Il profumo di Patrick Süskind

Jean-Baptiste Grenouille nasce nella Parigi del Settecento, nel luogo più mefitico della capitale: il Cimitero degli Innocenti. Orfano, brutto, apparentemente insensibile, ha una caratteristica inquietante: in una società non ancora asettica come quella contemporanea e impregnata di mille effluvi e miasmi, non emana alcun odore. E però dotato di un olfatto unico al mondo, e il suo sogno è quello di dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l’amore in chiunque lo fiuti. E per realizzarlo è pronto a tutto…

Virzo Laura. Grenouille ci viene proposto come un personaggio horror, la cui fisicità, invece di essere di ostacolo, si rivela un vantaggio. Sembra avere un forte, quanto anonimo, ascendente su chi lo circonda, tanto che quando li lascia o muoiono o cadono in disgrazia. Il profumiere che per primo gli insegna è un ottimo esempio di conservatorismo retrivo . Nulla di ciò che è progresso gli va bene, vive nel passato e incolpa chiunque dei suoi Mali. Inganna se stesso pensando di essere un buon uomo. Altri personaggi sono descritti in modo più superficiale. Chi più chi meno tutti cercano di approfittare di lui ma lui è più forte. La descrizione dei vari odori minuziosa, così precisa nello scindere i vari particolari di ogni odore generico, fa pensare che l’autore stesso abbia questo particolare talento. L’idea di base è ovviamente esagerata, ma il finale è addirittura assurdo. L’ho trovato una lettura piacevole, sono un’amante degli oli essenziali!!!

Sara Valentino. “Il profumo” stava da anni accoccolato nella mia libreria, schivo mi guardava da lontano senza mai chiamarmi davvero. Un giorno l’ha fatto e ho deciso di proporlo per una condivisa, ma da quel giorno non lo trovavo più a scrutarmi dagli scaffali. Finalmente poi l’ho scovato e letto. Il commento sarà strano perchè non so davvero dire se mi sia piaciuto. La trama è veramente geniale, il personaggio lo è altrettanto ma si insinua sotto la pelle, lascia per tutto il tempo un odore che non è profumo e non è sentore ma un odore fatto di sensazioni pungenti che fungono da repellente. Una sola citazione ho sottolineato, il romanzo l’ho respirato in pochissimi giorni, per finirlo? per allontanarmi dal suo protagonista? Non lo so davvero… “Fin dall’inizio fu un mostro. Si decise a favore della vita per puro dispetto e per pura malvagità. Naturalmente non decise come decide un adulto, che per scegliere fra varie opzioni usa la sua più o meno grande ragionevolezza ed esperienza. Ma decise al modo di un vegetale, così come un fagiolo gettato via decide se deve germogliare o se è meglio lasciar perdere”. Una storia che ci fa anche riflettere sul tema dell’emarginazione, ci insegna cosa significa essere testardi e coraggiosi anche se non potremmo mai sposare la crudeltà di Jean Baptiste. Il finale è spiazzante e devo ammettere che le sensazioni generate in me si sono trasformate da mentali a fisiche, sono stata veramente male…

Isabella NovelliUn libro molto affascinante, pieno di atmosfere e di odori talmente forti che si possono sentire. La vita di Grenouille inizia in maniera particolare (lui è l’unico neonato al mondo a non avere odore) e finisce in maniera tremendamente tragica. La sua esistenza è costellata di incontri, l’ultimo dei quali con la fanciulla che gli mutera’ l’esistenza. Un’ambientazione suggestiva, come suggestiva e unica sarà la sua esistenza, spesa a ricercare il Profumo per eccellenza, quell’aroma inarrivabile che inseguirà per tutta la sua vita. Un’esistenza che sarà destinata a lasciare il segno. Un libro particolare e bellissimo, perché unico nel suo genere, che ho riletto con piacere e con cui ho riprovato un’attrazione forte data dalla storia, che tiene avvinto il lettore dalla prima all’ultima pagina.

Carla Marcone. Questo romanzo appartiene alla categoria, tutta personale, dei letti e riletti. Quella nella quale entrano i libri che, appena finiti, vorrei non aver letto per poter ricominciare dal principio con lo stesso spirito ignaro. Quella che mi spinge a riprenderli a distanza di anni, quando ho dimenticato abbastanza per stupirmi, emozionarmi e godere, quasi come la prima volta. Lo considero un capolavoro di scrittura e penso che l’autore sia un genio. Uno capace di creare un personaggio così particolare, in un mondo dove sembra sia già stato raccontato tutto, non riesco a definirlo diversamente. In più è stato in grado di farmi amare un mostro. Di farmi soffrire per le sue sofferenze e non per quelle delle vittime, forse perché il vero carnefice non è Grenouille ma di chi, cominciando dalla madre, lo rende ciò che è.

Cristina PozziÈ stata per me una rilettura a distanza non di anni, ma di decenni… la prima volta mi aveva folgorato, lo ricordavo infatti come uno dei libri più belli mai letti. Questa volta, certo, non potevo contare sull’effetto sorpresa, ma l’ho comunque divorato e apprezzato, un capolavoro.

Giorgia AnellaLetto anni fa e per me rimarrà uno degli indimenticabili, anzi sono fermamente convinta che entrerà a far parte dei classici della letteratura mondiale. Fin dalla prima pagina e quindi dalla venuta al mondo del protagonista ti catapulta in una trama così ricca di atmosfera e di degrado, lasciatemi passare questo termine, che invece di respingere, attrae come una calamita. Le vicende che si susseguono sono allucinanti, ma per assurdo anche tanto credibili, perché chi le scrive è talmente bravo da farle sembrare reali. Non può lasciare indifferenti, va assolutamente letto almeno una volta nella vita 🔝

Cinzia CogniUn romanzo incredibile, geniale, perverso, sconvolgente…dove per la prima volta ho annusato, sentito e odorato qualsiasi oggetto, cibo, fragranza e olezzo che possa esistere nel mondo…e non è un modo di dire, l’autore descrive ogni minimo profumo che sente in modo talmente realistico che come per magia, pare di sentirlo.E la trama poi…solo una mente fuori dal comune può creare un protagonista assolutamente negativo, un vero e proprio assassino, ma che non si riesce ad odiare.La sua particolarità e dote, è quella di possedere un olfatto straordinario che percepisce qualsiasi tipo di odore, anche quelli agli altri preclusi e pure a chilometri di distanza.Ma Granouille, così si chiama il protagonista, a sua volta non ha odore e cosa ancora più sconvolgente, non prova nessun sentimento né emozione.Sullo sfondo la Francia del XVIII sec., assolutamente ben descritta, e da Parigi a Grasse (la città del profumo) passando per numerosi piccoli borghi che esistono veramente, si snoda questa storia difficilissima da raccontare sia per la sua particolarità che per un susseguirsi di colpi di scena che lasciano senza fiato e ti incollano alle pagine.Intriso di valori negativi, in questo romanzo non c’è spazio per l’amore o il pentimento, e sinceramente, ho sentito perfino un certo disagio nel leggerlo; questo perché, credo, svela quel lato oscuro che vive dentro di noi, seppur ben nascosto, ma che ci illudiamo di non avere.Insomma, non vi resta che leggerlo, solo così potrete capire fino in fondo, quanto questo romanzo sia unico nel suo genere.

Manuela Volpe letto tanti anni fa e mi associo totalmente al commento di Cinzia Cogni, dalla nascita del protagonista si e’ catapultati in una dimensione dove si percepiscono gli odori in un modo incredibile, che quotidianamente non facciamo, siamo avvolti dalle parole dello scrittore che ci trascinano e ci fanno provare sensazioni che raramente ho provato leggendo altri libri, e’ una lettura intensa anche repulsiva ma che riesce a tenerti fino alla fine attaccato al libro.

Ivan La CioppaUn romanzo molto particolare con una trama singolare. L’autore riesce quasi a darti sentire i profumi e gli odori che descrive. Il protagonista e’ delineato in maniera formidabile. All’inizio si ha quasi pieta’ di lui, ignari del mostro che si nasconde dietro quell’ometto timido e indifeso

Paola NevolaAvrei desiderato rileggerlo tutto, ma non sono riuscita, ne ho riletto solo una parte iniziale, ma ricordo ciò che mi ha lasciato. Un romanzo geniale, che mi ha fatto rabbrividire, sbalordire, provare repulsione e attrazione al contempo. E’ un romanzo sensoriale, che avrebbe bisogno di analisi approfondite. Jean Baptiste nasce senza amore, l’unica cosa che percepisce è l’odore, conosce tutti gli odori del mondo ma non conosce neanche un sentimento o un’emozione. E’ alla ricerca spasmodica di quell’odore che lo faccia sentire umano tra gli umani, amato tra gli amati. Nella sua perversione uccide per arrivare all’apoteosi del suo successo cioè conoscere l’amore, un’orgia d’amore assoluta che lo lascia svuotato disilluso. Forse sbaglio nel mio pensiero, ma mi fa quasi pensare a chi impazzisce per amore fino a distruggere o a distruggersi, un mostro che divora.

Fabiola Màdaro Geniale, delirante, un ritmo serrato. Durante la lettura si percepisce il racconto frenetico, le emozioni, le sensazioni, le perversioni… e i profumi!Tutto è descritto così intensamente, così magistralmente che non si tratta solo di immaginare: le scene, le atmosfere, i profumi e le più sgradevoli puzze si materializzano così dal nulla! Un libro incredibile, che mi ha trasportato in una Parigi che non conoscevo, mi ha regalato emozioni forti.In alcuni punti il cuore prendeva a battere più forte tanta era l’emozione e la tensione che emanava!Non ho mai letto un libro così, con un personaggio così insolito, così profondamente diverso da tutto e tutti!Davvero una lettura bellissima. Un libro, ripeto, geniale al punto che sembra un lungo, infinito delirio! Non ho commentato molto, lo so, ma ero davvero troppo presa, ero altrove…

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