Il ramo di Giuda – Carlo Animato

Un’epica avventura tra fede e eresia. Da Gerusalemme del 33 d.C. a Lione nel 1692 e Roma nel 2014, Il ramo di Giuda svela un terribile segreto legato al tradimento di Giuda. Unisciti ai protagonisti per scoprire chi fu Jacques Aymar, il rabdomante con un pericoloso potere, e i malvagi Cainiti. Un romanzo che ti terrà incollato alle pagine fino alla sorprendente verità.
Preparati ad essere affascinato dal lato oscuro della Storia!

Gerusalemme, 33 d.C.
Mentre ancora pencola dall’albero, alcuni uomini tirano giù il corpo di Giuda il traditore, spezzando il ramo a cui si è impiccato e facendone una sacra reliquia del Male. Sono Cainiti, setta eretica che venera tutti i “peggiori” dell’umanità, secondo l’insegnamento delle Scritture. Lione, 1692
Un duplice omicidio alla Taverna dell’Alloro spinge le autorità a convocare Jacques Aymar, un rabdomante la cui bacchetta, detta la Sanguinaria, pare abbia la capacità di scovare i criminali. Ma la cosa giunge alle orecchie del dispotico principe di Condé, affetto da licantropia e capo dei Cainiti.

Roma, 2014
Durante la Settimana Santa il gesuita Martin de Murua viene assassinato. Studiava un antico codice sulle sette eretiche, assieme al confratello Luca Giuliano, che chiede aiuto al cognato bibliofilo e alla sorella sensitiva. La scoperta di un disegno raffigurante l’Ultima Cena, ricco di riferimenti cabalistici al “bastone di Giuda”, li sospingerà da Canterbury a Napoli alla ricerca della misteriosa forcella di legno. Ma i pericolosi Figli di Caino sono già sulle loro tracce…

  • Editore ‏ : ‎ Edizioni Il Vento Antico (29 settembre 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 361 pagine

Recensione a cura di Sara Valentino

Il nuovo thriller storico di Carlo Animato ci porta a vivere su ben tre piani temporali differenti. Cercherò di inquadrarli per poi lasciarvi alla lettura del romanzo che è avvincente e ricchissimo di episodi storici, aneddoti e tanti rimandi, come l’autore sapientemente ci ha abituati, alla sfera esoterica. Il suo stile è impeccabile, la forma intensa, il linguaggio non è comune ma ricercato. Il suo sapere, lo dico ogni volta che lo leggo: immenso.

L’Anno 33 a Gerusalemme ci vede protagonisti dell’ultimo gesto del traditore, colui che ebbe un ruolo primario nella passione del Cristo. E vi anticipo, lo vedremo nel testo, ci sono delle particolari considerazioni circa il suo gesto che non vogliono essere eretiche ma che mi è capitato altre volte di leggere. In questo romanzo però, l’autore è molto bravo nel narrare, si romanza e si racconta ma non c’è mai uno schieramento da parte sua e neppure il libro vuole percorrere una corrente oppure l’altra. Tornando al nostro Iscariota, seguendo una delle due teorie che sono nel Testamento, Giuda restituisce i denari guadagnati con il tradimento e si impicca.

Ed egli morì sospeso, affinchè colui che aveva offeso gli angeli in cielo e gli uomini interra fosse separato dalla sfera degli angeli e da quella degli uomini, e venisse associato ai demoni dell’aria”

I Cainiti allora, spezzarono una parte del ramo a cui Giuda si impiccò per farne una sacra reliquia. I Caniniti furono una setta che sosteneva tutti i “cattivi” del vecchio e nuovo testamento: Caino, Giuda appunto e altri.

Poi siamo a Lione nel 1692 quando un duplice omicidio presso l’Osteria dell’Alloro induce le autorità a cercare aiuto presso un rabdomante famoso, tale Jacques Aymar Vernay. costui è un personaggio storico minore ma realmente esistito. L’autore lo riporta in vita romanzando la storia che egli realmente visse. Ben presto però la voce corre velocemente alle orecchie di un conte a capo della setta dei cainiti. Non vi dispiacerà sapere che era anche affetto da licantropia.

“Voi amate i lupi, Aymar? No, altezza serenissima. Ma perchè mi fate questa domanda? Perchè domani è luna piena, gli astrologi prevedono un eclissi. E io sono un licantropo.. “

Ma la macchina del tempo non si ferma e in una giostra di colpi di scena e avventure approda a Napoli nel 2014. E’ senza dubbio un omaggio dell’autore a questa terra ma per noi lettori un grande piacere leggere di una fabbrica di pastori, sì pastori per presepi. Li vediamo lì allineati sulle mensole in attesa della loro prossima destinazione. L’idilio viene interrotto da allarmanti parole “Fate presto per carità. E’ tutta una questione di vita o di morte.”

Arriverà un punto in cui, il filo tra le epoche tesserà la tela perfetta, la moltitudine dei personaggi troverà la collocazione e la traccia che collega una vecchia leggenda, un’antica setta, un rabdomante del 1600, un codice rarissimo e un gesuita ucciso sarà ben evidente.

Ma al di là di tutta la trama e la bella storia che vi consiglio di leggere a me restano impressi alcuni messaggi che mi risuonano nell’animo.

Se si crede in un disegno e in un destino allora forse è lecito pensare che anche Giuda fu scelto da Gesù per incontrare il suo destino? una domanda come un’altra che mi sono posta.

“Poi c’è chi, invece, spinto dall’ansia della ricerca, si mette a esplorare questa realtà e vuole scoprire le leggi che la regolano, perchè è un uomo libero e in continua evoluzione. Anche a costo di sfidare il cielo

C’è poi una domanda stupenda che uno dei personaggi pone, siamo nel 2014, molto vicino a noi come anno.

“Secondo voi, cos’è che manca oggi a questa società?”

E voi, amici lettori, che rispondereste? Io risponderei che manca la fantasia, che siamo tanti piccoli esserini grigi di corsa e con i para-occhi che vanno verso non si sa dove. L’alto personaggio però risponderà “No, amici miei. Le certezze. Oggi mancano le certezze”

E io sono anche concorde.

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