Il risveglio di Fenrir di Paolo Vallerga

Trama

Siamo nell’anno “011” del XIX secolo. Il dottor Vikström, studioso di Qabbalah e mistica, profondo conoscitore di testi ermetici, si imbatte al Museo Napoleon di Parigi in un documento che lo turba profondamente. Sulle tracce di questo testo, e di alcuni scritti di Keplero ad esso collegati, giunge in una Torino quantomai misteriosa. La sua vita sarà sconvolta da una serie di eventi e incontri fuori dall’ordinario. Altri otto personaggi sono infatti strettamente connessi, ma per motivi completamente differenti, a quel manoscritto. La prospettiva per l’intera umanità è terrificante: il Ragnarök, la fine del mondo nella mitologia norrena, è reale e sta per scatenarsi attraverso il risveglio di Fenrir, il lupo, figlio di Loki, incatenato alle profondità della terra. Se Fenrir si desterà completamente, il Ragnarök avrà inizio e il mondo così come lo conosciamo non esisterà più. Torino, la città magica per eccellenza, assiste ad una corsa contro il tempo in cui i nove personaggi incrociano i propri destini per risolvere quello del mondo. Non tutto è svelato però: il Ragnarök, il risveglio di Fenrir, può essere fermato attraverso la composizione di una musica in armonia con l’intero cosmo, da un “prescelto” e con l’uso di un particolare organo a canne nascosto chissà dove a Torino. Ma anche Fenrir è alla ricerca del “prescelto” per fermarlo e spalancare le porte del Gimlé ai giusti che vedono il Ragnarök come un nuovo inizio… La battaglia per la verità ha inizio, l’antica lotta tra il bene e il male sta per cominciare, ma come distinguere l’uno dall’altro?

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Copertina flessibile: 472 pagine
Editore: La fabbrica delle illusioni s.r.l.s.; 1 edizione (9 novembre 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8894327949
ISBN-13: 978-8894327946
Peso di spedizione: 522 g

a cura di Cinzia Cogni 

” Nei giorni remoti di un mondo lontano nel tempo, le sibille hanno cantato le loro melodie, ma questo canto è perduto e nessuno ascolta più quando le sibille pronunciano le parole degli Dei. Il mondo è sordo. “

Definire “Il risveglio di Fenrir” un genere fantasy, mi pare riduttivo, aggiungerei anche storico, visto i luoghi e i personaggi reali che vengono citati, tutti intrecciati in una trama originale dove la vera protagonista è la musica.

” Colui che conosce il mistero del suono conosce il mistero dell’intero universo…”

In un Europa del XIX secolo, nell’anno ucronico “011” , fra Parigi e la magica Torino , quella sotterranea, poco conosciuta e ricca di misteri; si muovono i personaggi del romanzo, uomini e donne dalle caratteristiche particolari, enigmatiche, le cui vite e vicissitudini sono in apparenza slegate fra loro. Solo il proseguimento della lettura permettera’ di comprendere la ragnatela di cui fanno tutti parte e in cui, inconsapevolmente, sono impigliati.

” Lascia i pensieri fuori dalla tua testolina…ascolta…la notte, la luna, il silenzio, l’ Armonia. Lascia che sia il suono del cosmo ad entrare dentro di te, non interferire nella musica della creazione con domande prive di risposta…”

È un romanzo che lascia stupiti per la varietà di tematiche che affronta, non solo diverse ma anche opposte fra loro: dalla musica all’alchimia, dall’horror alla magia, dal mistero ai sentimenti, dai salti nel tempo alla tecnologia steampunk, dal thriller ai mostri, dalle antiche leggende alla scienza…eppure la storia è credibile, adrenalinica e riesce a catturare l’attenzione del lettore fino alla fine; non certo un impresa semplice, ma l’autore ci riesce egregiamente.

“Torino doveva essere davvero una città magica, o quantomeno possedeva un potere e un ispirazione indescrivibili. Mentre suonava gli sembrava di trovarsi dinanzi alle corde del cosmo e di poterle sfiorare realizzando i propri desideri; poteva dare forma alle sue visioni, ai sogni più piacevoli. Queste prendevano vita innanzi ai suoi occhi. A quel punto riusciva a trascrivere le composizioni mantenendone intatto il potere.”

Paolo Vallerga trascina il lettore dentro al racconto anche grazie ad una scrittura chiara, scorrevole eppure ricercata, diviso fra descrizioni e colpi di scena, come una musica composta da tempi lenti e veloci.
Ma chi è Fenrir? Perché il suo risveglio potrebbe scatenare la fine del mondo? Qual è il mezzo per fermarlo?
L’unica domanda a cui posso rispondere per non svelare nulla e lasciare al lettore il piacere di scoprire tali misteri, è l’ultima: solo la musica, quella in armonia con l’universo e suonata dal prescelto, potrà evitare il risveglio di Fenrir.

“…solo il prescelto avrà il diritto di suonarla e potrà farlo solo con l’ armonium, l’organo della creazione.” ” E dove posso trovare l’organo della creazione?” “Lo riconoscerai come davanti a uno specchio riconosci te stesso.”

Attraverso le cupe atmosfere di questo romanzo gotico, emerge la sensibilità dell’autore, la sua visione del mondo: l’amore per la musica, l’importanza della natura, la necessita’ di mettere ordine al caos dell’universo, la voglia di pace…una vera e propria filosofia di vita.

“Non aveva composto, quella notte, aveva solamente udito e trascritto. Aveva percepito il suono della natura, non una sgraziata serie di suoni senza collegamento né metrica, ma una precisa armonia di elementi, strumenti di un orchestra, sensibile, sensuale e affascinante. Non aveva sognato, aveva navigato sulle onde della melodia.”

Leggere “il risveglio di Fenrir ” è addentrarsi in uno spartito lasciandosi avvolgere dalle sue note, è opporsi a questo “mondo sordo” imparando ad ascoltare i suoni ancestrali della natura.

“Era una musica che permeava la vita: era la vita.”

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