzi storici. Lorenzo il Magnifico è un personaggio che non ho mai amato in maniera particolare, forse si tratta solo una sensazione a “pelle”.

Il romanzo inizia proprio da una vendetta, quella di Lorenzo verso Jacopo Pazzi e siamo nel 1478, si tratta di un prologo che introduce la storia. Facciamo un balzo indietro nel 1469 per scoprire dove e perché ha origine la disputa, l’odio che poi non potrà che sfociare nella famosa congiura dei Pazzi.

Da questa rimarrà ucciso Giuliano de’Medici, il giorno di Pasqua e durante la messa in Duomo, celebrata dal Cardinale Riario. In realtà originariamente il piano era differente, ma i fatti e le coincidenza hanno voluto che la situazione volgesse in codesta maniera.

Lorenzo rimarrà solo ferito, la congiura quindi non ebbe l’esito prefissato e una vendetta tremenda si abbattè sulla famiglia Pazzi fino a fargli subire la damnatio memoriae: il loro nome doveva essere cacellato, i loro blasoni distrutti.

Tornando a Michele Gazo, autore del romanzo del quale vi parlo, non posso negare che abbia raccontato così magistralmente questo evento, nella sua tragicità, nelle emozioni che ha fatto rivivere dopo secoli.

Ciò che ho apprezzato particolarmente, sebbene ci siano stati passaggi che in qualche modo, per via anche dei risvolti politici raccontati, abbiano fatto perdere un po’ di vivacità alla narrazione, è stato il trasparire attraverso le pagine dell’arte, dell’amore per l’arte.

“Il David che Donatello realizzò per vostro nonno, per esempio, è visto da molti fiorentini come un insulto alla sacralità”

In questo contesto mi sento quindi di sottolineare le vicende che prendono vita nel romanzo e ridanno un soffio di sacralità nel nome di Sandro Botticelli che vede e testimonia l’incontro e quell’amore segreto tra Simonetta Cattaneo e Giuliano de’Medici.

Per l’epoca parrebbe assurdo crederlo, eppure le donne, hanno avuto ruoli importanti nelle vicende del tempo; donne, mogli, madri, amanti che sono riuscite anche ad essere solidali per amore pur non dovendo esserlo. Mi riferisco in questo ultimo specifico caso a Lucrezia Donati e a Clarice Orsini, amante e moglie di Lorenzo.

“E poi c’era dell’altro. Come le aveva insegnato sua madre, appartenere alla nobiltà era una questione di sfumature. Sfumature nel proprio modo di essere e sfumature percepite.”

In questo dedalo di intrighi, amori, vendette e giochi politici c’è un amore che sembra destinato a non poter vivere. Possono gli appartenenti a due famiglie rivali credere di poter convolare a giuste nozze? Possono credere di poter essere felici e che l’odio delle rispettive famiglie non chiederà un pegno alla loro porta? Guglielmo e Bianca… 

“… facendola pensare a un mare lontano in cui le sarebbe piaciuto naufragare insieme a Guglielmo, lontano da tutto e da tutti, lontano da quella vita di ruoli imposti e regole soffocanti”

La vendetta e il dolore possono cambiare un uomo. C’è un momento in cui anche il più grande, il più forte ha bisogno di essere protetto .. anche solo da se stesso.

Indubbiamente posso dire che l’autore mi ha permesso di immedesimarmi pienamente nei personaggi e sono stata davvero Lorenzo come anche Giuliano, ma forse più il secondo.

“Riconciliatevi. Non ci può essere arte se non c’è armonia con coloro che amiamo”

Mi è spiaciuto chiudere questo romanzo, è stato come prendere congedo e chiudere una finestra.

Sara Valentino

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